CSE, outsourcing bancario a tutto campo


In quarant’anni di attività il primo consorzio di servizi informatici per le banche ha raggiunto una posizione di leadership nel comparto, vantando una settantina di utenti cui propone un’offerta a 360°

 

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Il CSE – Consorzio Servizi Bancari – (www.csebo.it) nasce a Bologna nel 1970 come centro elettrocontabile, ma, grazie a un percorso di crescita virtuosa e di sviluppo che continua tutt’oggi, è divenuto un vero e proprio leader nel comparto dell’outsourcing bancario, vantando numeri di tutto rilievo. Sono infatti una settantina gli utenti, per un totale di 9 milioni e mezzo di clienti, con circa 220 miliardi di euro di volumi intermediati e 16 milioni di transazioni giornaliere. Un player globale che è in grado quindi di fornire tutti i servizi no core, per contribuire a ridurre i costi e migliorare l’efficienza a banche retail, corporate, private e rete, oltre a Sim, Sgr e società per la gestione del quinto dello stipendio. Soggetti cui vanno attività e soluzioni coordinate, grazie a «un’offerta di partnership che garantisce governance sul servizio e condivisione degli obiettivi strategici».

Tecnologie innovative

A spiegarlo è Vittorio Lombardi, amministratore delegato di CSE, secondo il quale, in particolare, «per rispondere in modo ottimale alle esigenze di un mercato in continua evoluzione come quello bancario, CSE utilizza un nuovo sistema informativo, riprogettato nelle architetture, e le tecnologie più evolute che, se ben utilizzate, permettono di realizzare servizi di qualità con costi di gestione più contenuti».

Grazie infatti al roll out della nuova applicazione di sportello e all’avvio in produzione del nuovo front end per i canali di e-banking, per clientela retail, CSE ha completato il progetto di multicanalità, al momento utilizzato da oltre 700mila utenti.

Un nuovo sportello con cui CSE, spiega sempre Lombardi, «ha ridefinito la concezione operativa e anche strategica dello sportello bancario, trasformandolo, sempre più, in un vero e proprio centro di contatto, di consulenza e di vendita per la clientela». E questo «integrando in un unico ambiente tutta una serie di informazioni e di applicativi evoluti, come il Crm, le funzioni di consulenza dell’area finanza, il work flow per la vendita prodotti, per la gestione contratti e per i processi di erogazione del credito».

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E le nuove tecnologie sono sempre protagoniste di molti altri progetti curati da CSE, unitamente alle applicazioni di Bi, «che permettono alle banche di poter gestire i clienti da tutti i punti di vista (sviluppo della relazione, redditività e rischi) e avere strumenti operativi per efficientare i processi e, a livello direzionale, per monitorare e gestire gl’istituti medesimi».

Dalla consulenza al Bpo…

La proposta di CSE non si limita però ai servizi informatici, dato che, come detto, il suo volto odierno è quello di un gruppo in grado di mettere in campo un’offerta completa a 360°, grazie alle sue società controllate.

Come C.S.E. Consulting, tramite la quale CSE fornisce agli istituti di credito consulenza organizzativa e formazione, allo scopo di ottimizzare l’uso delle procedure e l‘efficientamento dei processi, ma anche per supportare tali realtà a livello normativo.

Infatti, sottolinea Lombardi, «molte sono le problematiche che hanno una stretta interconnessione fra i servizi informatici e la consulenza organizzativa e normativa; la gestione ottimale di queste interrelazioni ha consentito alle banche utenti di CSE di sviluppare, nel rispetto dei tempi richiesti, soluzioni altamente qualitative e con elevate economie di scala».

Allo scopo poi di completare la sua filiera di servizi e consentire alle banche di esternalizzare i processi operativi non indispensabili, CSE ha acquisito Caricese, realtà nata nel 1987 e specializzata nel Bpo (Business process outsourcing) per le istituzioni finanziarie, con particolare focalizzazione ai back-office bancari e alla gestione della materialità, oltre che alla logistica.

In dettaglio sui primi due aspetti, spiega Lombardi, sono molteplici gli ambiti di competenza relativi ai servizi di back-office, alcuni legati strettamente alla materialità (back-office portafoglio, utenze locali e nazionali, deleghe fiscali, …), altri sviluppati su aree di competenza specifiche. Di rilievo, per esempio, come «nell’area dei sistemi di pagamento vengano svolti tutti i processi correlati alla messaggistica della rete nazionale interbancaria». Vengono inoltre gestiti tutti i processi relativi alla domiciliazione delle pensioni e alla riclassificazione dei bilanci, mentre nel campo della monetica sono stati implementati tutti i servizi che vanno dalla gestione della contrattualistica con gli emittenti, alla gestione delle carte catturate o restituite. Sono, inoltre, gestiti i documenti (mandati e reversali) delle tesorerie enti, il caricamento dei bilanci, il pagamento degli stipendi, le attività correlate di tipo amministrativo e la digitalizzazione delle fatture passive per la gestione del ciclo passivo. Vengono infine forniti i servizi per le ricerche da effettuarsi per l’autorità giudiziaria e il back office per la gestione della cessione del quinto dello stipendio.

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Per quanto invece attiene la gestione della materialità, la società effettua tutti i trattamenti riguardanti gli assegni, così che, grazie a un’operatività continua suddivisa fra le sedi di Milano, Bologna e Roma, «annualmente viene trattato oltre un terzo del volume di assegni gestito dall’intero sistema bancario italiano».

Il tutto avendo come obiettivi principali sia la qualità dei servizi offerti che la razionalizzazione degl’interlocutori delle aziende clienti, tanto che Caricese si propone sul mercato «come un partner primario nel Bpo di tutti i servizi no core delle istituzioni finanziarie».

Risorse umane da gestire

Nell’ambito delle proposte di CSE non poteva certo mancare la gestione delle risorse umane, in continuità con la scelta effettuata in passato, quando, afferma Gabriele Sgarzani, responsabile settore personale e stipendi dell’area Sistemi Informativi di CSE, negli anni Novanta acquisì la licenza del prodotto Sigagip-Paghe e Presenze.

Prodotto che poi si è evoluto nell’attuale Hra Suite 7 (fiore all’occhiello della società internazionale HR Access www.hraccess.it), soluzione Web based integrata e modulare, con cui CSE può così offrire un servizio completo alle banche clienti nel campo della gestione delle risorse umane.

E questo perché, sono sempre le parole dell’intervistato, tutti i moduli dell’applicazione, sia quelli amministrativi che quelli gestionali, «oltre a essere completamente integrati in un’unica piattaforma applicativa prevedono il colloquio con il sistema informativo della Banca utente di CSE».

Mentre, a sua volta, il portale Hrspace fornisce un unico accesso a tutte le funzionalità dedicate alle risorse umane, offrendo a ogni utente un ambiente di lavoro che corrisponde alle proprie singole esigenze.

Seguire la clientela

Và da sé ovviamente che CSE pone particolare attenzione alle esigenze della propria clientela, mette in risalto Sgarzani, «soprattutto in periodi in cui risulta strategico adeguarsi velocemente alle evoluzioni del mercato».

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Esigenze che però sono differenti, anche in maniera significativa, da banca a banca e per le quali è dunque «necessario disporre di competenze tecnico-funzionali specifiche e di un tool di sviluppo a supporto delle risorse tecniche», così che per CSE è fondamentale poter disporre di una soluzione modulare in grado di evolversi in base alle proprie necessità.

E viste tali premesse c’è da chiedersi, a questo punto, quali sono le linee evolutive dell’offerta di CSE. «Particolare attenzione – dice Sgarzani – è dedicata alla costruzione di specifici processi guidati di work flow, che consentiranno alle banche utenti un’ottimizzazione dei processi operativi e un efficientamento nella gestione delle risorse».

Realtà utenti il cui apporto, unito alla spiccata flessibilità di CSE, contribuirà «a definire processi sempre più guidati e automatizzati – conclude Gabriele Sgarzani -, che porteranno le Banche a esternalizzare la maggior parte dei servizi no core e a focalizzare le proprie attenzioni sui settori strategici della gestione del personale (gestione dei talenti, piani di carriera evoluti, …)».