Evacuata dopo il disastro di Fukushima, Soma rivive su Maps
Per due anni nessuno è entrato nella città di Namie senza l’approvazione del governo giapponese. Grazie a Google Street View, gli ex residenti e gli osservatori di tutto il mondo potranno presto visitare virtualmente una delle zone che ha subito più vittime dal disastro di Fukushima e dalla seguente crisi. Il 4 marzo Google ha cominciato a mappare la città su richiesta dei suoi residenti e del sindaco Tamotsu Bada. Namie si trova a nord dell’impianto disattivato di Daiichi, teatro nel 2011 del peggior disastro nucleare dopo Chernobyl. Da allora i 20mila abitanti di Namie si sono trasferiti in altre città della provincia di Fukushima.
Il lavoro
Google conta di terminare il lavoro entro poche settimane. La società è stata sempre attiva nel documentare i danni di eventi in giro per il mondo. Si ricorderà quello che ha fatto per il Giappone quando nel 2011 lo tsunami (e la conseguente fusione nucleare) ha devastato tante zone del Paese cancellandole dal ricordo futuro.
Memorie del futuro
Google ha creato un sito web “Mirai e no kioku”, o meglio “Memorie del futuro” dove è possibile immergersi in visite tridimensionali in Street View in città giapponesi prima e dopo lo tsunami. Potrebbero passare molti anni prima di poter accedere fisicamente a queste città; per questo il progetto di Google vuole imprimere nelle memorie di ognuno le “città dimenticate”, prima che vengano dimenticate del tutto.