No network, no BYOD

Gianluca Cimini, amministratore delegato di BT ItaliaC’è un dato su tutti estremamente rilevante da cui partire. Quest’anno la diffusione di smartphone a livello mondiale supererà quella dei cellulari classici, attestandosi attorno al miliardo di pezzi venduti.

La disponibilità e la fruibilità delle informazioni e la capacità di calcolo che questi strumenti offrono stanno rapidamente interessando anche il settore business. E proprio a livello aziendale, smartphone e device di nuova generazione si stanno affermando come naturale strumento per attività di sales force automation, work force automation, CRM e altro ancora.

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Grazie alle tecnologie di device management e identity management, i CIO sono sempre più disponibili – se non addirittura propensi – a permettere che i dispositivi personali di questo genere entrino in azienda. Condicio sine qua non è che questo avvenga senza compromettere o influenzare la sicurezza dei sistemi e delle informazioni aziendali. Questo è il fenomeno che oramai tutti chiamiamo bring your own device o più semplicemente BYOD.

Le potenzialità di questi dispositivi e le ricadute sull’innovazione dei processi di vendita, assistenza al cliente o di community aziendale, si rendono possibili se la connettività con cui questi strumenti accedono ai sistemi aziendali oppure alle applicazioni in cloud è sempre di qualità per performance e copertura.

A questo proposito, secondo quanto emerso da una ricerca condotta nel maggio del 2013 da Vanson Bourne per conto di BT Global Services e Cisco – in cui sono stati intervistati duemila e 200 responsabili IT e impiegati di aziende di medie e grandi dimensioni di 13 paesi – l’aumento esponenziale nell’uso dei dispositivi mobili ha portato a una elevata e crescente domanda di banda larga nell’84% delle aziende intervistate. Nelle aziende dove l’introduzione del BYOD non è stata accompagnata da un’adeguata strategia di potenziamento e ammodernamento della infrastruttura di rete, si è evidenziata una conseguente riduzione delle prestazioni di alcune applicazioni, ma soprattutto, si è disattesa integralmente la promessa di aumento di produttività derivante dall’utilizzo di dispositivi smart. Più della metà dei manager IT ha evidenziato una conseguente riduzione delle prestazioni di alcune applicazioni, con un impatto negativo sull’aumento della produttività promesso dai dispositivi smart. Circa la metà dei dipendenti che dispongono di un collegamento Wi-Fi in ufficio ha riscontrato ritardi nell’accesso alle applicazioni, mentre il 39% ha notato un rallentamento della navigazione.

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Alla luce di questi dati, una strategia di BYOD per essere vincente non può fare a meno di basarsi su un’infrastruttura di rete performante e sicura, diffusa capillarmente a livello internazionale e corredata di servizi a valore, oltre a contare su un’adeguata copertura wireless e su efficaci soluzioni di mobile device management capaci di gestire e monitorare l’elevato numero di dispositivi mobili che accedono alla rete aziendale. 

 

Gianluca Cimini, amministratore delegato di BT Italia