Più vecchi, più ricchi, più mobili, più social. L’evoluzione del turismo globale
Come si viaggerà nel futuro? Realtà aumentata e innesti di memoria risponderanno alle esigenze del turismo di massa – oppure – nuovi mezzi di trasporto e nuove forme di energia permetteranno di fare viaggi intorno alla Terra a prezzi popolari? Nel futuro già prossimo, la “nuvola” informatica avrà trasformato il mondo intero in un’unica agorà: tele-apprenderemo, tele-lavoreremo, tele-ameremo, ci tele-divertiremo. Forse viaggeremo meno per lavoro e più per divertimento e la tecnologia realizzerà pienamente l’ideale romantico del viaggio, come percorso di formazione. Nel 2020, secondo le previsioni dello Studio De Masi, la popolazione mondiale sarà un miliardo di bocche – ma anche di cervelli – più di oggi. Il PIL pro-capite nel mondo sarà 15mila dollari, contro gli attuali ottomila e la popolazione subirà un invecchiamento progressivo. La Cina avrà un PIL uguale a quello degli Stati Uniti. Accanto ai BRIC (Brasile, Russia, India, Cina), saranno emersi i CIVETS (Colombia, Indonesia, Vietnam, Egitto, Turchia, Sud Africa). Questo significa che un numero crescente di persone avrà la possibilità materiale di spostarsi. Chi è tornato da un viaggio per le ferie sa bene – però – che gli imprevisti sono sempre in agguato. Troppe informazioni, siti poco fruibili, dubbi sulla destinazione, problemi tecnici, cancellazioni, ritardi e bagagli “troppo intelligenti”, che decidono di prendersi una vacanza da soli. Un recente studio di Oxford Economics prevede che il trasporto aereo crescerà di circa il 5% all’anno fino al 2030 e questo significa 57 milioni di posti di lavoro e un contributo all’economia di 2,2 trilioni di dollari americani. Ma come sarà l’aeroporto del futuro e quale sarà lo scenario dell’evoluzione dei trasporti in Italia e in Europa? Abbiamo girato la domanda a Francesco Violante, CEO di SITA dal 2006. Per lui il viaggio
è un «facilitatore di spostamenti» e la tecnologia, «un modo per rendere la vita più semplice». Oltre a un solido background nell’Information Technology e nelle Telecomunicazioni, Francesco Violante ha una lunga esperienza nel settore marketing e una laurea in Scienze dell’Informazione in tasca. Barese di nascita, si può dire, che la sua vita si svolga tra terra e cielo, su e giù da un aereo. Vive a Ginevra con la moglie. Ha due figli e un forte legame con le sue radici.
Data Manager: Come sarà l’aeroporto del futuro?
Francesco Violante: Il viaggio sta diventando sempre più “self service”, grazie ai servizi basati sulla geolocalizzazione, sulla realtà aumentata e sulla Near Field Communication (NFC) e Bluetooth. Gli aeroporti stanno investendo sulle nuove tecnologie disponibili su smartphone e tablet. Presto al check-in non sarà più chiesto il biglietto, ma basterà esibire il codice riportato sul display del proprio telefonino. Nel giro di un paio d’anni, grazie alla tecnologia NFC, che sarà di serie su tutti gli smartphone, basterà avvicinarsi al banco per essere riconosciuti come titolare di un documento di viaggio valido.
Travel Industry e assetto aeroportuale: quali sinergie per il sistema in Italia e in Europa?
C’è uno spostamento del traffico verso le rotte internazionali a lungo e medio raggio. Inoltre, i treni ad alta velocità stanno diventando sempre più competitivi sulle tratte nazionali. Il costo del carburante e la privatizzazione dell’ENAV hanno provocato un aumento delle tariffe e questo è un altro dei motivi di diminuzione del traffico aereo domestico. In particolare in Europa, dove ci sono vincoli di capacità importanti, c’è bisogno di investimenti in due direzioni: nuovi aeroporti e potenziamento di quelli già esistenti, soprattutto attraverso le nuove tecnologie che migliorano la gestione del flusso passeggeri, come l’e-gates e i sistemi di sicurezza biometrici.
In Italia non esiste una piattaforma integrata per il turismo. Perché non si riesce a fare sistema?
In Italia non esiste un portale integrato che permetta di prenotare tutti i servizi turistici e non esistono accordi centralizzati. Le agenzie di viaggi, pur avendo ridotto il traffico di biglietteria, restano l’unico attore in grado di offrire un servizio integrato. Manca un collegamento anche tra aeroporti: in Italia non c’è un’autorità aeroportuale centrale. Ci sono 47 aeroporti non integrati e Assaeroporti potrebbe avere più potere a livello politico. Ogni aeroporto, anche in conseguenza del blocco delle tariffe aeroportuali, cerca soluzioni indipendenti per la crescita, cercando finanziamenti all’estero con conseguenti influenze diverse.
I consumatori diventano sempre più mobili. Quali saranno i fattori chiave di cambiamento?
L’ultima indagine di SITA sulle abitudini dei passeggeri di tutto il mondo (Passenger Self-Service Survey 2011 – N.d.R.) ha visto più della metà degli intervistati (54%) viaggiare con uno smartphone in tasca, percentuale ancora più alta (74%) tra i passeggeri della prima classe, della business class e tra i frequent flyer. I nuovi passeggeri hanno sempre più familiarità con la tecnologia: dispositivi mobili e social media sono i due grandi driver delle nuove “abitudini digitali”.
Nel futuro viaggeranno più le merci o le persone?
Il traffico merci rappresenta una piccola parte del trasporto aereo e riguarda principalmente merci di valore che richiedono tempi di trasporto veloci. Il traffico dei passeggeri crescerà di circa il 5% l’anno e in gran parte si tratterà di viaggi “di piacere”. È molto improbabile che il flusso merci possa superare quello delle persone.
Quale impatto avrà il Cloud per le applicazioni aeroportuali?
Il Cloud computing offre l’accesso virtualmente illimitato alle risorse informatiche on-demand e consente la distribuzione dei nuovi prodotti e servizi in modo molto più veloce, garantendo inoltre un risparmio dei costi. Grazie al Cloud una compagnia aerea può, ad esempio, aggiornare il software attivo sui chioschi sparsi negli aeroporti di tutto il mondo dal sistema di gestione centrale, anziché dai singoli dispositivi. SITA ha realizzato una Cloud interamente dedicata al settore del trasporto aereo, basata su un’infrastruttura unica, in linea con gli standard e le politiche del settore e soprattutto studiata per le esigenze specifiche di questo tipo di industria.
I social network quale ruolo giocheranno nel marketing di settore?
I social network offrono un nuovo canale di comunicazione diretta e personalizzata per fidelizzare i clienti e intercettarne di nuovi, per testare l’apprezzamento del servizio e diffondere offerte.
Inoltre, risultano strategici anche nella gestione di eventi critici permettendo un flusso di informazione rapida e capillare a bassissimo costo, oltre che l’interazione con i clienti in tempo reale. Questo ruolo si è già dimostrato prezioso nel 2010, quando a seguito dell’eruzione del vulcano islandese molti degli scali europei sono rimasti chiusi e le compagnie hanno potuto tenere aggiornati i propri clienti in modo costante e tempestivo. Secondo l’ultima indagine SITA, svolta su un campione delle più importanti compagnie aeree del mondo, due compagnie su cinque utilizzano già i social network per promuovere i propri servizi e quasi il 90% delle compagnie prevede di farlo entro il 2015.
L’Expo 2015 si avvicina. Quale impatto è possibile prevedere sui flussi e le rotte?
Nonostante il trend in declino del traffico aereo nazionale, Milano resta un polo nevralgico di attrazione in continua crescita, si prevede un boom per il 2015 e per questo SEA sta preparando investimenti anche in vista di Expo 2015. Da più di 25 anni SITA, lavora a supporto degli aeroporti per offrire massima efficienza e performance in occasione di grandi eventi di scala internazionale. Un grosso banco di prova in questi anni sono stati i giochi olimpici, che hanno visto l’introduzione di tecnologie di ultima generazione realizzate dalla nostra società, in particolare a supporto delle operazioni interne per la gestione di grandi flussi di passeggeri in arrivo da tutto il mondo.
Qual è il suo concetto di viaggio?
Per motivi di lavoro sono spesso in trasferta da un posto all’altro. Penso al viaggio come a un “facilitatore” dei miei spostamenti, il più “digitale” possibile. Penso alla possibilità di acquistare i biglietti e fare il check-in online per evitare code in aeroporto e risparmiare tempo. Penso alle soluzioni di telecomunicazione, che permettono di usare la Rete, telefonare in volo, ricevere notifiche di ritardi e modifiche del volo direttamente sul telefonino, in modo da gestire al meglio la mia agenda.
Qual è il suo rapporto con la tecnologia?
Ho un rapporto molto friendly. La tecnologia semplifica la vita.
Qual è il suo stile di management?
Credo molto nel lavoro di squadra.
La lezione più importante che ha imparato?
Il valore di un manager si misura dalla sua capacità di identificare le giuste priorità, di fare innovazione e di creare una squadra motivata su cui poter contare, soprattutto nei momenti di grande difficoltà.