Smart, safe e sustainable sono le qualità che devono caratterizzare l’automazione del futuro
«La produzione manifatturiera deve diventare sempre più “smart, safe e sustainable”, ovvero intelligente, sicura e sostenibile». Lo ha ribadito, nel corso della recente Automation University, Hedwig Maes, president Emea di Rockwell Automation (www.rockwellautomation.com), la multinazionale americana focalizzata esclusivamente nell’ambito dell’automazione. Un mondo in cui proprio l’innovazione tecnologia sta facendo aumentare la produttività, offrendo alle aziende la possibilità di aumentare la propria capacità di competere sui mercati internazionali e, contemporaneamente, minimizzare l’impatto sull’ambiente.
Per tale ragione, come ha spiegato Urs Marti, Emea director south regional sales di Rockwell Automation, «la soluzione dei problemi consiste proprio nell’individuare le necessità, partendo da un ascolto dei clienti e delle loro esigenze specifiche».
In questo processo di produzione sempre più intelligente, teso a individuare e risolvere eventuali debolezze, riveste un ruolo determinante la capacità di misurare e analizzare costantemente l’intero processo produttivo. Un aspetto sul quale la multinazionale americana ha riversato, negli ultimi anni, buona parte dei propri investimenti, creando una piattaforma software in grado di fornire, in tempo reale, le informazioni necessarie a ottimizzare i processi. Un approccio rivoluzionario, soprattutto per le aziende italiane, spesso abituate a operare in base a sensazioni, ma senza una misura reale e obiettiva di quanto sta accadendo. Partendo da dati certi, è invece possibile identificare le migliori strategie da adottare, per individuare soluzioni che, migliorando la produttività di un’azienda, nel rispetto dei parametri di sicurezza, hanno ripercussioni immediate anche sulla sostenibilità ambientale dell’intera produzione.
Il tutto in una fase economica in cui, attualmente, solo un quinto del fatturato di un’impresa è prodotto direttamente all’interno dell’azienda stessa. Per questa ragione, ha ripreso Marti, Rockwell Automation ha investito nella creazione della Connected Enterprise, dove la realtà manifatturiera risulta sempre più integrata con la supply chain, la distribuzione, i clienti e persino la power grid.
Le soluzioni della multinazionale americana si sono così orientate verso una produzione sempre più “intelligente” e capace di raccogliere e analizzare i dati in tempo reale, riuscendo così a massimizzare le performance.
Un aspetto sottolineato anche dal country director italian region Fabrizio Scovenna, che ha spiegato come l’attenzione dell’azienda a queste problematiche dimostri la volontà di sfruttare anche le soluzioni connesse all’ICT per aiutare i clienti a prevedere il futuro, instaurando un’autentica politica industriale. «Una volontà dimostrata, anche nel periodo di crisi, dall’acquisizione di una serie di aziende specializzate. Realtà che ci consentono di raccogliere e trasformare, con sempre maggior efficacia, i dati in informazioni fondamentali per disporre di un adeguato supporto decisionale».