Roger Abravanel «Italia, cresci o esci»!


Roger Abravanel ha lavorato per trentaquattro anni in McKinsey, dove il motto «up or out» («cresci o esci») ha avuto un significato preciso. L’idea di applicare lo stesso motto all’economia italiana gli è venuta alla fine del 2011, quando la crisi del debito sovrano ha fatto riscoprire agli italiani la vulnerabilità della nostra economia e il problema della crescita. L’idea, quasi subito, è diventata un libro (edito da Garzanti), scritto a quattro mani con Luca D’Agnese, attualmente, presidente di Enel Romania. Si tratta di un saggio «da leggere obbligatoriamente», come consiglia Piero Angela e come suggeriamo anche noi.  «Il problema è che la crescita in Italia è bloccata da anni e ci vorrà tempo per rompere le incrostazioni». Secondo Abravanel «gli italiani credono a una serie di falsi miti». Il primo riguarda l’origine dei mali italiani: «La colpa sarebbe della crisi internazionale, della globalizzazione, della finanza o di qualche altro “lupo cattivo”. Chi sostiene questa posizione – spiega Abravanel – fa finta di non capire, che la crisi ha solo svelato il progressivo impoverimento degli italiani». Il secondo falso mito è che l’Italia possa recuperare benessere e superare i suoi attuali problemi riportando indietro le lancette dell’orologio. «Non è vero che “piccolo è bello”. La popolazione invecchia e il modello del lavoro difende il posto fisso, ma non i lavoratori». Per cambiare rotta non dobbiamo copiare il modello tedesco perché «le fabbriche costituiscono solo una piccola parte di un’economia moderna». Questo libro è un vero manifesto per il cambiamento della nostra economia. Si tratta di critica radicale e razionale all’immobilismo. «Per cambiare serve non solo una politica nuova, ma anche una generazione nuova di imprenditori. Servono leadership e trasparenza. Un fenomeno come Confindustria esiste solo in Italia».

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