Le vendite scarse e un mercato in via di assestamento hanno convinto Redmond a sfornare una versione economica del tablet
La scelta del “low”, in termini di costo e dimensioni, sembra obbligata per i big del mercato hi-tech. Se il primo a fare il grande passo è stato Asus con il Nexus 7 di Google, anche Apple e Samsung hanno dovuto adeguarsi alla fetta di utenti che tra uno smartphone e un tablet classico preferiscono la via di mezzo del 7 pollici. Steve Ballmer, CEO di Microsoft, a novembre dello scorso anno si era mostrato abbastanza deluso dalle scarse vendite negli Stati Uniti (in Italia è arrivato a metà febbraio) del tablet Surface, che pure si presentava con una serie di funzioni hardware e software a livello dei concorrenti più conosciuti. Complice un prezzo non proprio concorrenziale nel panorama tablet, 587 euro per la versione RT con Touch Cover inclusa, Microsoft avrebbe scelto di produrre un Surface da 7 pollici così da allargare la fascia di acquirenti.
Il Surface da 7” con Windows Blue?
Realizzato per contrastare il dominio di Apple e Samsung, il mini tablet dovrebbe essere sugli scaffali entro il Natale del 2013 come ha spiegato il quotidiano statunitense Wall Street Journal: “Secondo una fonte vicina a Microsoft, i tablet da 7” non sono mai stati nei piani dell’azienda ma quando da Redmond si sono accorti della buona richiesta di tagli più bassi hanno deciso di fare una versione più piccola ed economica”. Il problema delle scarse vendite di Surface non sarebbe solo legato al suo prezzo. Come si sa la versione RT, a differenza della Pro, permette di installare solo certe applicazioni e non tutti i software compatibili con Windows 8. Tutto dipende dalla piattaforma ARM, utilizzata proprio per hardware e software minori. La soluzione Pro è più completa ma in grado di competere, come fascia di prezzo, più con gli ultrabook che con gli altri tablet. La scelta migliore sarebbe quella di implementare un sistema operativo completo in un tablet più piccolo e ad un prezzo consono alla categoria. Magari la risposta è il prossimo sistema operativo, aka Windows Blue.