Tirrenia riparte dall’IT

Il processo di rinnovamento di un’azienda pubblica diventata privata dopo molti anni non può far a meno dell’innovazione tecnologica

di Antonio Savarese

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Paolo Cozzi (CIN - Compagnia Italiana di Navigazione)Compagnia Italiana di Navigazione, dal luglio del 2012 si è aggiudicata la gara per la privatizzazione di Tirrenia, la storica società di navigazione dello Stato Italiano che a partire dal 1936, anno della sua fondazione, è stata tra i protagonisti dello sviluppo economico del nostro paese.

Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione (www.tirrenia.it) è oggi uno dei principali operatori dello shipping in Europa che, con mille e 500 dipendenti e una flotta di 16 navi tra le più moderne del Mediterraneo, è titolare del servizio pubblico di collegamento con le isole maggiori, le Isole Tremiti e come vettore per il traffico merci.

Del processo di rinnovamento che ha messo al centro l’IT, ne abbiamo parlato con Paolo Cozzi, responsabile dei sistemi informativi di Tirrenia – CIN.

 

Data Manager: Come sono organizzati i sistemi informativi?

Paolo Cozzi:La struttura dei sistemi informativi, inserita nella direzione amministrazione finanza e controllo, è divisa in due uffici, infrastrutture e applicazioni, e impiega complessivamente 30 addetti a tempo pieno, tra interni e consulenti residenti. L’ufficio infrastrutture svolge le funzioni di implementazione e gestione di sistemi e network, sicurezza informatica e supporto help desk all’utenza interna.

Il secondo ufficio, più numeroso e con un maggior numero di consulenti esterni, si occupa sia della manutenzione applicativa correttiva ed evolutiva delle piattaforme software aziendali (SAP, booking, web, sistemi di bordo, BI, documentale) sia della progettazione di nuove soluzioni a supporto del business.

Quali sono i principali progetti realizzati e quelli futuri?

Il nuovo management di CIN, a partire dall’IT, ha dovuto affrontare l’eredità lasciata dagli anni di commissariamento di Tirrenia e recuperare un significativo gap tecnologico e competitivo.

Siamo partiti da un assessment approfondito della struttura, dei sistemi e delle tecnologie adottate, rivedendo le strategie di sourcing e il rapporto con i partner e fornitori al fine di ottenere un migliore controllo dei costi rispetto al passato. Poi, è stato necessario affrontare un cospicuo rinnovamento delle infrastrutture aziendali, in primo luogo il data center che è stato dotato di soluzioni hardware più performanti, compatte e green. L’intervento è proseguito con il network, i devices mobili e i sistemi informatici a bordo e negli scali. Ad oggi, gli asset sono stati sostituiti al 90%. Per migliorare il posizionamento del brand su Internet in linea con la nuova filosofia commerciale dell’azienda, è stato effettuato un completo restyling del portale web, con veste grafica multilingua e interfaccia di booking rivisitata per integrare i nuovi servizi e promozioni ai clienti. A complemento, è stata realizzata l’app Tirrenia Mobile, concepita come veicolo di funzioni e informazioni utili post vendita e come strumento di fidelizzazione. Su tutte le navi della flotta sono stati inoltre realizzati impianti VSAT, per offrire servizi di telefonia GSM a bordo e connettività Internet. A breve sarà implementata un’architettura di digital signage on ship per migliorare l’engagement dei passeggeri.

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Qual è la nuova missione dell’IT?

Essendo già elemento nodale dell’azienda, l’IT ha avuto sin da subito la missione di facilitare l’innovazione e l’ammodernamento di processi aziendali di Tirrenia-CIN, in collaborazione con le altre divisioni.

Con la direzione HR, per esempio, è stato concepito il progetto “Orizzonti” della nuova intranet, per creare uno strumento di extended workplace come collante tra varie funzioni aziendali.

Un grosso intervento è stato poi condotto per dematerializzare gran parte dei processi amministrativi e realizzare un’azienda sempre più “paperless” con gestione più efficiente delle informazioni circolanti.

Massima attenzione è stata inoltre dedicata alla IT governance, al fine di offrire al business un supporto più agile, ottimizzando i costi e l’impegno delle risorse. L’intervento in corso prevede la riorganizzazione della struttura IT, l’introduzione di una nuova piattaforma di service management e metodologie formali ITSM, parallelamente a percorsi di formazione ad hoc per gli addetti, team leaders e responsabili. Rispetto al passato, abbiamo poi iniziato a rivedere le modalità di sourcing dei contributors esterni (consulenti e partner), passando da una mentalità molto legata al body rental a un approccio più orientato ai progetti chiavi in mano. Le aree per noi prioritarie nel prossimo futuro sono big data e business continuity.

Nel primo ambito, abbiamo previsto di estendere la raccolta dati da un numero maggiore di sorgenti, già numerose, interfacciando i sistemi di automazione delle navi. La razionalizzazione dei dati, attualmente non efficacemente strutturati, richiederà un impegno cospicuo, per ottimizzarne la gestione e aggregazione e infine offrire al management nuovi strumenti di supporto analisi e supporto alle decisioni, in linea con la rinnovata attenzione di Tirrenia-CIN al mercato e al controllo dei costi.

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Sul fronte della business continuity – criticità mai risolta dalla vecchia Tirrenia – abbiamo avviato lo studio di una soluzione infrastrutturale in grado di prevenire e affrontare nel modo migliore eventuali emergenze, avvalendoci del supporto di un partner esterno.

Come vede lo scenario IT sia dal punto di vista tecnologico sia organizzativo?

Lo scenario IT del prossimo futuro vedrà a mio parere il rafforzarsi di trend tecnologici già apparsi negli scorsi anni: pervasività dei devices e delle applicazioni mobile, consumerizzazione dell’IT e adozione sempre maggiore del cloud. Questi tre temi, a mio parere strettamente correlati, hanno un fortissimo driver sia da parte dei soggetti esterni (clienti, partner, fornitori) che si interfacciano con l’azienda sia da parte dei soggetti interni: tutti necessitano di interazione più efficace e rapida con approccio multicanale.

Le aziende saranno obbligate a riprogettare i propri canali di comunicazione e le proprie applicazioni per rendere più ricca l’interazione utente. Il trend che vedo più imperativo nel prossimo futuro è quello dell’Internet of Everything. A livello organizzativo, ritengo che l’IT perderà sempre di più il suo ruolo storico all’interno delle aziende, dovendosi confrontare con un progresso tecnologico sempre più frenetico e utenti sempre più esigenti e autonomi. Di fatto, questo dovrebbe portare all’esternalizzazione sempre maggiore di funzioni in passato gestite dai dipartimenti IT, il cui baricentro si sposterà su partner specializzati e sul cloud.

Il ruolo del CIO si è evoluto molto negli ultimi anni, cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?

In linea con i trend tecnologici e operativi, il CIO dei prossimi anni dovrà sempre di più essere “chief innovation officer” per promuovere l’integrazione tra business e tecnologia.

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Per questo, il CIO dovrà focalizzarsi meno sulle competenze tecniche e molto di più su quelle strategiche e manageriali, promuovendole anche nel suo team e affinando le necessarie capacità di orchestrare i diversi elementi dello scenario (tecnologie, risorse, partner) per ottenere risultati rapidi e appetibili al business.

Il CIO moderno dovrà essere sempre più in grado di capire il business per guidare il cambiamento e riposizionare l’IT da tradizionale service provider ad abilitatore delle strategie aziendali. è fuor di dubbio che questa transizione sarà possibile nel momento in cui – superato il periodo recessivo e la stretta sui budget IT – i CIO saranno nuovamente in grado di pilotare risorse economiche a supporto dell’innovazione di processo e di prodotto. Il direttore marketing o CMO, ormai orientato a divenire chief digital officer, già contende al CIO lo scettro di innovatore, ma può invece trasformarsi in un suo ottimo alleato nella definizione delle strategie digitali per le aziende moderne.

Paolo Cozzi STORY

Membro del nuovo management di CIN – Compagnia Italiana di Navigazione, da luglio 2012, è responsabile dell’intera struttura dei sistemi informativi di Tirrenia – CIN e guida un team di 30 persone che gestiscono tutte le attività di sviluppo e manutenzione applicativi e infrastrutture, oltre che le funzioni di strategia, governance, sicurezza e data privacy. In precedenza, ha avuto incarichi in varie aziende come IT manager e consulente tecnico.