BYOD boom: telefoni e buoi dei paesi tuoi

Dal 2017 le aziende non compreranno più telefoni e tablet chiedendo ai dipendenti di utilizzare il proprio device

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Come cogliere la palla al balzo: visto il successo planetario del Bring Your Own Device, le aziende si sono adeguate al trend, implementando sempre di più l’utilizzo di dispositivi personali per lavoro (qui il decalogo di Stonesoft) piuttosto che fornire device aziendali ai propri dipendenti. Secondo Gartner il 2017 sarà l’anno della svolta, quando circa la metà delel aziende al mondo fermerà gli acquisti di dispositivi per i lavoratori, chiedendo palesemente l’utilizzo di quelli in proprio possesso. Molto dipenderebbe dalla “consumerizzazione” dei prodotti e dalla maggiore convergenza tra smartphone e tablet dedicati al lavoro e al tempo libero.

La soluzione migliore?

Sebbene possa sembrare la via maggiormente perseguibile, l’adozione del BYOD ha i suoi contro. Secondo Gartner il BYOD stimola l’innocazione perché aumenta lo scambio di idee e informazioni sulle applicazioni mobili, aiutando i colleghi ad aggiornarsi costantemente sul panorama dedicato. Tuttavialo scenario che potrebbe delinearsi sarebbe quello in cui gli utenti accettano di utilizzare i propri dispositivi in cambio di un rimborso nelle spese di gestione del terminale. L’adozione del BYOD non è così uniforme anche all’interno di stesse categorie territoriali. Sono per lo più le aziende medio-grandi statunitensi ad adottarlo che, a differenza di quelle europee dove l’utilizzo del BYOD è tra i più bassi a livello globale, sono maggiormente propense a “suggerire” ai lavoratori di utilizzare propri smartphone e tablet per lavoro. Secondo David Willis, vice presidente dell’area ricerche di Gartner il Byod “rappresenta un cambiamento  adicale all’interno delle aziende come non si verificava da decenni. I vantaggi partono dalla creazione di nuove opportunità per la forza lavoro che opera in mobilità alla soddisfazione dei dipendenti con una riduzione dei costi“.

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