Horsa, passioni e concretezza


Nome tutto nuovo per una solida realtà, attiva nell’IT da 17 anni, che negli ultimi esercizi fiscali ha conosciuto una notevole crescita e non fa mistero di voler conquistare nuove posizioni come system integrator a tutto campo, muovendosi anche nelle frontiere più avanzate delle soluzioni aziendali di tipo Mobile. Le ambizioni sembrano ben riposte, come spiegano alcuni top manager dell’azienda

 

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Aspetto pacato e volontà di ferro. Quello di Cesare Collinelli, presidente e Ceo di Horsa (www.horsa.it), è il ritratto del perfetto giocatore di bridge. Che non a caso è una delle sue passioni, oltre a quella dell’ascolto di musica sinfonica. Ma è anche il ritratto del principale fondatore di una società che, nell’arco dei suoi 17 anni di storia, si è ritagliata un posto al sole nel panorama dell’IT italiano. Del resto i numeri sono di tutto rispetto: oltre 30 milioni di euro di fatturato, un organico di 330 persone, circa 4.500 clienti e 18 sedi operative. Molte di queste sono situate lungo l’asse della via Emilia, da Cesena fino a Reggio Emilia, con baricentro ideale nell’area di Bologna. Ma non è per caso se la gloriosa consolare romana fa da filo conduttore delle attività di Horsa, visto che le origini della realtà odierna sono quelle di Azimut Romagna, società fondata nel 1994 a Cesena e cresciuta, sia organicamente sia tramite acquisizioni, fino ad assumere le dimensioni attuali, che l’hanno portata a operare su tutto il territorio nazionale e anche a gestire attività internazionali con partner esteri.

«La crescita negli ultimissimi anni è stata davvero ragguardevole – esordisce Collinelli -: solo poco più di cinque anni fa, nel 2005, eravamo ancora venti persone, mentre oggi abbiamo superato le trecento, quadruplicando il nostro fatturato». Ma se il nucleo originario dei soci che aveva fondato Azimut Romagna è rimasto compatto, con qualche ingresso recente nella compagine azionaria, le dimensioni raggiunte hanno imposto alla società di darsi una nuova identità unificante. È per questo che nel febbraio 2011 è nata Horsa. «Un nome creato sulla base di precisi requisiti, tra cui l’essere breve e avere lo stesso suono nelle diverse lingue, ad esempio in italiano, inglese e tedesco», fa notare Maurizio Lena, direttore marketing della società. Ma c’è anche un altro obiettivo importante che è stato raggiunto con la nuova denominazione. «Abbiamo superato tutti i classici “campanilismi” derivanti dall’appartenere alle numerose società che sono confluite nel gruppo a seguito delle acquisizioni degli ultimi anni», sottolinea Collinelli.

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Ambizioni concrete

Oggi il gruppo è riunito sotto l’insegna unificata di Horsa, una bandiera che è già diventata familiare a tutti i clienti della società e che diventerà sempre più nota. Le ambizioni di Horsa sono infatti piuttosto concrete, e Cesare Collinelli ce ne parla in dettaglio con il suo stile equilibrato e autorevole, frutto anche della sua esperienza in IBM, vero percorso di formazione di alcuni tra i migliori manager dell’IT italiana di oggi. «Negli ultimi cinque anni abbiamo quadruplicato il nostro fatturato, crescendo ogni anno con una media del 35% rispetto al periodo precedente – precisa Collinelli -. Entro i prossimi tre anni, intendiamo arrivare alla soglia dei 60 milioni di euro, mantenendo soprattutto un margine operativo nell’ordine del 10-15%». Non è facile trovare altrettanta chiarezza di intenti nel panorama IT attuale, ma il numero uno di Horsa conosce bene i fondamentali dell’azienda. «Il nostro andamento è già in linea con gli obiettivi che ci siamo posti, anche se non ci nascondiamo le difficoltà di operare con uno scenario di mercato che impone di cambiare le strategie ogni tre mesi: gli orizzonti temporali ridotti premiano, oggi più che mai, la rapidità delle decisioni, che però non devono essere azzardate, ma frutto di precisi ragionamenti strategici». La decisione di raddoppiare il fatturato nell’arco dei prossimi tre anni risponde proprio a questi imperativi, visto che, sempre nelle parole del Ceo di Horsa, «nell’IT prospereranno solo le aziende di maggiori dimensioni e che privilegeranno la crescita della componente servizi e soluzioni a scapito di quella hardware». Non a caso, è proprio il percorso strategico seguito da Horsa che, attualmente, vede il suo mix di fatturato composto al 25% dall’hardware, al 20% dal software e per il restante 55% dai servizi.

 

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Identikit di un successo

Ma quali sono oggi le peculiarità di Horsa? «Ci proponiamo sul mercato come system integrator a 360 gradi, con un modello di “go-to-market” che nasce dall’idea di realizzare progetti competitivi e performanti, ideati ad hoc per i clienti, partendo dalle migliori soluzioni sul mercato», sintetizza Maurizio Lena. L’offerta è suddivisa in tre “competence unit”: Applications, cioè soluzioni applicative come ad esempio Erp, Business Analytics, Document Management e Crm; Technology, come server, storage, printing e progetti connessi; e infine Services, che comprende tutto ciò che è supporto o gestione anche da remoto. Un menù ricco, rivolto a clienti attivi in tutti i settori di business, dalla Pmi alle aziende di grandi dimensioni «fino al miliardo di euro di fatturato», precisa Ettore Mercalli, service delivery manager di Horsa, «per l’erogazione dei nostri servizi di continuità, ci poniamo con attenzione dalla parte dei clienti, e con loro progettiamo, verifichiamo e miglioriamo ogni giorno i nostri livelli di servizio, sia che si tratti di pura assistenza e monitoring che di full outsourcing». Per coprire tutte le esigenze IT dei clienti, Horsa utilizza le più importanti tecnologie leader nel mercato, selezionando quelle più adatte a ogni tipo di cliente, con la passione che solo le persone motivate riescono a infondere nel proprio lavoro. A scorrere la lista delle tecnologie applicate da Horsa, si trovano infatti tutti i nomi più blasonati dell’IT: da SAP a IBM, da Microsoft a Oracle, da Cisco a VMware. Ma sempre con un approccio sostanzialmente neutro, quello che nel mondo anglosassone si chiama “vendor agnostic”, e che per Horsa significa «applicare sempre la soluzione tecnologica più adatta allo specifico progetto».

 

Nuove divisioni

Un’altra importante caratteristica distintiva che il mercato riconosce a Horsa è quella di realizzare progetti anche rilevanti in tempi brevi, soprattutto in ambito Erp. «La nostra struttura ha una forte predisposizione nell’ambito “fast start”, anche per le aziende medie e grandi», sottolinea Massimo Cremonini, Erp delivery manager di Horsa. Gli esempi di progetti Erp di notevoli dimensioni conclusi in poco più di quattro o al massimo cinque mesi sono numerosi, e nascono da «una struttura dedicata di circa 70 persone, più un indotto di oltre 50 specialisti, che sviluppa costantemente le nostre best practice nel campo Erp, tenendo sempre aggiornate le metodologie di progetto già impostate», prosegue Cremonini. Nell’ambito Erp, la parte del leone è appannaggio di SAP, ma non mancano le competenze verso altri attori, come Oracle e Microsoft, a dimostrazione dell’approccio a 360 gradi di Horsa. Per quanto riguarda i settori verticali di attività, alle competenze consolidate negli ambiti moda, manifatturiero, food e costruzioni, si sta affiancando un’unità, che sarà operativa da ottobre, dedicata più specificamente alle Utilities e alla Pubblica Amministrazione centrale e locale.

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Le extended solutions

Ma questa non è l’unica novità che caratterizza la struttura sempre in trasformazione di Horsa. Dall’inizio dello scorso giugno è stata infatti istituita la divisione Extended Solutions, affidata ad Athos Nobile, che ha fatto con l’occasione il suo ingresso nel management team della società, forte di un’esperienza consolidata nelle soluzioni applicative presso aziende di rilievo come Gruppo Formula, Proxima-IBM, Deloitte e Atlantic Technologies. «La nuova divisione conta più di 80 persone su tre società del gruppo – spiega Nobile – e ha l’obiettivo di estendere le funzionalità native degli Erp tramite soluzioni “best of breed” negli ambiti Business Analytics, Crm, Sales Force Automation, Document Management e Mobile Solutions». Un accento particolare è prestato alle soluzioni Mobile, la vera frontiera verso cui si stanno spostando le applicazioni aziendali, grazie al proliferare di dispositivi sempre più performanti con notevoli potenzialità, secondo la strada tracciata dagli iPad di Apple. Progettata proprio per i tablet e sviluppata interamente da Horsa, TouchMee è la prima “Business Oriented Application Suite”, in grado di rendere l’azienda più efficiente, fornendo su iPad e altri device portatili tre componenti applicative, utilizzabili in modalità online e offline, che corrispondono ad altrettanti strumenti integrati a disposizione dei manager: ToMee-Crm, ToMee-Sfa (Sales Force Automation) e ToMee-Ba (Business Analytics). Presentata ufficialmente nello scorso giugno, la suite TouchMee ha già riscosso notevole interesse sul mercato, a dimostrazione che il nuovo motto di Horsa “we think, machines do”, che campeggia sotto il logo della società, è messo in pratica quotidianamente.

foto di Marco Onofri