Il Guardian ha rivelato che l’Agenzia Nazionale di Sicurezza degli Stati Uniti (NSA) ha intercettato gli americani durante il governo Obama. Ecco perché
L’ordine di registrare le telefonate dei cittadini statunitensi è partito il 25 aprile dalla Foreign Intelligence Surveillance Court (FISA) che ha chiesto all’operatore mobile Verizon di consegnare le informazioni, in entrata e uscita, dei suoi clienti siano essi sospettati di qualche violazione o meno. La pratica è stata resa nota dal sito del Guardian, la testata britannica che è entrata in possesso del documento confidenziale emesso in segreto dal tribunale USA. L’ordine di consegna dei dati riguardava non solo le telefonate effettuate all’interno degli Stati Uniti, ma anche quelle in partenza e provenienza dall’estero, di tutti gli utenti Verizon.
USA: stato spia?
L’ordine emesso dal FISA copre tre mesi di intercettazioni, o di obbligo di consegna dei tabulati, da 25 aprile al 19 luglio, senza sapere se in atto vi sia la stessa richiesta anche verso altri operatori. “Gli ordini erano quelli di collezionare e consegnare i numeri di cellulare delle conversazioni che coinvolgevano (anche solo uno ndr.) clienti Verizon, durata, codici di identificazione, e informazioni sulla localizzazione” – si legge nel report del Guardian. Il Presidente Obama, probabilmente a conoscenza della pratica, non ha espresso ancora nessun parere, così come Verizon, l’unico operatore telefonico (per ora) di cui si conosce il coinvolgimento nella vicenda.
Tutto parte da Bush
In realtà, la pratica di sorvegliare le telefonate degli americani è partita subito dopo le stragi dell’11 settembre 2011, sotto il governo George W. Bush. Il New York Times rivelò infatti nel 2005 che la NSA stava intecettando cittadini USA senza le necessarie autorizzazioni.. Nel 2006 fu invece USA Today a riportare come l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale stesse collezionando dati sulle telefonate di milioni di statunitensi clienti di AT&T, Verizon e Bell South.
I motivi?
Intercettare i cittadini come metodo di sicurezza nazionale. Queste le scuse utilizzate più di una volta dagli organi di controllo USA. Il problema è che, come nei casi precedenti, la NSA avrebbe “obbligato” Verizon a consegnare i tabulati senza disporre delle necessarie autorizzazioni. A questo punto sembrerebbe che fosse daccordo anche l’FBI, di solito soggetto in primo piano in questi casi. Diversa la situazione per quanto riguarda il web. Proprio l’FBI invia ogni anno a Google centinaia di National Security Letters, ovvero richieste di accesso ai dati dei suoi clienti. Spesso Google riesce a negarsi, anche se le cose potrebbero cambiare presto.