Da Bruxelles arrivano le nuove linee guida per il 2013 su cybersecurity, net-neutrality, copyright e privacy, ma manca ancora uno scenario europeo omogeneo
Mentre l’Italia arranca per mettere insieme le pagine dell’Agenda Digitale nazionale, dalla conferenza “Driving digital growth” tenuta oggi a Bruxelles, il vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes, scrive un nuovo capitolo della road map europea per la digitalizzazione. «Il 2013 sarà un anno importante per la concretizzazione dei piani nazionali e la spinta che viene dall’economia digitale – che cresce a un tasso sette volte superiore a quello delle economie tradizionali – può favorire la ripresa all’interno della eurozona». La mancanza di uno scenario omogeneo e di una regia “pan-europea” preoccupano – però – il commissario. Ogni riferimento è puramente casuale.
Secondo i calcoli della Commissione europea, l’attuazione della nuova “Agenda Digitale 2.0” aumenterebbe il PIL europeo del 5% per i prossimi otto anni, con una ricaduta in termini di occupazione da un milione di posti di lavoro, che invece rischiano di andare persi da qui al 2015. Grazie all’e-Procurement si potranno risparmiare 100 miliardi di euro l’anno e con i servizi di e-Gov i costi amministrativi potranno scendere del 15-20%.
Le priorità del 2013 riguardano la banda larga, la net-neutrality, la riduzione dei costi di ingegneria civile collegati alla costruzione delle reti, l’incentivazione degli investimenti privati in settori come le nanotecnologie, la cybersicurezza per garantire la libertà e la privacy degli utenti, l’aggiornamento delle norme sul diritto d’autore.