Tenere il passo dell’innovazione

Riccardo Rodriguez executive vice president & partner Gruppo SESA NVViviamo e operiamo in un mercato ICT italiano in riduzione di volumi e in forte consolidamento, che non necessariamente nel nostro settore è un fatto negativo. Il tessuto industriale italiano, fatto prevalentemente da piccole e medie imprese ancora preda della ormai pluriennale crisi economico-finanziaria e che stentano a diventare grandi, evidenzia una mancanza di risorse da investire nell’innovazione e denuncia una situazione in cui il Paese non è sufficientemente dotato delle necessarie infrastrutture di comunicazione. Preso atto di questa perdurante situazione di negatività, quali sono i passi necessari per uscire da questo vicolo cieco, ricominciare a produrre un PIL positivo e far ripartire l’economia reale? Cosa devono fare le aziende per cavalcare l’onda dell’innovazione al fine di aumentare il valore della loro produzione, di essere più veloci e competitivi sul mercato e di migliorare la qualità del prodotto e del servizio offerto?

Potremmo stare per ore a parlare dell’Italia, che non investe a causa del peso enorme del debito pubblico e dei vincoli di bilancio, ma forse il rilancio parte anche dal tessuto imprenditoriale e industriale italiano, parte dall’adozione di tecnologie abilitanti funzionali al business, parte da quei piccoli investimenti che ogni piccola-media, ma anche grande impresa, può fare per accorciare i cicli di vendita e produttivi. Recentemente, Gartner ha pubblicato un report che elenca le 10 tecnologie di punta del 2014, tecnologie che possono dare un contributo competitivo se – aggiungo personalmente – affiancate da una opportuna politica economica del Paese finalizzata alla ricerca e sviluppo in ottica competitiva.

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Nel report di Gartner, tra le tecnologie strategiche emergono:

–      Le applicazioni in mobilità e relativi dispositivi mobili;

–      L’internet delle cose;

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–      Il cloud, nelle diverse sfaccettature, tra cui il cosiddetto “Web-Scale IT”;

–      Il software defined anything (SDx), dove emerge significativamente il software defined networking;

–      Le smart machines;

–      Le stampanti 3D.

 

In un mondo sempre più globalizzato, appare forte la necessità di implementare tecnologie che, per le loro intrinseche caratteristiche, si posizionano come strategiche per il business delle imprese. La possibilità di accedere in mobilità ai dati aziendali, di usare strumenti di collaboration, di tracciare in tempo reale i processi produttivi e di vendita o di essere sempre in contatto con clienti, colleghi o partner di business, fa la differenza fra un’azienda viva, efficiente e dinamica e una ancorata ai vecchi paradigmi.

E i fornitori di servizi ICT come possono tenere il passo dell’innovazione rinnovando la propria offerta verso i clienti? Semplicemente innovando al proprio interno, creando prodotti e servizi innovativi che seguono i trend tecnologici. Da qui, la forte necessità nel Paese di fare ricerca e sviluppo, lasciando alle università e ai centri preposti la ricerca di base e alle aziende la ricerca finalizzata allo sviluppo precompetitivo: nuovi prodotti e servizi per stare al passo con l’innovazione e nuovi modelli che sono anche fortemente sociali.

A questo punto la domanda è una sola: il sistema Paese ovvero le istituzioni, le banche, le università, le imprese, sono in grado di cogliere questa opportunità e permetterci di tornare a crescere?

Noi lo siamo. Dateci un segnale.

Riccardo Rodriguez
executive vice president & partner Gruppo SESA NV