Google brevetta il touch sul retro

Registrata presso gli uffici dello USPTO la tecnologia per il touchpad sulla cover posteriore

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Se un solo touchscreen non vi basta sappiate che presto potreste averne due sul quale far scivolare le dita. Si tratta di un progetto presentato da Google all’US Patent & Trademark Office, relativo ad un brevetto davvero particolare che permette di rendere “touchabile” anche la cover posteriore degli smartphone. Il concetto alla base è simile a quanto succede con l’ultima console portatile di casa Sony, la PlayStation Vita che permette di utilizzare un vero touchpad nella parte posteriore.

A cosa potrebbe servire

Secondo alcune testate statunitensi, una tecnologia del genere avrebbe senso nei terminali con schermo dai 5 pollici in su, cioè i phablet della serie Galaxy Note. In questi casi, vista l’oggettiva difficoltà di interagire anche con due mani con la totalità dello schermo, le persone potrebbero trovare vantaggio dal cliccare e muoversi anche sulla superficie sul retro capace di far interagire con il display principale. Una simile tecnologia dovrebbe inoltre essere in grado di riconoscere se un utente sta semplicemente mantenendo lo smartphone oppure sta proprio utilizzando il touchpad sul retro.

I concorrenti

C’è da dire che prima di Google era stata Apple a richiedere la proprietà intellettuale di un brevetto simile, negata nel 2006 dall’USPTO. In quel caso sembra che il rifiuto sia avvenuto per l’eccessivo grado di astrattezza con il quale Apple ne spiegava il probabile utilizzo. Questa volta, invece, Google ha specificato gli ambiti di utilizzo definendo anche i dispositivi dove potrebbe essere applicata: smartphone e tablet Android, portatili Chromebook ed Ebook Reader.

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