L’origine remota della società risale all’arrivo dei microprocessori in fabbrica. L’evoluzione tecnologica costante porta il Gruppo TXT a quotarsi tra i primi sul Nuovo Mercato. Il Gruppo conquista centinaia di clienti nel mondo con soluzioni per il retail, la moda e il lusso. Oggi la “pianificazione integrata” traina la crescita e la redditività
Quella di TXT (www.txtgroup.com) è sotto molto aspetti una storia tipicamente americana. La storia comincia con un manager imprenditore capace di mettere le sue competenze tecniche al servizio del business: prima, lavorando per grandi realtà industriali – ambiente ideale per mettere alla prova la validità delle idee e per accumulare esperienza operativa; poi, spiccando il volo che – come per tante realtà americane – porta la nuova realtà indipendente a quotarsi in borsa. La quotazione sul mercato è la leva più naturale per un imprenditore “high-tech” desideroso di crescere ed espandere i propri orizzonti senza legarsi a finanziatori che talvolta credono più nei profitti a breve che nelle idee. Il ritratto potrebbe coincidere con quello di migliaia di aziende d’oltreoceano, se non fosse che TXT è italianissima. Costituita nel 1989, l’azienda si è quotata in Borsa, sul listino Star di Milano – già nel 2000 – l’anno in cui il sistema borsistico italiano cerca, coraggiosamente, di adottare un modello molto anglosassone per finanziare quella che – allora – era chiamata “net economy”. Italianissima la sede, nei quartieri a nord di Milano, contigui a quelli che – grazie ad acciaio e pneumatici – erano diventati uno dei capoluoghi della industrializzazione del dopoguerra. Italianissimo il management, che vede oggi il fondatore Alvise Braga Illa come presidente del Gruppo e Marco Guida come amministratore delegato, in azienda dal 1994 e alla guida della società dal 2009. Sono molto italiani anche i principali mercati di riferimento – considerando che attraverso la divisione TXT Perform, il gruppo informatico milanese fornisce software per la pianificazione integrata e il PLM per aziende italiane e internazionali di abbigliamento, moda e lusso, quali Desigual, Geox, Louis Vuitton, Prénatal, per grandi catene di distribuzione, quali Auchan e Tesco, e per aziende di consumo, quali Findus e tesa. Italianissime – infine – sono l’inventiva e la capacità di tradurre la creatività in prodotti software unici e di eccellenza, verticalizzando le funzionalità e ampliando la copertura dei bisogni dei clienti.
Accanto a Perform, una seconda divisione del Gruppo, TXT Next, sviluppa sistemi “mission critical” utilizzati nei settori aerospaziale e della difesa, nell’automotive, nell’industria high-tech e nel banking. Si tratta di attività molto specializzate, che comprendono sistemi “real time” e “embedded” per il controllo di produzioni e di processi complessi, per la IT governance e per la business intelligence – oggi – prevalentemente forniti a clienti italiani, ma domani… Next!
DALLA MICROINFORMATICA ALLA PIANIFICAZIONE
Le radici storiche del Gruppo TXT affondano, dal punto di vista delle competenze, nell’ambito attualmente presidiato dalla divisione Next. Lo spiega Braga Illa, raccontando tra l’altro le origini del nome TXT, che non ha nulla a che vedere con le lettere che identificano un file di testo sul computer. Il fondatore – dopo la laurea al Politecnico di Milano – ricerca e insegna per dieci anni negli Stati Uniti, al Massachussetts Institute of Technology.
«I cromosomi del software “embedded” e “real time”, che ritroviamo oggi in Next – racconta Braga Illa – li ho dapprima portati in una società per la ricerca e sviluppo della Zanussi da me fondata e chiamata Zeltron. Quando Zanussi fu acquisita da Electrolux, decisi di rilevare la parte di attività che si riferiva all’automazione e al microcontrollo. Lo feci con un socio importante, la famiglia Rocca del Gruppo Techint e per questo la nuova azienda si chiamò allora Techint Software Telematica. La “X” per software è – per così dire – una licenza poetica, che rende il nome più scattante».
La filosofia di innovazione, che ancora oggi connota in modo marcato l’impresa di Braga Illa, viene da lontano. «Oggi, i microprocessori nelle lavatrici non sorprendono più nessuno, ma noi fummo i primi ad avere l’idea e a proporre le prime implementazioni a Zanussi nel 1978. Peccato – ironizza Braga Illa – che a credere in quella idea, prendendola per così dire a prestito dai ricercatori italiani, fu allora un grande concorrente tedesco, che di dolce aveva solo il nome».
Trascorsi i primi dieci anni, e dopo aver rilevato la quota azionaria dei Rocca con uno dei primi management buy-out italiani, TXT coglie l’opportunità che si era aperta con la creazione nel 1999 del “Nuovo Mercato”, il Nasdaq italiano. «Lo facemmo appoggiandoci all’esperienza acquisita nel progettare software per la produzione in fabbrica, un filone che allora prese il nome più internazionale di “supply chain management”. Oggi, la nostra ricerca ci ha portato alla “pianificazione integrata” – spiega Braga Illa – il nome che TXT dà all’insieme di soluzioni software che aiutano le aziende industriali e del retail a gestire le complicate fasi di ideazione, fabbricazione o acquisto, vendita e distribuzione dei loro prodotti». Un campo molto complesso, ma anche strategico e differenziante sul piano della competitività. «Proprio perché queste fasi non riguardano più soltanto quello che avviene sui luoghi di produzione, ma abbracciano un insieme estremamente complesso di processi e relazioni, che si svolgono in un contesto molto allargato, dalla concezione del prodotto alla sua vendita, TXT ha deciso di specializzare le proprie attività per segmento di clientela: a grandi linee, Next raggruppa i clienti della grande manifattura e della finanza, Perform quelli della manifattura leggera e del retail».
INVESTIRE PER CRESCERE, GRAZIE ALLA BORSA
La quotazione in Borsa, avvenuta nel Duemila, è un punto di forza del modello di business di TXT. Perché scegliere di restare in Borsa, anche in un periodo che appare così poco favorevole ai titoli in listino? «Ma questa fase finirà! Per come TXT si è evoluta e considerando la crescita che vogliamo continuare ad avere – spiega Braga Illa – potremo in futuro avere nuovamente necessità di capitali; la borsa per questo è lo strumento fondamentale, che io raccomando caldamente ai giovani imprenditori. Oggi, tra l’altro, Borsa Italiana è parte del London Stock Exchange, ciò che permette di avere visibilità tra investitori e risparmiatori di tutto il mondo». E non a caso, Braga Illa ricorda la presentazione che TXT ha fatto a investitori internazionali a Londra in ottobre 2012. Secondo Braga Illa, rivolgersi anche all’investitore privato, in aggiunta e come alternativa ai tradizionali fondi di investimento è «il segreto» per aumentare la “liquidità” del titolo, cioè gli scambi azionari e – indirettamente – il valore di borsa dell’azienda. «Quando un’azienda decide di rilevarne un’altra, per diventare più grande o per acquisire nuove competenze e mercati, è importante poter portare a termine queste operazioni anche facendo leva sul valore dell’azione, non solo sulla liquidità o sull’indebitamento». In questo senso TXT mostra di avere un atteggiamento più “americano” che italiano. «Restiamo quindi in Borsa per due buoni motivi – spiega Braga Illa. Primo, perché vogliamo fare acquisizioni strategiche. Secondo, perché vogliamo assicurare un futuro allo sviluppo delle nuove idee. Per entrambe le cose ci vogliono capitali». Esiste anche un terzo motivo, che spinge TXT a preferire la potenziale futura raccolta di capitali in borsa e a rivolgersi a una miriade di potenziali “piccoli” investitori e – cioè – la possibilità di attingere a bacini di capitale molto estesi, sfruttando la grande popolarità dei canali di investimento su Internet. «Da parte nostra occorre, però, la massima trasparenza e la capacità di comunicare efficacemente le nostre idee. Abbiamo recentemente creato, sul nostro sito web, il “TXT Investor Club”, per dare modo, a chi vuole investire nelle nostre azioni, di avere una visione approfondita sulle nostre scelte, sulle nostre attività commerciali, sui nostri mercati e strategie, sulla qualità dei nostri manager e dei collaboratori. Bisogna seminare bene per il futuro, anche se – oggi – non abbiamo bisogno di capitali».
L’amministratore delegato, Marco Guida, sostiene che i due leitmotiv che hanno caratterizzato la storia di TXT sono: la capacità di innovazione, sia tecnologica che applicativa, e la continuità di un’azienda in grado di mantenere un ruolo di “first mover”, con soluzioni rivolte a processi chiave per la competitività e l’efficienza operativa delle aziende: pianificazione delle vendite, della produzione e degli acquisti; lo sviluppo e il lancio di nuovi prodotti; l’analisi delle performance operative, economiche e finanziarie. La continuità di questi anni, secondo Guida, è dovuta al team manageriale molto stabile e motivato e alla qualità dei collaboratori; questi con la recente acquisizione della società canadese Maple Lake, specializzata in soluzioni di “fashion retail planning”, hanno raggiunto la soglia delle 500 unità. «Un terzo tema che ci aveva spinti a quotare TXT nel 2000 è stata la volontà di acquisire una dimensione internazionale, un obiettivo che abbiamo perseguito con decisione, in tutte le aree di attività della società, che inizialmente comprendeva una terza divisione chiamata Polymedia, che si rivolgeva al settore dei media, sfruttando le nuove opportunità offerte da Internet nell’ambito del content management». Nei primi anni dopo la quotazione, la crescita in termini di clientela e fatturato ha premiato questa strategia di attacco ed ha permesso di raggiungere importanti risultati nell’espansione nei mercati esteri, soprattutto nella divisione Perform. Poi è arrivato il biennio 2008-2009, quando la congiuntura internazionale ha cominciato a pesare sui conti. «Abbiamo allora deciso di rivedere le nostre strategie di “go to market” e ci siamo rifocalizzati su quei temi applicativi e sui mercati in grado di garantire tassi maggiori di crescita e redditività, in particolare concentrandoci sui clienti di maggiore dimensione».
FOCUS GLOBALE SULLE GRANDI AZIENDE
Questa focalizzazione porta i suoi buoni frutti già nel 2010, quando il bilancio di TXT ritorna al pareggio. «Nel 2011 – aggiunge Guida – arriva una seconda fase di ripensamento, che riguarda le scelte da fare sui prodotti rivolti al settore dei media. In dieci anni, Polymedia era passata da zero a 17 milioni di euro di ricavi, conquistando una posizione di leadership sul mercato italiano: accelerare la sfida della internazionalizzazione avrebbe, tuttavia, richiesto un notevole investimento in prodotti e reti commerciali. La scelta strategica è stata quindi di concentrare sforzi e investimenti sulle attività di Perform, con l’ambizione di espandere in tutto il mondo la leadership già conquistata in Europa. La cessione di Polymedia, che ha fruttato circa 23 milioni di euro – consentendoci tra l’altro di distribuire un dividendo straordinario di 4 euro per azione – è stata decisa in piena serenità e con i conti in perfetta salute, con l’obiettivo di creare le premesse per accelerare lo sviluppo internazionale di Perform». Contestualmente alla dismissione di Polymedia, il Gruppo TXT nel 2011 mette a punto un nuovo piano industriale su tre direttrici: crescita organica delle aree di prodotto e servizio già presidiate, acquisizioni per accelerare lo sviluppo di nuovi mercati, e innovazione, ingrediente fondamentale per assicurare una competitività in grado di durare nel tempo. «Sul fronte della crescita organica stiamo crescendo a tassi superiori ai tassi medi del mercato, sia in termini di ricavi, sia di profittabilità – sottolinea Guida. Sul fronte delle acquisizioni, abbiamo completato lo scorso 30 settembre 2012 l’acquisizione di Maple Lake, uno stimato specialista di soluzioni per il mondo fashion retail, che ci permette di consolidare la nostra posizione in Nord America e di avere una “testa di ponte” nei mercati della regione Asia-Pacific, grazie alla filiale in Australia.
Resta immutato – continua Guida – il nostro impegno sul fronte dell’innovazione. Neppure negli anni di crisi TXT ha mai smesso di investire tra il 12 e il 15% del fatturato in R&D; nei prossimi tre anni allargheremo ulteriormente i nostri orizzonti tecnologici, senza limitarci alla “normale” evoluzione delle linee di prodotto esistenti».
I PRIMI RISULTATI DELLA RIFOCALIZZAZIONE
Come sono andate le cose per la TXT scaturita da questo triennio di rifocalizzazione e riposizionamento? I risultati del primo semestre 2012 sono – ci ricorda Guida – piuttosto buoni: un periodo chiuso con una crescita del 12% di fatturato (a 23,5 milioni di euro) e un utile operativo Ebit di 2,6 milioni (+135%), con posizione finanziaria netta positiva e in crescita a 15 milioni al 30 Giugno 2012. «TXT fornisce prodotti critici per la competitività dei nostri clienti e le aree cui ci rivolgiamo rimangono tra le priorità anche in tempi difficili e di rallentamento degli investimenti. La dimensione internazionale diventa, comunque, strumentale per dare continuità al fatturato». L’acquisizione di Maple Lake è in questo senso una carta molto promettente per la divisione Perform. Con i suoi prodotti orientati al retail di prodotti del settore moda e una squadra di 65 persone, tra consulenti e commerciali, Maple porta in casa TXT un portafoglio di cinquanta clienti, per lo più in Nord America e Australia. «Culturalmente la nostra fusione è perfetta, noi siamo sviluppatori software che si avvicinano alla complessità del retail. Maple Lake era stata fondata da specialisti di retail che si sono avvicinati al software – commenta Guida. I prodotti delle due società offrono interessanti spazi di integrazione».
Mentre le nuove strategie di crescita danno buoni frutti nella divisione Perform, la divisione Next si sta sviluppando soprattutto lungo linee di innovazione interna. «Questa divisione di TXT vanta secondo Guida un’esperienza e un palmarès di clienti di assoluto rilievo, tra cui Agusta e i suoi elicotteri, serviti dall’azienda milanese fin dai primi giorni. «Se i nostri concorrenti più grandi fanno molta “application maintenance” – sottolinea Guida, con comprensibile orgoglio – noi lavoriamo sulle iniziative più strategiche dei nostri clienti. Questo ci permette di essere visti come partners strategici, come la lunghissima storia di collaborazione con molti di loro dimostra». Il rovescio della medaglia è che proprio per questo motivo «i progetti all’altezza dell’expertise di Next sono meno frequenti nell’insieme del mercato potenziale e richiedono un lungo lavoro di selezione». Le ambizioni volano alto come i fatturati della divisione ingegneristica Next che hanno raggiunto 18 milioni di euro nell’ultimo anno, tre quarti dei quali circa, nel settore aerospaziale, dove il cliente è seguito già nelle fasi critiche del progetto e sviluppo di nuovi prodotti, e nelle sue evoluzioni in Italia e all’estero (come nel caso del software per il controllo di funzioni vitali a bordo di elicotteri). Il resto dei ricavi deriva per Next soprattutto dal settore bancario, focalizzato su banche medio-grandi e questa volta solo in Italia. «Il mercato nazionale di riferimento – specifica Guida – è fatto di una quarantina di potenziali clienti». Anche in questo caso Next ha concorrenti molto più grandi, ma può far valere l’arma della specializzazione e della elevata qualità del suo software. «Nel segmento finance non puntiamo certo allo sviluppo di soluzioni estese, ci concentriamo piuttosto su tematiche strategiche di nicchia come l’IT governance, un ambito fondamentale per le istituzioni bancarie, che devono avere un capillare controllo sui loro applicativi e svolgere continue fasi di testing e validazione, rispetto sia a livelli di performance che a normative vigenti e future». L’andamento del business nell’ultimo anno è stato positivo e diverse novità tecnologiche bollono in pentola anche per Next. «Ad esempio, stiamo esplorando interfacce innovative come Microsoft Kinect, basata sulla gestualità, per facilitare la consultazione della manualistica in ambienti di assemblaggio e produzione».
I BRAND INTERNAZIONALI SCELGONO TXT PERFORM
Andrea Cencini, in TXT fin dal 1989 e dal 2007, direttore esecutivo della divisione Perform, spiega che la parte di attività di cui è responsabile rappresenta in questo momento «la leva più importante per gli obiettivi di espansione internazionale» di TXT.
La prospettiva di forte spinta verso il mercato nordamericano – che si è aperta dopo l’acquisizione di Maple Lake – suscita una grande eccitazione nel management del Gruppo. «Con il mix esclusivo di expertise già accumulato negli USA dai colleghi di Maple Lake e la solidità delle nostre tecnologie ci stiamo muovendo alla conquista di clienti molto più grandi delle aziende europee – spiega Cencini – riferendosi alle ambizioni globali della software house milanese. Abbiamo dimostrato la capacità di organizzare eventi internazionali come Thinking Retail, che nell’edizione 2012 ha visto la presenza di 150 top manager del settore e speaker dai maggiori clienti internazionali di TXT.
«Nel nostro settore – afferma Cencini – una volta messe a punto, le soluzioni di pianificazione integrata portano a risultati molto significativi per i nostri clienti, al contrario dei prodotti gestionali e di infrastruttura, che pur essenziali, riguardano la gestione quotidiana della realtà aziendale. Tutto quello che aiuta a creare e vendere un prodotto di successo può portare ai clienti benefici molto significativi. Così nostri importanti clienti nell’area fashion & retail hanno ottenuto riduzioni dei tempi di sviluppo delle collezioni nell’ordine del 20%, migliore disponibilità del prodotto a scaffale (+30%), riduzione degli stock out fino al 50%.
L’ostacolo che il responsabile vendite di TXT deve superare riguarda non tanto la capacità di spesa del cliente, quanto la sua disponibilità a rimettersi in gioco, ad affrontare cambiamenti che non sono affatto superficiali, ma investono la natura stessa dei processi interni. «Sul piano strettamente tecnologico – continua Cencini – le soluzioni TXT si adattano molto bene al cambiamento e riducono notevolmente le soglie di accessibilità. «Non sono scatole nere immutabili, ma prodotti flessibili, capaci di evolvere nel tempo». La grande diffusione che la divisione Perform sta ottenendo con le aziende straniere di primaria grandezza nei settori fashion, retail e lusso è la prova di questo successo. Abbiamo una base clienti di quattrocento nomi, la maggior parte dei quali sono grandi brand internazionali».
FASHION RETAIL & LA “CONSUMER INDUSTRY”
Anche Simone Pozzi, direttore sales & marketing, sottolinea fortemente il ruolo dell’azienda come partner strategico dei suoi clienti, con la loro profittabilità come obiettivo. Per Pozzi – che è entrato in TXT nel 2009, provenendo da Geox – «le soluzioni messe a punto da TXT Perform sono focalizzate verso due gruppi di clienti. Una comprende i grandi marchi nel mondo del fashion – da Louis Vuitton a Geox – e del retail – da Auchan a Tesco. L’altro abbraccia, invece, le imprese della cosiddetta “consumer driven industry”, in pratica tutto quello che riguarda merce non fashion, nomi come Findus, ma anche Brembo». Secondo Pozzi «una piattaforma di “integrated planning” parte da determinati obiettivi strategici e di budget e conduce il cliente verso vere e proprie scelte operative: quali prodotti vendere, come venderli, in che momento, a che prezzo e così via. Nel gergo di queste soluzioni, troviamo attività di “merchandise & assortment planning”, “forecasting”, “replenishment”: la sottile arte di creare il prodotto più accattivante e utile, le sue varianti più sfiziose o in linea con i diversi gusti locali, e di assicurarsi che quelle varianti siano sempre disponibili nei punti vendita e nei periodi dell’anno giusti, che non vadano subito esauriti o che viceversa debbano restare per mesi sugli scaffali.
Senza l’ausilio di soluzioni di integrated planning diventa sempre più complicato, per non dire impossibile, essere competitivi ed efficienti nella realtà della produzione di massa, della multicanalità e dei mercati globalizzati.
Le due tipologie di mercato di riferimento comportano soluzioni specifiche per le diverse esigenze. «Nel settore fashion e retail – spiega Pozzi – un aspetto chiave è la capacità di integrare tutta la catena di attività dal design al punto vendita. Ecco quindi che TXT propone soluzioni avanzate di integrated retail planning e PLM. Per i clienti dei settori di consumo di tipo “non fashion” il tema è quello della pianificazione integrata del processo di sales & operations planning: dal budgeting e il financial planning, alle previsioni di domanda fino alla definizione degli ordini di produzione e la gestione dei livelli ottimali degli inventari. «In entrambi i casi – prosegue Pozzi – quello adottato da TXT Perform è un approccio progettuale, consulenziale e di specializzazione verticale che pochi fornitori di tecnologie software sanno mettere in pratica. Nei suoi progetti, Perform è ingaggiata direttamente con il cliente, in modo da poter offrire ciò di cui il cliente ha realmente bisogno: una combinazione di competenza tecnologica e di capacità di capire i prodotti e i processi del cliente che vi sottendono, i meccanismi complessi e interconnessi che uniscono le fasi di ideazione, fabbricazione e distribuzione commerciale. «Non software standardizzato, ma soluzioni configurate su misura in modo da essere realmente utilizzabili dai clienti. Non è un caso se una parte significativa del nostro lavoro di progetto è puro disegno congiunto, la capacità di concettualizzare i processi insieme al cliente».
INNOVAZIONE NEL SEGNO DI MOBILITA’ E CLOUD
«TXT è un software vendor, ma anche implementatore delle proprie soluzioni. Questo ci consente di mantenere un contatto stretto e continuo con il cliente e un’alta attenzione verso le sue esigenze di oggi e di domani» – spiega Riccardo Proni, direttore strategia e sviluppo di prodotto. Si tratta di un ruolo che comporta il presidio tecnologico di almeno quattro aree tematiche: la mobilità, il cloud computing, le interfacce visuali e i social network. Queste aree tematiche sono interpretate nell’ottica di uno sviluppatore che ha un preciso obiettivo: creare tecnologia in grado di facilitare la pianificazione di meccanismi di produzione, distribuzione e vendita particolarmente complessi. «Prendiamo, per esempio, la mobilità» – afferma Proni. «Non stiamo parlando di un semplice adeguamento delle applicazioni alle banali esigenze di una clientela che si sposta sempre di più. Perform deve guardare a innovazioni che hanno forte impatto sui processi operativi. Abbiamo in fase di rilascio una soluzione che permette di utilizzare dispositivi palmari e tablet per costruire una collezione di abbigliamento. In questo caso, disporre di un punto di accesso mobile al nostro software cambia radicalmente le modalità di interazione».
Analogo è il principio che ispira le ricerche effettuate da TXT Perform nell’ambito del cloud computing. In questo caso – prosegue Proni – l’obiettivo è sfruttare i modelli del cloud come moltiplicatore di opportunità per le aziende clienti. Oggi, il software di pianificazione è tipicamente utilizzato solo da un numero ristretto di esperti all’interno delle organizzazioni industriali o retail. Il cloud, in abbinamento con il mobile, consentirà di rendere più accessibili queste applicazioni, mettendo gli strumenti di planning in mano a molte altre persone, che possono trarre notevoli vantaggi dalla condivisione di una unica piattaforma integrata.
SOCIAL AND VISUAL PLANNING
Un altro trend da esplorare è l’uso delle interfacce visuali nella gestione delle diverse fasi del processo di pianificazione, a maggior ragione in un ambito in cui le procedure e gli stessi software tendono a essere piuttosto complessi. «Uno degli ambiti più promettenti affrontato dai nostri ricercatori è il cosiddetto “visual assortment planning” – precisa Proni. «Oggi, si lavora con tabelle piene di codici corrispondenti alle varianti di un prodotto». Per semplificare l’interazione, Perform ha adottato l’uso di immagini per comporre l’assortimento. E’ una funzionalità molto avanzata che permette di facilitare enormemente l’accesso alle informazioni, nascondendo all’utente tutta la complessità del problema dietro un’ interfaccia pienamente visuale. Ancora più affascinanti sono le ricerche che Perform sta conducendo sui social network sui quali molte aziende di moda e accessori stanno costruendo una forte presenza. La tecnologia del Gruppo TXT punta ad aprire prospettive nuove in tale contesto. «I nostri clienti sono molto evoluti sul web – spiega Proni – e le iniziative di social marketing non sono una novità. A ben vedere, però, si tratta essenzialmente di attività push, molto unidirezionali. Molte imprese hanno creato pagine Facebook visitatissime, ma questo bacino non è sfruttato in modo bidirezionale, l’azienda non si rivolge al suo pubblico social per escogitare nuovi design o per pianificare la disponibilità della merce nel punto vendita». Riuscire a trovare il modo di creare dei “canali di ritorno” più attivi, sfruttando le piattaforme web pubbliche, potrebbe incidere in modo significativo sulla creatività di un’azienda, sulla sua capacità di essere vicina al cliente non solo con il suo brand, ma anche con i prodotti fisici. «Evoluzioni di questo genere – aggiunge Proni – sono di respiro più lungo, ma questo è il senso di un dipartimento di R&D davvero efficace: si deve sempre avere un mix di prospettive vicine e di orizzonti lontani».
LA PARTNERSHIP CON REDMOND
Il tema dell’innovazione offre lo spunto a Cencini per sottolineare la fruttuosa relazione che il Gruppo TXT intreccia da anni con il gigante di Redmond. «Realizzare prodotti di questa complessità e livello richiede risorse importanti» – avverte Cencini.
«Le nostre soluzioni sono il fondamento di un’intera strategia di espansione verticale e geografica e sono soluzioni molto ambiziose, rivolte a clienti di grandi dimensioni, per i quali è importante il giusto trade-off tra un software pienamente configurabile, che rischia di essere troppo complesso, e una applicazione standard, “off the shelf”, che rischia al contrario di non poter evolvere in una visione di insieme. Considerando poi che i nostri competitor si chiamano Oracle e SAP, la scelta delle tecnologie Microsoft come substrato del nostro software ci ha permesso di compiere un balzo in avanti in termini di riusabilità e di focalizzarci su aspetti molto mirati».
Il Gruppo TXT è – oggi – tra i 65 partner globali di Microsoft a livello corporate e in questa veste ha accesso ai laboratori di sviluppo e può contare su un livello di relazione che consente di avere una visuale precisa delle tendenze evolutive delle sue piattaforme. La partnership TXT-Microsoft copre, oltre alla ricerca, anche gli aspetti di marketing e commercializzazione, con l’organizzazione di campagne promozionali e di eventi quali il già citato Thinking Retail. Parallelamente, le linee di sviluppo delle soluzioni TXT si basano anche su una stretta relazione con l’R&D degli stessi clienti, con i quali – racconta Cencini – vengono organizzati diversi momenti di condivisione a livello strategico. Anche questo rappresenta un aspetto differenziante rispetto alla concorrenza. Sappiamo che affinché il cliente sia agile, dobbiamo essere più agili di lui». La terza area di collaborazione con l’esterno riguarda la relazione con le università, contesto ideale per intravedere i trend del futuro e mettere a punto tecnologie innovative dal ciclo di sviluppo più ampio. «Il cliente – afferma Cencini – può battere i concorrenti con l’innovazione e l’agilità nell’interpretare il business e nel capire il valore della tecnologia. Per noi di TXT è lo stesso: il segreto è saper trasformare la nuova tecnologia in soluzioni».
Con l’assetto strategico acquisito anche in seguito all’acquisizione di Maple Lake, la solidità finanziaria, la partnership con Microsoft, la presenza globale e la prospettiva di crescita legata alla ripresa dell’economia e dei mercati finanziari – il Gruppo TXT si appresta a rafforzare ulteriormente il suo ruolo di protagonista di un settore tecnologico complesso ma strategico, di brand conosciuti a milioni di consumatori. Una prospettiva emozionante per l’azienda fondata da Alvise Braga Illa e animata da tanti collaboratori agguerriti. E per l’intero settore italiano dell’high-tech.
foto di Gabriele Sandrini