Sergey Brin e Google Glass contro gli smartphone

Gli occhialini intelligenti debutteranno a breve tra pochi sviluppatori, ma è polemica per le dichiarazioni del CEO di Google

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C’è chi ne ha visti un paio al Mobile World Congress di Barcellona e chi vorrebbe portarseli a casa ma non potrà, almeno per ora. I Google Glass, annunciati quasi un anno fa e di cui si erano perse le tracce fino agli inizi del 2013, sono tornati a far parlare e sognare gli appassionati di tutto il mondo dopo le ultime notizie direttamente dalla casa madre Google. Per far crescere l’interesse attorno agli occhialini “smart” di cui ad oggi si sa ancora ben poco, Google ha pubblicato immagini e video correlati, di cui l’ultimo proprio qualche giorno fa. Nel filmato Big G offre un’ampia panoramica di quello che si può fare con i Google Glass, puntando l’attenzione sulla UI a disposizione dell’utente. Con i Google Glass è possibile fare (quasi) tutto quello che si fa normalmente al computer o smartphone, dall’avviare una ricerca a chattare con gli amici, fino a leggere email e inviare SMS. La comodità sta nello svolgere tutte queste operazioni semplicemente parlando agli occhialini, con mani e occhi liberi (non per altro si parla anche di “eyes free”) concentrandosi su altro.

Seppur i video mostrati da Google mostrino molte attività estreme, i Google Glass possono essere di aiuto anche durante le normali attività quotidiane, come ha dimostrato il CEO di Google Sergey Brin, che si tratti di verificare gli orari dei treni o di controllare gli appuntamenti in agenda. Questa innovativa tecnologia ha messo in fermento soprattutto quella parte del web che vorrebbe tutto e subito. Non a caso su Ebay un paio di Google Glass hanno raggiunto la cifra di ben 16mila dollari, venduti da uno degli sviluppatori indipendenti scelti da Google con il concorso “Glass Explorer”, aperto ai soli statunitensi fino al 27 febbraio. L’utente bla7kat, una volta ricevuta la comunicazione di vincita, ha pensato bene di mettere gli occhialini all’asta fino a quando verranno personalmente ritirati e resi disponibili. Il problema è che Ebay, una volta raggiunta la cifra record, ha deciso di annullare l’asta, anche se non si conoscono i veri motivi (c’è lo zampino di Google?).

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Intanto sembra che un anonimo dipendente di Google si sia aggirato per il MWC di Barcellona, terminato ieri, con indosso proprio un paio di Google Glass. La notizia è stata riportata dal portale CNET e dal giornalista Rich Trenholm che ha dichiarato di averne visto un modello in azione mentre visitava il padiglione Ubuntu Touch di Canonical. È rimasto particolarmente di stucco quando ha visto una persona registrare un filmato del sistema operativo Ubuntu su Nexus 4 solo con gli occhialini, molto simili ai Google Glass di Google, con una luce a intermittenza che ne indica la fase di registrazione, con la piccola telecamera posta all’altezza dell’occhio destro.

L’endorsement agli occhialini è arrivato direttamente da Brin che si è lasciato andare ad alcune affermazioni pesanti proprio ieri. “Gli smartphone ci castrano, meglio i Google Glass” – avrebbe detto alla TED Conference di Long Beach in California. Il motivo sarebbe che gli schermi touch dei moderni smartphone necessitano di una costante interazione dell’utente con le sue dita, i Google Glass invece permettono di “avere una vita sociale senza rinunciare alla tecnologia”. A questo punto sorge una domanda tecnica che necessiterebbe di una risposta altrettanto specifica: se rinunciassimo agli smartphone e relativa connessione dati e tethering, i Google Glass come accederebbero alla rete? Avremmo tra le mani un paio di semplici occhiali, con una sola lente, molto costosi, almeno 1.500 dollari, e dal design di certo non accattivante.