Cotral, innovazione in movimento


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È molto importante, in un’epoca in cui l’utenza è molto evoluta sull’utilizzo dei device e di Internet, riuscire a offrire servizi agli utenti in movimento»

 

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La Compagnia Trasporti Laziali Spa è il primo vettore, su scala nazionale, di autolinee di trasporto pubblico extraurbano. L’azionista di maggioranza è la Regione Lazio. Gli altri azionisti sono la Provincia di Roma, la Provincia di Rieti e la Provincia di Viterbo.

La società è responsabile del trasporto extraurbano su gomma in tutta la Regione Lazio, servendo circa 376 Comuni presenti nel territorio regionale e altri 17 Comuni al di fuori della Regione Lazio, con un flotta di 1.644 automezzi e una forza lavoro di circa 2.600 autisti su un totale di circa 3.600 dipendenti. Rappresenta la più grossa realtà di trasporto pubblico in Europa coprendo circa 81,3 milioni di vetture-km. Con Tiziana Spinetti, Cio di Cotral, abbiamo discusso le innovazioni tecnologiche.

 

Data Manager: Quali sono le problematiche principali relative alla specificità del vostro lavoro in questo momento?

Tiziana Spinetti: Attualmente la principale criticità è dovuta al taglio che la manovra finanziaria ha fatto ai fondi regionali e, di conseguenza, anche al trasporto pubblico. Sono note le polemiche di questi giorni da parte della Presidente della Regione Lazio, l’onorevole Polverini.

E quelle che hanno condizionato le scelte IT fino a oggi?

Il fatto di essere molto capillari e distribuiti sul territorio ci ha condizionati nelle scelte del settore IT, che ha optato, fin da subito, per una gestione centralizzata del Ced e delle applicazioni.

Bisogna tenere presente che lo startup dei sistemi informativi è avvenuto nel 2003, dopo un contingency plan che è durato solo sei mesi e che ci ha consentito di distaccarci dal service informatico erogato da Atac in tempi record. Essendo di fatto un comparto giovane, nato circa 9 anni fa, si è avuta la possibilità fin da subito di adottare tecnologie innovative come per esempio quella della virtualizzazione, per cui abbiamo investito implementando sistemi come Citrix e VMware.

Lato applicazioni, lo startup ha riguardato, tra le altre, l’avvio del sistema SAP. Dopo l’implementazione dei moduli della contabilità e della tesoreria, del controllo di gestione, della gestione del magazzino e del processo di acquisti, negli anni successivi sono stati integrati nel sistema SAP processi importanti come quello della gestione della manutenzione della flotta, del magazzino “fisico” e di alcuni processi HR (master data e gestione presenze).

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In questo ultimo caso, l’operazione è stata quella di internalizzare dei processi fino ad allora gestiti in modalità outsourcing.

La decisione di internalizzare è stata una scelta strategica del management?

Sì, il management ha avuto la capacità di riconoscere il ruolo strategico e di supporto al business dei sistemi informativi.

Qual è l’organizzazione della struttura IT?

Siamo una struttura snella di ventidue persone che si occupano, oltre che dei sistemi informativi, anche delle TLC: fonia fissa, fonia mobile e rete dati. Il numero esiguo è dovuto alla scelta coraggiosa di adottare tecnologie innovative che hanno permesso di centralizzare le attività aumentando l’efficienza. Abbiamo un solo Ced, il centro stella è a Roma ed è collegato a cinquanta impianti (depositi, attestamenti, officine) presenti nella Regione.

Quali sono i principali progetti attualmente in corso?

Tra gli altri, stiamo per esempio lavorando a un progetto di Enterprise Content Management utilizzando la piattaforma Documentum di EMC2, scelta soprattutto per la sua nativa integrazione con SAP. Saremo tra le prime PA a utilizzare questa piattaforma in maniera così integrata con SAP. In particolare partiremo con la gestione documentale ciclo passivo, facendo sì che al workflow di processo corrisponda un workflow documentale e autorizzativo.

Quali sono le difficoltà legate al lavorare in un’azienda della PA?

Il rispetto delle normative che regolano per esempio l’affidamento degli incarichi implica di fatto un appesantimento dei processi di acquisto. Inoltre la poca disponibilità di risorse finanziarie, come dicevo prima, rappresenta sicuramente un vincolo.

 

E a livello manageriale, cosa significa lavorare nella PA?

Non trovo ci siano differenze di capacità tra manager della PA e manager di aziende private. Soprattutto nel settore IT, tutti dobbiamo avere la stessa “vision” e attenzione alle innovazioni tecnologiche.

Qual è il legame tra l’innovazione e i trasporti?

È molto importante in quanto i nostri servizi sono erogati all’utenza in un’epoca in cui essa è molto evoluta sull’utilizzo dei device e di Internet. Trovo fondamentale riuscire a offrire servizi a questo tipo di utenti. Ciò vuol dire fornire servizi informativi attraverso Internet o cellulari, piuttosto che fornire servizi avanzati come il Near Field Communication che consente, grazie a un chip inserito all’interno di un cellulare, di effettuare pagamenti tramite il terminale stesso, semplicemente passandolo di fronte a un apposito lettore. Il progetto avviato da Telecom Italia e ATM a Milano, tanto per restare nel Trasporto pubblico locale, permette di sfruttare questo nuovo sistema di pagamento per acquistare il biglietto o l’abbonamento a un mezzo pubblico, sia esso di superficie (tram e autobus) o underground (metropolitana).

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Il ruolo del Cio in Italia è ancora un ruolo maschile? E se sì, quali difficoltà ha incontrato?

È effettivamente così perché lo dicono i numeri, le Cio donne sono pochissime. In generale in Italia le donne manager sono ancora troppo poche. Personalmente non ho riscontrato molti ostacoli o difficoltà.

Qual è l’evoluzione del ruolo del Cio, si va verso un ruolo meno tecnico?

Assolutamente, io stessa non ho un background tecnico, ho iniziato la mia carriera come application manager sviluppando una competenza sulla gestione dei processi. Trovo che oggi la tendenza sia quella di rivalutare il ruolo strategico dell’IT e considerarlo come fattore abilitante allo sviluppo del business. Per questo trovo che le competenze dei Cio stiano lentamente cambiando.

Su quale tecnologia punterebbe in futuro?

Molti investimenti saranno destinati al Cloud, in particolare nella nostra azienda stiamo sperimentando un sistema di Cloud ibrido. In questo momento mi sento di escludere un ricorso totale al Cloud pubblico avendo molto investito nella virtualizzazione e nel consolidamento dei sistemi. Tuttavia stiamo valutando il ricorso al Cloud limitato a esigenze particolari. Per esempio dotare tutto il personale viaggiante (autisti di autobus) di una casella di posta elettronica che a oggi non hanno. In questo caso si potrebbe pensare di adottare un servizio su una nuvola esterna riducendo di fatto i costi per l’infrastruttura, per lo storage ecc.

Crede che l’esigenza di accedere alle risorse aziendali da dispositivi mobili quali iPad, BlackBerry e smartphone in generale, possa aver influito sul potenziamento delle policy di sicurezza?

Noi abbiamo lavorato per far sì che tutte le nostre risorse possano essere rese fruibili da ogni mobile device in sicurezza, facendo in modo che i dati aziendali non “escano” mai dalla rete ma siano solo consultabili. L’accesso ai dati, realizzato attraverso un canale di comunicazione “cifrato” con protocollo SSL risulta in questo modo “simulato” e non reale come in una comune Vpn.

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In quest’ottica, stiamo sviluppando nuovi servizi, come per esempio il mobile printing, grazie al quale l’utente potrà usufruire delle stampanti aziendali indipendentemente dal dispositivo hardware utilizzato per lanciare la stampa, o il pull printing, grazie al quale l’utente dovrà utilizzare le proprie credenziali di accesso o il proprio badge aziendale per ritirare la stampa da qualsiasi stampante multifunzione in rete.

Quello della gestione centralizzata delle stampanti multifunzione è una tematica cui abbiamo sempre dato una grande importanza in termini di strategie green IT e risparmio dei costi di carta, di energia e di manutenzione. L’utilizzo incontrollato dei sistemi di stampa può infatti generare costi nascosti non facilmente identificabili. Soprattutto nelle aziende di grandi dimensioni e nella Pubblica Amministrazione, la molteplicità degli utenti che utilizzano i dispositivi di stampa rende necessario un maggiore controllo dell’utilizzo effettivo al fine di limitarne gli abusi.

 

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Tiziana Spinetti STORY

Tiziana Spinetti – Laurea in Economia e Commercio conseguita presso l’Università La Sapienza di Roma. Dal 2002 lavora in Cotral e dal 2010 è responsabile della funzione Information Technology con diretto riporto dell’amministratore delegato. Esperta di sistemi Erp, Business Process Reengineering e Change Management, nel 2002 viene assunta in Cotral come project manager nell’implementazione dell’Erp SAP. Oltre a seguire il progetto d’implementazione SAP, ha supportato l’allora Cio nel processo di distacco dal contratto di Service informatico erogato fino al 2003 da Atac. Fino al 2008, ha svolto il ruolo di ICT application manager (compresa la responsabilità del settore Web e del settore “Sviluppi in house”) curando tutti i progetti di implementazione software, gestione documentale ecc.  Dal 1999 al 2002 ha lavorato in Treno Alta Velocità nell’ambito della funzione IT come esperta di sistemi Erp (SAP R/3) e Business Process Reengineering, curando il progetto di implementazione SAP e il progetto di redifinizione delle procedure aziendali.  Fino al 1999 ha lavorato come Consultant SAP per i moduli FI, FI-AA, FI-TR e CO per una società di consulenza informatica.