Fra i protagonisti del segmento, la società è convinta che esso abbia aperto una nuova era nel comparto IT. E il successo del suo cliente Docebo nel Cloud e-learning lo conferma
Ma il Cloud computing è soltanto una delle tante mode (transitorie e magari effimere) dell’IT? Nulla di più diverso dal vero, poiché in realtà si tratta di un effettivo “momento di discontinuità”, uno di quei fenomeni cioè, come lo sono stati Internet e la virtualizzazione, rivoluzionari, capaci di «aprire una nuova era nel settore».
A propugnare questa tesi è Antonio Baldassarra, fondatore e Ceo di Seeweb (www.seeweb.it), realtà forte dall’essere oggi «il numero uno fra le aziende italiane a vendere servizi Cloud, con più di mille clienti che li utilizzano», il quale sottolinea come a volte l’approccio verso tali nuovi fenomeni sia falsato dal fatto che «a proporli per primi non è l’establishment dominante il quel momento, ma degli “intrusi” rispetto agli abituali attori del comparto», pionieri di un segmento che «nato come sottoprodotto commerciale di una tecnologia a uso interno, è stato poi portato sul mercato».
Da qui spesso le difficoltà del settore a capire sino in fondo i benefici di una tecnologia «proposta da player che arrivano dal basso», che però ha tutte le caratteristiche per poter mutare «il mondo come oggi lo conosciamo», enfatizza Baldassarra.
Il Cloud infatti, a detta sempre di Baldassarra, offre alle imprese grande scalabilità e pochi costi, così come elevate velocità e agilità di scelta, ma è anche in grado di incapsulare il change management e consente di avvalersi sempre e comunque di un’infrastruttura allo stato dell’arte.
Una scelta premiante pure sotto il profilo energetico, sostiene il fondatore di Seeweb, poiché in questo campo il Cloud è davvero «un cambio di passo», dando luogo a considerevoli risparmi rispetto alle corrispondenti soluzioni on-premise. Ne consegue, sono le sue conclusioni, «che si tratta di una proposta innovativa, di cui le aziende devono tenere conto se non vogliono perdere in competitività».
E chi non vuole certo perdere punti, ma anzi avvantaggiarsi delle potenzialità di questa tecnologia, è la Docebo (www.docebo.com), realtà specializzata in soluzioni e-learning open source, che ha migrato i suoi server fisici (8 macchine IBM che gestivano circa 200mila utenti e-learning) sull’infrastruttura Cloud di Seeweb, come testimoniato dal Ceo Claudio Erba.
Da qui anche la fornitura alla clientela di servizi di e-learning fondati su Cloud, che rappresentano già oggi la stragrande maggioranza delle sue proposte e che sfruttano i benefici di una tecnologia che ha potuto dar luogo per la società a un risparmio economico del 60%.
E ciò, ammette Erba, con «maggiori performance a parità di potenza di calcolo, una gestione unificata di tutta l’infrastruttura, più elevata flessibilità e minore burocrazia nel provisioning e una scalabilità “in due sensi” verso l’alto e verso il basso».