Ecco le principali opportunità per le PMI nel programma H2020. Ottanta miliardi di euro di finanziamento diretto a fondo perduto dall’Unione Europea per imprese e organizzazioni
Il Programma “HORIZON 2020 (H2020)” è partito con i primi bandi all’inizio dell’anno con scadenze che vanno da marzo a dicembre 2014. Ma sono già pianificati altri bandi nella seconda parte dell’anno ed all’inizio del prossimo, con scadenze che arrivano fino a metà 2015. Gli inviti a presentare proposte di “progetto competitivo” sono pubblicati periodicamente, tenendo conto in particolare della necessità di trasparenza e non discriminazione, nonché di una flessibilità adeguata alla natura variegata dei settori della ricerca e dell’innovazione (R&I – Ricerca e Innovazione). La Commissione europea ha avviato il Programma H2020 come nuovo piano settennale (2014-2020) di finanziamento a fondo perduto della innovazione e ricerca e sviluppo in Europa con un budget totale di quasi ottanta miliardi di euro. H2020 viene attuato per contribuire a creare la leadership industriale, la crescita e l’occupazione nonché il benessere dei cittadini in Europa e rispecchia la visione strategica e gli obiettivi del piano Europa 2020. Contribuisce, inoltre, alla realizzazione e al funzionamento dello Spazio Europeo della Ricerca e dell’Agenda Digitale Europea.
Le opportunità per le PMI
Rispetto ai “programmi quadro” precedenti, questa volta, le PMI europee sono favorite con un budget a loro esclusivamente riservato del 20% dello stanziamento complessivo, con la seguente articolazione:
- Il 13% del totale è riservato nei programmi settoriali (ICT, Security, Health…) in collaborazione congiunta con le altre imprese, le università ed i centri di ricerca;
- Un ulteriore 7% è poi riservato specificatamente alla innovazione nelle PMI. Questa fetta da sola rappresenta oltre 2,8 miliardi di euro nel periodo 2014-20.
La tipologia di progetto, concepito espressamente per favorire le PMI, è il cosiddetto “strumento PMI” in cui, a differenza di tutti gli altri “strumenti”, le PMI possono presentare proposte sia da sole che in cooperazione con altri (consigliato). Lo “strumento PMI” è poi strutturato in tre fasi che coprono i diversi stadi del ciclo di innovazione come illustrato di seguito:
- La Fase 1 mira a coprire la valutazione della fattibilità tecnica e di mercato potenziale di nuove idee. Il progetto sarà sostenuto con una somma forfettaria una tantum di 50mila euro e la durata dovrebbe essere di 6 mesi. La proposta da presentare è di circa 10 pagine;
- La Fase 2 mira a finanziare le attività di R&I con un focus particolare sulle attività di dimostrazione di mercato (testing, prototipi, studi di scalabilità, progettazione, processi innovativi connessi ai progetti pilota, prodotti e servizi, convalida, verifica delle performance…), incoraggiando il coinvolgimento degli utenti finali e/o dei potenziali clienti. Il finanziamento dei progetti in questa fase va da 500mila euro fino a due milioni e mezzo e la durata varia da 12 a 24 mesi (finanziamenti e durate diverse sono possibili ma dovranno essere debitamente giustificati). La proposta di progetto da presentare è di circa 30 pagine;
- La Fase 3 riguarda il sostegno alle PMI per la commercializzazione dei prodotti e servizi innovativi attraverso misure di supporto come: il networking, la formazione, il coaching e il mentoring, facilitando l’accesso al capitale privato o alla migliore interazione con gli stakeholder. Non vi sarà, quindi, in questa fase, il finanziamento diretto.
L’innovazione in 13 temi – Le PMI possono richiedere il finanziamento a partire dalla Fase 1 (consigliato) anche se è possibile accedere direttamente alla Fase 2 o persino alla Fase 3, a seconda delle esigenze nello specifico progetto.
Il completamento di una fase permetterà poi ad una PMI di passare alla fase successiva.
Per quanto riguarda le aree tematiche nel 2014-15 saranno chiamati nei bandi i seguenti 13 temi:
- Innovazione ICT ad alto rischio;
- Nanotecnologie ed altre tecnologie dei materiali e di produzione;
- Ricerca e sviluppo per lo spazio;
- Dispositivi e strumenti per la diagnostica e biomarkers;
- Produzione alimentare sostenibile;
- Sviluppo e sfruttamento del mare e degli oceani;
- Sistemi energetici a basso consumo di carbonio;
- Trasporti integrati ed ecologici;
- Innovazione ecologica ed approvvigionamento di materie prime;
- Infrastrutture critiche urbane;
- Processi industriali basati sulle biotecnologie;
- Applicazioni di mobile e-government (2015);
- Innovazione dei modelli di business per le PMI (2015).
I bandi sono sempre aperti con scadenze di raccolta pianificate con la seguente articolazione:
Call 2014 |
Call 2014 |
Call 2015 |
Call 2015 |
Fase 1 |
Fase 2 |
Fase 1 |
Fase 2 |
18/06/2014 |
09/10/2014 |
18/03/2015 |
18/03/2015 |
In particolare, per le PMI ad alto rischio delle aree ICT innovative – che con i loro nuovi prodotti e servizi possono modificare in modo “dirompente” il mercato – è aperto il bando “Open Disruptive Innovation Scheme (ODI)” con un budget dedicato di 90 milioni di euro. Gli obiettivi dell’ODI sono: 1) coltivare idee innovative promettenti; 2) supportare la prototipazione, la convalida e la dimostrazione in condizioni reali di mercato; 3) aiutare la commercializzazione e decollo nel mercato.
Per le PMI esiste anche un’ulteriore opportunità rappresentata dal programma COSME – Competitiveness of Enterprises and SMEs – che è complementare ad H2020, con un budget complessivo, dal 2014 al 2020, di 2,3 miliardi di euro e con l’obiettivo principale di incrementare la competitività delle PMI sul mercato, anche internazionale, sostenendo l’accesso ai finanziamenti e incoraggiando la cultura imprenditoriale. Il programma si articola nelle seguenti 4 aree:
- Accesso alla finanza;
- Accesso al mercato;
- Supporto agli imprenditori;
- Condizioni più favorevoli per la creazione e sviluppo del business.
Finanziamento
Le attività finanziabili interessano l’intero ciclo di vita che va dalla ricerca di base al mercato, con un forte accento sulle attività connesse all’innovazione, quali le azioni pilota, le dimostrazioni, i test a sostegno e anche la commercializzazione. Le disposizioni finanziarie relative al contributo dell’Unione sotto forma di sovvenzioni prevedono, oltre alla somma una tantum forfettaria della Fase 1 e alle regole specifiche per la Fase 3, un’unica percentuale di finanziamento in funzione della tipologia di progetto, senza distinzione tra i partecipanti: 100% dei costi diretti ammissibili e 70% (100% per le organizzazioni no profit) per le attività di innovazione. I costi indiretti ammissibili, invece, sono determinati applicando un tasso forfettario del 25% del totale dei costi diretti, con la possibilità, unicamente per i soggetti giuridici senza scopo di lucro, di dichiarare i costi effettivamente sostenuti.
Le proposte presentate entro la chiusura dei bandi o secondo la tabella vista sopra sono valutate e selezionate mediante procedure formalizzate sulla base dei seguenti criteri di aggiudicazione: 1) eccellenza; 2) impatto; 3) qualità ed efficienza dell’attuazione. Nella fase di valutazione tecnica la Commissione si avvale di esperti indipendenti e le proposte sono alla fine classificate sulla base dei risultati della valutazione. H2020 rappresenta, quindi, per le PMI un’opportunità in più per rinnovarsi e innovare. Naturalmente, non basta avere una buona idea, ma bisogna saper realizzare delle buone proposte di progetto innovativo per riuscire a vincere la forte competizione.