Risultati ancora da record per il colosso americano delle soluzioni per la gestione informatica del ciclo di vita dei prodotti, favoriti anche dalle nuove soluzioni Creo lanciate lo scorso anno
Parigi – Ha tutti i motivi per essere soddisfatto per i risultati messi a segno in quello che definisce il suo «Primo anno da Ceo». Jim Heppelman ha infatti assunto la massima carica in PTC (www.ptc.com) esattamente nell’ottobre 2010, all’inizio dell’anno fiscale 2011 conclusosi il 30 settembre scorso con numeri più che lusinghieri, che ha illustrato alla stampa nel corso di un incontro a Parigi a metà novembre. La crescita del fatturato è stata del 6%, per un totale di 1,17 miliardi di dollari, mentre l’utile si è attestato sul valore di 1,26 dollari per azione, con un incremento del 26% rispetto all’anno precedente. «Avevamo previsto una crescita del 10% e l’abbiamo largamente superata – ha sottolineato Heppelman – e il merito principale di questo risultato eccellente è da attribuire all’ottima performance di Creo, la nostra nuova linea di prodotti per il Plm che ha riscosso un incredibile successo su tutti i mercati». Un successo che ha anche contribuito a un altro primato raggiunto nel 2011: per la prima volta, la quota di fatturato realizzato in Europa, pari al 40%, ha superato quella degli Stati Uniti, attestatasi sul 37%, mentre il restante 23% è appannaggio dell’area Asia-Pacifico. Un mercato quest’ultimo destinato, come è giusto che sia visti i tassi di crescita di Paesi come la Cina, ad avere sempre maggiore importanza anche nelle strategie di sviluppo di PTC. Come ha sottolineato Jim Heppelman, citando il recente ampliamento del contratto relativo all’utilizzo del software Windchill per supportare lo sviluppo di aeromobili da parte del colosso cinese Commercial Aircraft Corporation of China (Comac). Non a caso, Cim Data, la società di analisi specializzata nell’area delle applicazioni di sviluppo prodotto, ha posizionato PTC al primo posto nel mercato cinese. Ma, per tornare all’Europa, Heppelman ha voluto sottolineare anche i successi nel Vecchio Continente, come l’importante progetto realizzato per Eads, la società che produce gli Airbus, che rappresenta, nelle parole del numero uno di PTC, «una pietra miliare nella nostra storia, anche perché costituisce un’ulteriore testimonianza del nuovo ruolo assunto dal Plm».
Se fino a poco tempo fa il Plm, cioè la gestione informatica dello sviluppo dei prodotti, veniva considerata un satellite dei sistemi Erp, cioè dei gestionali aziendali, oggi non è più così, alla luce del fatto che il Plm «ha assunto un ruolo cruciale in quanto permette di gestire fasi fondamentali come l’engineering dei prodotti, la supply chain, la produzione e anche l’intera catena dell’innovazione di prodotto», ha spiegato Heppelman, rivendicando il valore strategico di poter disporre di soluzioni Plm all’avanguardia, in quanto fonte di vantaggio competitivo. E se oggi PTC è una società di successo, «finanziariamente indipendente», come ha tenuto a rimarcare Heppelman, lo si deve anche alla diversificazione operata negli anni recenti, sia con nuovi prodotti sviluppati internamente sia con acquisizioni: c’è stata forse un po’ di autocritica nelle parole del numero uno di PTC quando ha ricordato che «solo pochi anni fa erano in molti a darci per spacciati in quanto sostanzialmente dipendevamo da un solo prodotto, cioè Pro/Engineer, ma l’abbiamo capito in tempo e siamo corsi ai ripari». E i risultati del 2011 ne sono la migliore dimostrazione.