Per un’azienda da sempre impegnata nella raccolta dei rifiuti e nella salvaguardia del territorio, l’impiego dell’Ict rappresenta una componente fondamentale, sia per consentire il contenimento dei costi sia per ottimizzare il servizio erogato ai Comuni. Per questa ragione nel 2003, dopo una serie di intrusioni notturne e di atti vandalici ai danni delle isole ecologiche distribuite sul territorio, decidemmo di sfruttare le tecnologie di videosorveglianza per migliorare la sicurezza e creare un effetto deterrente.
Proprio nell’ottica di contenere i costi, che rappresentano un aspetto delicato per le Amministrazioni pubbliche, inizialmente utilizzammo soluzioni a basso costo, scommettendo sulle offerte apparentemente più interessanti. Una scelta non intrapresa a “scatola chiusa”, ma analizzando le caratteristiche tecniche delle telecamere proposte dai differenti listini. La qualità delle riprese e l’affidabilità della trasmissione dei dati risultò così a un buon livello. Però, trattandosi di apparecchiature esposte agli agenti atmosferici, le percentuali di guasto erano elevate, vanificando così i vantaggi economici ottenuti in fase di acquisto.
Malgrado questi problemi, i risultati pratici furono positivi, con una significativa diminuzione delle incursioni non autorizzate. Il nostro sistema di videosorveglianza, inizialmente pensato per poche telecamere, cominciò così a crescere e gli stessi Comuni ci chiesero di estendere la copertura anche al resto del territorio, senza limitarsi alle sole aree di raccolta rifiuti. Una situazione che ci indusse a ripensare radicalmente il progetto iniziale, investendo su soluzioni affidabili e di fascia alta, con l’obiettivo di minimizzare la manutenzione. A fronte di qualunque problema, infatti, oltre alle spese di intervento, si creano aree di mancata copertura, con il rischio di veder diminuire l’efficacia del sistema.
Sul mercato abbiamo così individuato fornitori unici, in grado di mettere a disposizione sia le telecamere sia gli apparati di rete. Non dobbiamo infatti dimenticare che le telecamere vengono istallate in punti difficilmente accessibili e nei quali, spesso, non è presente un’adeguata rete di telecomunicazione. Da qui la scelta di sfruttare, dove necessario, anche i sistemi di trasmissione radio. Una modalità che consente di completare rapidamente le installazioni, in quanto non è necessario ottenere i permessi e realizzare scavi per la posa dei cavi. Sfruttando il wireless, con comunicazioni criptate per evitare intercettazioni non autorizzate, siamo così in grado di connettere tutti gli apparecchi di una determinata zona a un’unica antenna, collegata poi, in modalità punto-punto, con la nostra sede centrale. Le stesse immagini, inoltre, sono disponibili, in tempo reale, agli agenti della polizia locale, che possono sfruttarle per intervenire tempestivamente a fronte di qualunque violazione.
La scelta di affidarci a un vendor internazionale, in possesso di competenze e affidabilità, ci ha permesso di ottenere prezzi competitivi, resi possibili dall’elevato volume di componenti acquistati, ma soprattutto di avere un unico interlocutore, con il quale interfacciarsi a fronte di qualunque esigenza. È però importante sottolineare come, avendo scelto un partner di qualità, i guasti sono stati praticamente annullati. Dal 2006 a oggi, infatti, abbiamo installato circa 400 telecamere, distribuite su un’area di 200 kmq e al servizio di 18 Comuni. I guasti che hanno interessato apparati di trasmissione radio a oggi sono stati soltanto due, comunque dovuti a eventi atmosferici non prevedibili avvenuti in prossimità dell’impianto.
Gianni Barzaghi, responsabile dei sistemi informativi di Cem Ambiente