L’unico modo di reagire alle sconfitte è non arrendersi. Fuori e dentro l’impresa, un esercito di “donne nuove” ha dato vita a una rivoluzione silenziosa, oltre i luoghi comuni e lontano dai dati ufficiali sulla condizione femminile. Le donne che si affacciano a ruoli di responsabilità hanno spesso preferito – o si sono accontentate – di soluzioni sfumate, territori meno battuti e proprio per questo più innovativi. In queste zone nuove, assai più che nel proscenio illuminato della nomenclatura ufficiale, troviamo il segno attivo della straordinaria e fantasiosa attività delle donne che hanno saputo superare i confini. Infatti, solo dallo scambio di idee che mette al centro il valore della diversità può emergere un insegnamento per il presente e per il futuro. Con questo spirito, Eni e Deutsche Bank hanno dato vita alla prima edizione italiana di Women in Business and Society. Il Piccolo Teatro Strehler di Milano ha ospitato l’evento. Come sempre il teatro è il luogo del superamento delle barriere. E “superare i confini” significa andare oltre i limiti geografici e gli stereotipi sociali e culturali, per elaborare modelli di sviluppo innovativi e sostenibili, attraverso il dialogo fra le persone e le discipline. Nella prima parte dell’evento moderato da Monica Maggioni, direttore RAI News 24, sono intervenuti tre ospiti internazionali d’eccezione: Esperanca Bias, ministro delle Risorse Minerarie del Mozambico, Leymah Gbowee, Premio Nobel per la Pace 2011, e Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni. Al dibattito hanno partecipato: Ilaria Capua, direttore del dipartimento di Scienze Biomediche Comparate IZSV; Suor Giuliana Galli, membro del Consiglio Generale Compagnia di San Paolo; Lucrezia Reichlin, professore e direttore del dipartimento di Economia della London Business School; Paola Severino, professore di Diritto Penale e già ministro della Giustizia; Veronica Squinzi, responsabile Internazionalizzazione e Sviluppo del Gruppo Mapei e Flavio Valeri, amministratore delegato di Deutsche Bank Italia. Paolo Scaroni nel suo intervento ha dichiarato: «Diversity per Eni significa valorizzare talento e competenze perché le opportunità siano per tutti e l’eccellenza abbia lo spazio per realizzarsi oltre i confini di territorio, genere e cultura».