PTC, sempre più concretezza nel Plm


Riflettori puntati su Creo 1.0 e sull’acquisizione di MKS Integrity all’edizione numero 21 dell’annuale meeting degli utenti mondiali del colosso dello sviluppo prodotto via computer

di Luca de Piano

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Las Vegas – Superato il giro di boa del ventennale, il tradizionale incontro annuale degli utenti mondiali di PTC (www.ptc.com), attiva nelle soluzioni per la gestione informatica del ciclo di vita dei prodotti, cambia nome in “Planet PTC Live”. E sceglie una cornice come Las Vegas, che rappresenta il “finto” per eccellenza, per mostrare quanto sono invece reali e concrete le sue proposte. A cominciare da Creo 1.0, la suite presentata ufficialmente lo scorso ottobre, ma che proprio a Las Vegas ha visto debuttare concretamente sul mercato le prime nove applicazioni, anzi “app”, nel gergo di oggi. Come ha evidenziato Brian Shepherd, executive vice president del product development di PTC, «le app di Creo, basate su ruoli, permettono di rendere molto più aperto un processo tradizionalmente chiuso come quello dello sviluppo dei prodotti, migliorandolo notevolmente grazie al coinvolgimento di un numero maggiore di persone, anche negli stadi iniziali della progettazione». È anche per questo che, nelle parole di PTC, ripetute più volte nel corso dell’incontro degli utenti, l’avvento di Creo è destinato a «rivoluzionare per la seconda volta nella sua storia il mondo del Cad, liberandolo dagli schemi che lo hanno dominato da vent’anni a questa parte».

 

Creo 1.0, nel segno della collaborazione estesa

Creo è stato infatti progettato per superare le quattro principali problematiche del mercato Cad meccanico rimaste sinora prive di risposta: usabilità, interoperabilità, gestione degli assiemi e lock-in tecnologico. E il primo set di applicazioni Creo punta proprio a ottimizzare i processi di engineering, produzione e servizio. Più in dettaglio le nove app rese disponibili sono Sketch, per il disegno libero di idee e di studi in 2D; Layout, per la definizione in 2D di layout utilizzabili per il passaggio alla progettazione in 3D; Parametric, per la modellazione parametrica 3D con funzionalità disponibili anche in Creo Elements/Pro (precedentemente noto come Pro/Engineer), con vantaggi anche nella modifica veloce di oggetti importati e nel supporto all’adozione di dati legacy; Direct, per funzioni veloci e flessibili di creazione e modifica di forme in 3D utilizzando l’approccio di modellazione diretta; Simulate, con funzioni necessarie per simulazioni tecniche e strutturali; Schematics, per creare schemi di sistemi complessi in 2D per la progettazione di cablaggi e tubazioni; Illustrate, per illustrazioni tecniche in 3D con funzionalità per supportarne i processi di creazione; View Ecad, per visualizzare, verificare e modificare progettazioni elettroniche e, infine, View Mcad per quelle meccaniche.

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La concretezza delle promesse di Creo è stata confermata anche dalla testimonianza tutta italiana del gruppo System, azienda modenese attiva in numerosi settori quali la ceramica, la logistica, l’elettronica e il fotovoltaico, con dieci stabilimenti produttivi e presenza in 26 Paesi nel mondo, che su circa 1.200 persone ne ha ben 400 impegnate nel Cad e nel Plm. Attiva da più di 40 anni, System fattura oltre 350 milioni di euro e, dall’estate 2010, è entrata a far parte del gruppo dei beta tester di Creo, al fianco di colossi del made in Usa come Caterpillar o Lockheed Martin. Tra le app di Creo 1.0 testate dal gruppo System vi è anche Creo Elements Direct, adottata per velocizzare lo sviluppo di nuovi prodotti, consentendo, «rispetto alla soluzione utilizzata precedentemente, di guadagnare il 35% di produttività, calcolata in base al numero di parti elaborate dai progettisti a parità di tempo», ha sottolineato Roberto Dolci, Cio di System, nel corso di un colloquio con Data Manager.

 

Gestire la progettazione dei componenti software

L’evento, svoltosi al Centro congressi del Caesar’s Palace di Las Vegas, affollato da più di 2.000 partecipanti, con un menù di oltre 100 eventi tra tavole rotonde e sessioni plenarie e un’area soluzioni che ha visto la presenza di 55 partner, ha costituito anche l’occasione per fare il punto con James Heppelmann, presidente e Ceo di PTC, sulle mosse più recenti della società. Su tutte, spiccava la fresca acquisizione di MKS Integrity, la piattaforma leader per l’Application Lifecycle Management in ambito software. «In una fase in cui stiamo crescendo moltissimo organicamente, può apparire curioso che ci dedichiamo anche alle acquisizioni – ha spiegato Heppelmann a Data Manager, in esclusiva per la stampa italiana -. Ma questa acquisizione è coerente con la nostra visione strategica, in base alla quale il mercato del Plm stia cambiando ancora, alla luce del peso crescente della progettazione software nell’ambito dei processi di sviluppo prodotto, non più limitato alla sola parte hardware». Del resto, alcuni esempi ricordati a Las Vegas parlano chiaro: le automobili di oggi contengono oltre 100 milioni di linee di codice software incorporato, così come tre quarti delle innovazioni apportate ai dispositivi medicali derivano proprio dalle modifiche nel software. Ecco perché il software è ormai un componente chiave della maggior parte dei prodotti, dove svolge un ruolo critico ai fini della futura innovazione di prodotto. Ma è altrettanto vero che tuttora, nella maggior parte dei casi, lo sviluppo del software viene gestito indipendentemente dal dispositivo fisico nel quale è poi inserito. E secondo PTC è giunto il momento per integrare i processi di sviluppo hardware e software: «Con MKS Integrity, saremo ancora una volta in prima fila nel nuovo corso del Plm», ha concluso Jim Heppelmann. E visti i successi crescenti della società di Needham alle porte di Boston, c’è da credergli.

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