Dopo due anni di consultazioni arriva l’accordo tra gli Stati Membri per liberare il traffico di dati pubblici non personali
La Commissione Europea ha fatto un ulteriore passo verso la firma di un accordo per liberalizzare lo sfruttamento commerciale dei dati non personali. La Open Data Strategy per l’Europa arriva dopo due anni dalla proposta alla Commissione grazie al raggiungimento dell’accordo tra i 27 rappresentanti degli stati membri dell’Unione Europea, e prosegue la roadmap verso l’Agenda Digitale 2.0 spinta dal vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes. L’apertura dei dati del settore pubblico è un processo che la Commissione Europea pensa possa aiutare le startup e le aziende a sviluppare progetti di valore a costo zero o estremamente ridotto.
Processo biennale
Già nel 2011, quando aveva proposto la revisione della direttiva per la gestione dei dati pubblici, la Commissione aveva previsto che la sua Open Strategy avrebbe permesso un introito annuale all’economia europea di almeno 40 miliardi di euro, guidando una crescita dell’occupazione continentale. La direttiva riveduta prevede il diritto di riutilizzare le informazioni pubbliche ampliando il mandato alle biblioteche, musei e archivi, creando un quadro trasparente dei costi di riproduzione, di fornitura e diffusione delle informazioni che devono essere rese disponibili in formati aperti leggibili.
I sostenitori
La notizia dell’accordo trova numerosi sostenitori, soprattutto coloro che vedono nel web la possibilità di raggiungere dati e informazioni di utilità pubblica, almeno a livello economico. È di parere positivo anche Tim Berners-Lee, inventore del web che abbiamo incontrato di recente agli ICT Days di Trento, ed esperti informatici come il professore britannico Nigel Shadbolt.
Perché gli Open Data sono importanti
Per capire la portata del valore di dati pubblici apertamente accessibili, basti pensare che già amministrazioni pubbliche italiane possono aprire i propri dati come ha fatto la Regione Lombardia che poco meno di un anno fa lanciava il sito https://dati-lombardia.it, una piattaforma con una sezione dedicata agli sviluppatori che possono utilizzare i dati pubblici per creare applicazioni basate sui dataset della Regione già consultabili gratuitamente.