High-performance analytics alla portata di tutti. Competitività, cambiamento e Agenda Digitale. Marco Icardi, AD di SAS Italia: «La crisi è un grande incubatore di innovazione. Ciascuno deve essere agente di cambiamento»
«Per noi gli analytics rappresentano il 100% del nostro core business, non una fetta». Parola di Marco Icardi, AD di SAS Italia, in apertura dell’ottava edizione di SAS Forum Italia, che ha riunito i protagonisti della business community italiana con oltre mille e 300 professionisti e manager di tutti i settori per condividere esperienze e strategie nell’era dei big data. La visione di SAS riflette i temi core dell’azienda, sempre attenta ai cambiamenti e all’innovazione. «La capacità di esplorare enormi volumi di dati, in tempo reale anche per utenti non esperti – ha spiegato Marco Icardi – offre l’opportunità senza precedenti di sfruttare tutti i big data a disposizione. È così possibile portare alla luce nuove conoscenze, dare risposte a problemi complessi e reagire all’evoluzione del mercato in modo rapido e proattivo. I Visual Analytics di SAS coniugano la potenza degli High-Performance Analytics con la semplicità di un’interfaccia grafica e intuitiva». Secondo le previsioni di Gartner, il mercato degli analytics passerà da 70 a 136 miliardi di dollari, con un crescita, da oggi al 2020, del 9% anno su anno. Da 36 anni sul mercato modiale, SAS prevede un crescita costante non solo nel mondo, ma anche nel nostro Paese. «Le prospettive di crescita in Italia sono buone – ha detto Marco Icardi – soprattutto analizzando i recenti trend che ci hanno visto crescere anche negli ultimi anni di crisi. Il fatturato 2012, a livello globale, ammonta a 2,87 miliardi di dollari, in crescita del 5,4% rispetto al 2011. In Italia, indicativamente, la crescita è stata simile. Nel 2012, a crescere maggiormente in Europa sono state proprio l’Italia e la Grecia perché c’è forte necessità di migliorare le capacità di analisi come strumento strategico per la crescita».
RICERCA E SCOPERTA
Non c’è innovazione senza parole per esprimerla: il monologo introduttivo di Marco Paolini ha evidenziato come ricerca e scoperta siano alla base di tutti i significativi cambiamenti nella storia del mondo. «La crisi è un grande incubatore di innovazione – ha ripreso Marco Icardi – ma ciascuno deve essere agente di cambiamento». E l’AD di SAS ha lanciato alle imprese una proposta concreta che non ha confronti con la concorrenza: «Provate SAS Visual Analytics. Per un mese, avrete a disposizione gratuitamente la licenza del software, l’hardware per l’installazione e il supporto di un SAS evangelist per il traning on the job e l’affiancamento nello sviluppo della reportistica».
CAMBIAMENTO DIGITALE
I protagonisti del dibattito hanno puntato l’attenzione sulla necessità di un cambiamento capace di incidere non solo sulle imprese e la PA, ma anche sul loro rapporto con clienti e cittadini. Per Valerio Cencig, CIO di Intesa Sanpaolo saranno le aziende a competere sul mercato dei dati per attrarre i potenziali clienti. «Per questo, servono un data warehouse, un centro di competenza e una solida qualità del dato». Gennaro Della Valle, chief digital officer di Allianz, ha puntato l’attenzione sulla capacità analitica delle soluzioni. «Siamo nel mezzo di una vera rivoluzione. Usiamo i social media non solo per comunicare, ma anche per conoscere la risposta del mercato». Per Mario Franci, head of Transformation Program di Vodafone «la visualizzazione dei dati semplifica l’ascolto dei clienti e l’analisi dei KPI. Questo significa dare ai clienti quello che si aspettano in anticipo, superando la concorrenza». Gustavo Piga, professore di Economia politica all’Università Tor Vergata di Roma ha messo in evidenza che il cambiamento deve coinvolgere imprese e PA con un nuovo senso di responsabilità. «La PA è vecchia. I dati sono “contropotere”. Forse proprio per questo alcuni governi non investono sui dati». Secondo Francesco Tortorelli, responsabile area, sistema pubblico di connettività e cooperazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale, il problema della competenza deve essere risolto con azioni di sistema. La PA in questo momento si trova ad affrontare la sfida degli open data e dei big data. «A questa sfida è legato a doppio filo anche il futuro del Paese. E in questa sfida, l’Agenzia per l’Italia Digitale ha un ruolo fondamentale. La PA un tempo si limitava a produrre i dati. Adesso deve anche condividerli con i cittadini: la trasparenza riscriverà il concetto di privacy».