Con l’attuazione degli obiettivi Sepa e il recepimento della Psd, il mercato dei sistemi di pagamento si sta gradualmente aprendo a nuove opportunità di business e nuovi operatori
Il 3 e 4 novembre scorso si è svolto al Palazzo dei Congressi di Roma l’importante evento “Carte 2010” in cui è stato fatto il punto sui sistemi di pagamento Sepa (Single euro payments area) e sull’attuazione della Psd (Payment services directive). Promosso e organizzato da ABIeventi con il Consorzio Bancomat, il congresso rappresenta da anni il grande appuntamento dove incontrare i principali protagonisti del mondo dei pagamenti, conoscere lo scenario europeo, mettere a confronto esperienze, apprendere le ultime novità del mercato, gli studi e le indagini condotti sia in Italia che all’estero. Alla manifestazione, seguita da Data Manager, hanno partecipato ABI (Associazione Bancaria Italiana – www.abi.it), Banca d’Italia (www.bancaditalia.it), BCE (Banca Centrale Europea – www.ecb.int) ed EPC (European Payments Council – www.europeanpaymentscouncil.org), oltre ai principali operatori del settore come le banche, i circuiti di pagamento, le società e infrastrutture di servizio e i fornitori di soluzioni Ict.
Il mercato dei sistemi di pagamento si sta gradualmente aprendo a nuove opportunità e vede l’avvento di nuovi attori. La creazione di nuovi standard europei nell’ambito dei requisiti di business, funzionali e di sicurezza, consente la graduale realizzazione di sistemi di pagamento più economici ed efficienti. La Sepa è l’area unica europea dei pagamenti e, quindi, una chiave di volta per l’integrazione finanziaria dell’Unione. In sostanza, è lo “spazio comune dei pagamenti” definito dalla BCE coerentemente con gli obiettivi del recente piano decennale delle istituzioni Ue “Europa 2020”. Nel documento programmatico europeo la Sepa è, infatti, inserita come “action line 2” della “Digital Agenda” e si prefigge di eliminare le barriere nazionali, in modo da consentire alle imprese e ai cittadini Ue di utilizzare, almeno nell’area Euro, gli stessi mezzi di pagamento agli stessi costi. Sepa nasce come necessario e naturale completamento all’Unione monetaria europea, con la definizione di strumenti “non cash” da affiancare alla moneta unica.
Il progetto, che è partito nel 2007 e che andrà avanti per diversi anni, mira ad assicurare, gradualmente, la possibilità di effettuare pagamenti e incassi in tutta l’Eurozona da un conto bancario, ovunque aperto, in modo facile e sicuro e a condizioni uniformi. A fine 2007 è stata emanata la direttiva 2007/64/CE Psd, recepita nel marzo scorso in Italia, che definisce i seguenti principi fondamentali: rimozione delle barriere legali e tecniche per la maggiore concorrenza e tutela dei consumatori, parità di condizioni di competenza e controllo in capo alle diverse autorità nazionali, creazione di una nuova figura di intermediari, le cosiddette Payment Institutions (PI).
Molto lavoro è stato già fatto e i precedenti servizi di Data Manager sul tema lo hanno puntualmente documentato. La nuova visione europea cambia i rapporti di forza tra cliente e banca, obbligando quest’ultima alla massima trasparenza e precisione. Dal punto di vista dell’operatività, però, siamo appena agli inizi. Le transazioni Sepa sono oggi, infatti, solo il 9% del totale. Restano aperte importanti questioni decisive per il completamento della Sepa e la loro definizione è stata affidata all’EPC. Completare Sepa significa introdurre nuovi strumenti nelle seguenti aree: Credit transfer (Sct), Direct debit (Sdd), Carte di debito e di credito (Scf – Sepa card framework), infrastrutture di clearing (Ach) e nuovi standard. L’EPC mantiene aggiornata la “Sepa roadmap”, che è il punto di riferimento per la pianificazione di tutta l’iniziativa. Particolare attenzione viene ora posta alla standardizzazione Scf delle carte e dei terminali Pos. L’obiettivo è quello di implementare presso il punto vendita tutti i servizi previsti da Sepa. Il programma “Sepa for cards” è partito a gennaio 2008 con la fase di migrazione “early adopters” nella quale sono stati implementati i requisiti minimi. Occorre ora emettere carte solo chip & Pin, con l’abbandono della banda magnetica (che potrà rimanere su richiesta solo per i mercati extraeuropei), principale causa di frodi da clonazione. Anche in questo caso si è sottolineato che la migrazione all’Emv in Italia è ancora al 60% del totale.
Altro aspetto fondamentale è integrare gli schemi di base prospettati nei Rulebooks con funzioni più aderenti alle necessità espresse da diversi stakeholders, con particolare riferimento ai “priority payments” e a strumenti che rispondano meglio alle esigenze di utilizzo nel contesto B2B. Il vero problema generale è l’evoluzione indotta dalla Sepa nei modelli di business, che occorre adeguare alle nuove modalità della domanda con la ridefinizione dei costi e del pricing. È stato, infatti, osservato che il payment non è un processo a sé stante, ma va inserito in un modello più ampio, portandolo dove c’è traffico e non proponendolo come valore a sé stante. Altre questioni cruciali sono l’interoperabilità delle soluzioni a livello europeo e il superamento dell’eccessiva frammentazione di mercato.
Un progetto pilota particolarmente interessante è stato presentato da Arnaud De La Chapelle, general manager convergence&solutions di Oberthur Technologies (www.oberthurcs.com). “Nice, Ville Nfc” si basa sulla tecnologia Nfc (Near field communication) nuova frontiera della convergenza in modalità contactless. Si tratta di un progetto che ha ottenuto il pieno appoggio del ministero dell’Industria francese e che prevede sviluppi in importanti città della Francia entro il 2011 (tra cui Strasburgo, Caen, Lione, Bordeaux, Grenoble, Rennes, Marsiglia). Nel 2012 è prevista l’estensione a livello nazionale. Nell’iniziativa, oltre a Oberthur Technologies, sono coinvolti Bouygues Telecom, Orange, SFR e due banche francesi. Orange, in particolare, ha pianificato la vendita di 500mila telefonini Nfc entro il 2011. Con “Nice, Ville Nfc” i residenti di Nizza possono pagare i loro acquisti, accumulare e utilizzare i punti fedeltà, acquistare i biglietti di trasporto, informarsi su itinerari e orari dei mezzi pubblici attraverso il proprio telefonino. Sono già allo studio nuovi servizi che consentiranno un uso diffuso di “Nice, Ville Nfc” nella vita quotidiana. Qualcuno, però, ha sottolineato che ci sono in corso tanti ottimi progetti pilota, ma “tanti piloti non fanno un circuito”. Per realizzare compiutamente la Sepa occorre una forte spinta di sistema sia a livello europeo che nazionale coerenti tra loro.
«È ancora difficile fare previsioni sul futuro: mentre la Psd è stata recepita rapidamente, la Sepa stenta a decollare. Ci sarà ancora molto da lavorare e gli impatti sul mercato si vedranno solo nei prossimi anni», sottolinea Marco Molteni, responsabile sviluppo offerta pagamenti, incassi e monetica, della divisione Finance di AlmavivA (www.almavivaitalia.it). Per AlmavivA la Psd e la Sepa sono un’opportunità per introdurre cambiamenti significativi. «Lavoriamo su due fronti – prosegue Molteni -: innanzitutto su un nuovo rapporto banche/corporate improntato alla razionalizzazione dei processi, per innovare i servizi e far crescere i volumi. I processi vanno verso l’Stp e inevitabilmente introducono maggiori rischi operativi. La nostra strategia punta alla diffusione di adeguati strumenti di controllo pre e post operatività. Il secondo punto è il consolidamento delle infrastrutture di gestione dei messaggi». La proposta AlmavivA è, in effetti, indirizzata a far convergere l’operatività delle diverse applicazioni verso un’unica infrastruttura trasversale, governata da un sistema di monitoraggio efficace. L’obiettivo principale è di ridurre l’impatto verso le applicazioni di back office presenti e di elevare i livelli di servizio.
«L’entrata in vigore della nuova procedura per i micro pagamenti (Dlgs 11 del 2010) è stata recepita in Italia come opportunità e non come minaccia», evidenzia Imanuel Baharier, direttore generale di VeriFone Italia (www.verifone.it). All’atto pratico, l’inserimento della Psd consentirà a compagnie telefoniche, supermercati, stazioni di rifornimento, di fare il loro ingresso nel mercato dei servizi di pagamento. La banca punta a offrire prodotti qualitativamente elevati, tecnologicamente all’avanguardia e duraturi, e a conoscere al meglio i propri clienti, orientandosi verso l’esercente per offrire soluzioni mirate e in linea con le esigenze del punto vendita. «In questo scenario – afferma inoltre Baharier – società all’avanguardia come VeriFone partecipano al processo di armonizzazione dei sistemi di pagamento, basandosi su principi di affidabilità e tutela verso il consumatore». VeriFone, in quanto partner e fornitore, fa leva proprio sulla libertà di scelta dettata dalla capacità di offrire una vasta gamma di prodotti, collaudata e riconosciuta dal mercato. «L’arrivo della Psd va inteso come occasione di evoluzione, nella quale VeriFone si pone come partner per la creazione di una nuova e più interessante filiera del valore – conclude Baharier – e apre nuove prospettive per i payment service providers, con conseguenze tangibili direttamente sul consumatore, che si concretizzano nella diminuzione dei costi e nell’aumento delle possibilità di scelta».
«La gestione delle transazioni monetarie è un processo che comporta costi importanti e spesso nascosti, specie quando diventa un elemento cardine della gestione operativa (si pensi al caso della Gdo)», evidenzia Paolo Costa, partner di Visiant Spindox (www.visiant.it). «La nostra previsione – dice Costa – è che tali costi lieviteranno per effetto del contesto normativo. Il Tub, per esempio, stabilisce che da quest’anno Bankitalia eserciti sorveglianza sull’efficacia e l’affidabilità dei sistemi di pagamento. Via Nazionale potrebbe quindi emanare disposizioni per il contenimento dei rischi e la definizione delle modalità di prestazione dei servizi offerti. Il conseguente aggravio sui costi di gestione sarebbe significativo».
Visiant Spindox sta lavorando molto al tema della gestione delle transazioni monetarie. In particolare, Costa è convinto che l’esternalizzazione del servizio consenta in molti casi di ottenere benefici sia per l’area finanziaria sia a livello It. In questo senso Visiant ha studiato un modello che punta a migliorare le condizioni bancarie, velocizzare le operazioni contabili e la pianificazione finanziaria, aumentare i livelli di servizio e la sicurezza, estendere le funzionalità fornite al cliente finale. Il tutto si basa sulla messa a punto di un centro servizi multiacquirer in grado di gestire il flusso di monetica in outsourcing. Prima di implementare il modello, viene svolta un’analisi dei processi coinvolti e del contesto tecnologico. Si è così in grado di definire un business case dello scenario in outsourcing, identificando il Roi dell’operazione. «A nostro avviso – conclude Costa – i vantaggi del gateway multiacquirer e multi banca sono significativi. In primo luogo è possibile differenziare l’invio dei flussi monetari in base alla banca emettitrice della carta: se la transazione avviene direttamente verso il centro servizi dell’istituto che ha emesso la carta, l’interchange fee non viene riconosciuto; in caso contrario, vi è la “libertà” da parte dell’azienda di scegliere in piena autonomia gli istituti bancari verso i quali indirizzare i flussi finanziari, negoziando condizioni ad hoc. Inoltre il modello consente di abbattere i costi di tesoreria, perché riduce il numero di risorse impiegate nella gestione dei flussi».
Gli fa eco Gianluigi Rocca, responsabile marketing carte di SIA-SSB (www.siassb.eu): «I servizi di pagamento elettronici sono uno strumento che tutti i cittadini europei continuano a utilizzare in misura crescente e siamo convinti che la Sepa, sostenuta dalla direttiva Psd, sia il motore che consentirà di creare un mercato Eu dei pagamenti sempre più integrato». La definizione di una scadenza precisa per la conversione dei pagamenti agli standard Sepa sarà certamente uno strumento importante per poter realizzare un’effettiva omogeneizzazione dei differenti strumenti di pagamento attualmente in essere. Il Gruppo SIA-SSB ha assunto ormai da tempo un ruolo di primo piano nel percorso di armonizzazione del mercato europeo dei pagamenti, in qualità di partner tecnologico per il sistema bancario e finanziario nazionale e internazionale. SIA-SSB, per esempio, ha progettato e realizzato l’infrastruttura tecnologica “Sepa Compliant” che supporta le attività dell’European banking association per il clearing dei pagamenti al dettaglio in euro.
«Nel settore delle carte di pagamento abilitiamo le attività cross-border dei nostri clienti – prosegue Rocca – rispondendo ai requisiti di issuing e acquiring dei circuiti nazionali e internazionali, con una particolare attenzione ai nuovi circuiti legati alla Sepa. Siamo, inoltre, stati i primi ad abilitare le transazioni di carte di debito tedesche in Italia in allineamento con gli standard del circuito Eaps». SIA-SSB ha recentemente lanciato “Payment Institutions Easy Box”, la prima infrastruttura tecnologica in Italia, e una delle prime in Europa, sviluppata per rispondere alle diverse esigenze di business delle payment institutions. Si tratta di un sistema completo e integrato, basato su un approccio modulare che include tutti i servizi di pagamento previsti, le funzioni di compliance e di vigilanza e ulteriori attività accessorie.
«Sepa determina l’apertura del mercato a nuovi operatori, le cosiddette PI, che potranno svolgere nel contempo anche attività non finanziarie (istituzioni ibride), tra cui le imprese Gdo e Telco – sostiene Attilio Serrone, amministratore delegato di Consorzio Triveneto e vice direttore generale di Bassilichi (www.bassilichi.it) -. Proprio per questo Sepa e Psd devono essere considerate un’importante opportunità per estendere i servizi al mercato europeo, con evidenti vantaggi a favore degli utenti finali». Bisognerà, ovviamente, porre particolare attenzione agli aspetti legati alla sicurezza e alla tutela dell’utente finale. «In questo ambito – prosegue Serrone – si inseriscono gli strumenti di strong authentication per l’esecuzione di disposizioni dai sistemi Cbi, di autenticazione nelle transazioni e-commerce (protocolli 3-D Secure) e di sicurezza nell’utilizzo delle carte (standard Emv)».
Il Gruppo Bassilichi, tramite la controllata Consorzio Triveneto (www.constriv.it), è in prima linea nella fornitura di strumenti di pagamento conformi a Sepa. Per esempio, il prodotto Cbi è un servizio Web nativo che è stato aggiornato per soddisfare tutti gli adempimenti richiesti del recepimento della direttiva Psd. Il prodotto è personalizzabile ed è caratterizzato da un approccio multiutente, multi azienda, multilingua. Per quanto riguarda i pagamenti con carte elettroniche, Consorzio Triveneto è sempre stato all’avanguardia nell’utilizzo delle carte a microchip avendo conseguito già nel 2001 la certificazione Emv Visa Acquirer e avendo partecipato attivamente alla fase di sperimentazione e di rollout allo standard Emv del circuito domestico PagoBancomat. «Attualmente – conclude Serrone – Consorzio Triveneto è l’unica realtà italiana non bancaria a risultare omologata alle nuove specifiche emesse da Consorzio Bancomat, che rispondono in pieno ai requisiti di sicurezza promossi da Sepa».
«Cedacri, anche grazie alla collaborazione con un’affermata società di consulenza, ha avviato un progetto strategico e trasversale volto a individuare i gap esistenti nel sistema informativo degli istituti di credito e ad attuare tutti gli interventi necessari», spiega Enrico Belgini, product manager servizi di monetica e pagamento di Cedacri (www.cedacri.it). L’azienda ha inoltre sviluppato una serie di soluzioni innovative e applicazioni strategiche per adeguare processi, contratti, attività svolte quotidianamente dalle banche ai requisiti normativi previsti. «Se la Sepa è destinata ad apportare molteplici benefici nel settore dei pagamenti, è altrettanto vero che la Psd andrà probabilmente a intaccare i margini delle banche – continua Belgini – che, per ridurre l’impatto derivante dalla riduzione nei margini sulle valute e nelle fee, sono indotte a sviluppare nuovi strumenti di pagamento, a efficientare quelli esistenti e a offrire nuovi servizi a valore aggiunto e nuove condizioni economiche».
Cedacri, in effetti, ha implementato le proprie applicazioni relative al comparto al fine di garantire il rispetto dei nuovi standard ISO 20022, in formato Xml, dettati dal nuovo sistema. Ciò ha permesso l’apertura del sistema Cedacri al colloquio con le diverse Ach domestiche ed europee. «Cedacri ha dato vita a C-Card, la nuova società del gruppo dedicata all’issuing e al processing delle carte di credito – conclude Belgini – che è la prima azienda in Italia ad aver ottenuto l’iscrizione al nuovo albo delle PI. Oltre che agli istituti bancari che desiderano differenziarsi e competere maggiormente nell’offerta di carte di credito, l’offerta di C-Card si rivolge alle realtà extrabancarie intenzionate a utilizzare le opportunità offerte dalla Psd per fornire servizi di monetica, senza investire pesantemente su strutture interne».
«Nell’attuale scenario economico, che vede modificarsi profondamente gli assetti del mercato finanziario, Sepa e Psd sono dei catalizzatori, capaci di spingere le aziende verso l’innovazione per offrire e gestire sistemi di pagamento nuovi e diversificati», dichiara Claudio Mastore, managing director di Axway Italia (www.axway.it). Per garantire i massimi livelli di efficienza e affidabilità a livello di interoperabilità, è però necessario disporre fin da subito di una soluzione che includa le interfacce ai protocolli nazionali, come per esempio Cbi, e internazionali, come per esempio Ebics e Swift. «Disporre di tali protocolli a livello di librerie dinamiche può essere un aspetto fondamentale – continua Mastore -. La soluzione Axway Financial Exchange (FEX), piattaforma di scambio dei flussi finanziari multi-enterprise, scalabile, flessibile e personalizzabile, ha ricevuto le certificazioni SwiftReady per il settimo anno consecutivo». Sempre più aziende a livello nazionale e internazionale stanno attivando progetti di convergenza e migrazione alla soluzione FEX di Axway. Varie istituzioni finanziarie come, per esempio, SIA-SSB in Italia, AXA e Banco de Santander a livello internazionale, si affidano alla connettività Swift delle soluzioni Axway per assicurare efficienza alle proprie transazioni di dati.
«L’EPC ha guidato le scelte verso il formato Xml e il primo esempio concreto è l’ISO 20022 messaggio Xml standard richiesto dai servizi Sct – afferma Luca Bortolan, senior executive payments & cards offering lead Igem (Italia, Grecia, Europa dell’Est, Russia, Medio Oriente) di Accenture (www.accenture.it) -. Le banche europee sono state le prime al mondo a utilizzarlo e ora con l’attivazione progressiva dei servizi Sdd numerose altre controparti (per esempio corporate e Pa) dovranno comunicare secondo i nuovi standard di interoperabilità». Le istituzioni finanziarie stanno lavorando intensamente anche per ridurre i rischi di frodi e migliorare la customer experience. Questo costante lavoro sta già dando importanti risultati nel mondo Sepa per tutte le operazioni corporate-to-bank, bank-to-Csm e Csm-to-Csm, mentre deve ancora consolidarsi per consumatori e per le Pmi: con un impatto rilevante perché nella zona euro si stimano oltre 300 milioni di utenti. «Le soluzioni si orientano verso l’utilizzo di strumenti di strong authentication e firma digitale – sottolinea Bortolan – che garantiranno, a prescindere dalle modalità di implementazione, l’autenticità dell’operazione prima che questa sia processata, nonché verso l’introduzione di soluzioni di fraud management volte all’identificazione e alla gestione di operazioni potenzialmente fraudolente». «Come primo passo si cerca la semplificazione dei modelli operativi – conclude Bortolan – a supporto dei pagamenti domestici e cross-borders, spesso stratificati e organizzati per silos, puntando a realizzare hub propri o condivisi per raggiungere le necessarie economie di scala». Anche nel mondo dei micro pagamenti è tuttavia in corso una forte riflessione dettata dalla necessità di contrastare il costante utilizzo del cash (per sua natura costoso), così come la possibile nuova concorrenza da parte di Telco/Gdo che possono far leva su un’importante base clientela di partenza.
«Il modello Sepa introduce tre nuovi livelli di standard: di processo, logico e fisico. In questo ambito è fondamentale l’evoluzione verso lo standard ISO 20022 Xml che non sarà facile in quanto l’attuale standard ISO 8583 è estremamente stabile e consolidato», spiega Luigi Marciano, presidente di ObjectWay (www.objectway.it). Questo risulta fondamentale soprattutto per lo sviluppo dei “mobile payments” in cui riveste particolare importanza l’introduzione dei “secure elements”, dispositivi o circuiti, formalmente certificati e a prova di manomissione, dedicati alla memorizzazione di dati critici e di applicazioni e alla loro esecuzione. «La nostra business unit ObjectWay Payments – afferma Marciano – è coinvolta in sviluppi sia nell’ambito delle architetture di mobile payments, sia nel supporto alle banche nella migrazione a Sepa, sia nell’adozione della Psd da parte degli operatori di monetica».
«I gestori e i regolatori di alcuni principali schemi europei per carte di debito si sono già organizzati nel nuovo circuito Eaps, ma siamo convinti che ci sarà effettiva innovazione, anche per effetto combinato della Psd, solo se gli operatori saranno posti nelle condizioni di beneficiare del nuovo quadro normativo», sostiene Alessandro Venturini, responsabile area software e professional services della divisione Banking di Wincor Nixdorf Italia (www.wincor-nixdorf.com/internet/It/Home/homepage_node.html). A livello europeo è necessario ridurre il numero di standard nazionali e focalizzare l’attenzione sui punti essenziali quali l’armonizzazione con il framework di riferimento proposto da Sepa.
Per quanto riguarda i nuovi ambiti, è auspicabile che oltre agli aspetti legati all’interoperabilità, siano garantite la sicurezza e la semplicità operativa da parte degli utenti finali. La sicurezza è un fattore sempre più sentito dagli utenti, ma questo non può andare a scapito della semplicità operativa o essere fattore limitante per l’interoperabilità. «Crediamo che sia opportuno estendere già da oggi i migliori standard di sicurezza a tutte le tipologie di pagamento – ribadisce Venturini -. Per esempio, nel mondo delle carte bancarie è auspicabile un passaggio completo dall’utilizzo della banda magnetica a quello del microchip, per tutte le tipologie di operazioni». Wincor Nixdorf è da sempre in prima linea nel promuovere l’innovazione e la standardizzazione nel mondo dei pagamenti, grazie alle competenze maturate sia in ambito banking che retail e in particolare alla piattaforma ProClassic/Enterprise. A livello internazionale Jürgen Manske di Wincor Nixdorf International presiede, tra l’altro, il Board of Directors di EpasOrg (www.epasorg.eu).
«Sepa pone le basi per gli standard della parte finale del processo di scambio monetario», chiosa Alfred Petitpierre, direttore commerciale Frp di Formula (www.formula.it). L’adozione di standard aperti, come ISO, l’Xml e i Web services, offre opportunità importanti per la gestione elettronica della catena del valore finanziario (crediti, tesoreria, pagamenti e comunicazione bancaria) oltre alla semplificazione dell’attività di system integration. «Sicuramente alcuni eventi possono velocizzare l’affermazione di Sepa – continua Petitpierre -: come per esempio l’attività della Commissione Europea per sopprimere l’articolo 233 dell’attuale legislazione comunitaria e l’adozione degli standard della norma Uncefact, per gli scambi di fatture. Abbiamo notato molti passi avanti su queste tematiche, tipiche del Cbi di seconda generazione (Cbi2), ma ancora pochi Aos a supporto». La base dell’offerta Formula è Sage Frp (Financial resource planning) dedicata ai Cfo. Sage e Gruppo Formula, da circa quattro anni, investono nella tecnologia, nei processi e nella competenza in questo specifico ambito.
In conclusione, per la banca è fondamentale l’adeguamento ai sistemi a Sepa per offrire a costi competitivi servizi di pagamento in linea con la nuova operatività. Per i clienti privati, le imprese e la Pa la consapevolezza dei vantaggi derivanti dall’adeguamento dei propri processi e sistemi informativi agli standard Sepa e Psd comporta il superamento delle attuali logiche dei sistemi gestionali. Il settore bancario, con Sepa, sta quindi portando a compimento progetti e modelli funzionali nuovi, mentre i piani di transizione sono in corso all’interno dei singoli Paesi. Nei piani, però, vi dovrà essere una gestione prioritaria e accorta del progetto e, ovviamente, un’efficace strategia di comunicazione.
L’area dei sistemi di pagamento Sepa e Psd è uno dei territori d’elezione dell’attività bancaria e la presenza strategica in quest’area è, e sarà sempre, irrinunciabile per l’istituzione finanziaria. Di certo il settore della finanza e quello dell’Ict stanno operando in stretta collaborazione in questo importante mercato.
GLOSSARIO
ACH automated clearing house
AOS additional optionl services
ATM automated teller machine
B2B business to business
BCN banche centrali nazionali
BIC bank identifier code
CAS common approval scheme
CBI corporate banking interbancario
CBI2 CBI versione 2
CIR common implementation recommendation
Credeuro servizio di base per l’esecuzione dei bonifici transfrontalieri di importo non superiore a 12.500 euro
CSM clearing and settlement mechanism
EACHA european automated clearing house association
EAPS euro alliance of payment schemes
EBA european banking association
EBICS electronic banking internet communication standard
ECBS european committee for banking standards
EMV Europay International, MasterCard International, Visa International
EPAS Electronic Protocols Application Software. Gruppo di partners europei
EPC european payments council
Eridane progetto per definire una nuova architettura della futura generazione di apparecchiature point of interction (poi) carte
Eurosistema BCE e le banche centrali nazionali dei paesi euro
GDO grande distribuzione organizzata
IBAN international bank account number
ICP interbank convention on payments
ISO 8583 standard for financial transaction card originated messages – interchange message specifications
NCB national central bank
NFC near field communication
NLF new legal framework
PACS payment, clearing and settlement
PCI PED payment card industry – pin entry device
PE-ACH pan-european automated clearing house
PEDD pan-european direct debit
PI payment institutions
PIN personal identification number
POS point of sale
PSD payment services directive 2007/64/ce del 13/11/2007
Ri.Ba ricevuta bancaria
RID rapporti interbancari diretti
ROC roll-out committee (of the EPC)
RTGS real time gross settlement system
SEBC sistema europeo delle banche centrali
SECA single euro cash area
SEPA single euro payments area
SEPA CF o SCF SEPA card framework
SEPA CT o SCT SEPA credit transfer
SEPA DD o SDD SEPA direct debit
SPTF security of payment task force (of the EPC)
STEP2 sistema pan-europeo di clearing automatizzato per il trattamento dei pagamenti di massa
STP straight through processing
SWIFT society for worldwide interbank financial telecommunication
TARGET trans-european automated real-time gross settlement express transfer system
UE Unione Europea
UNCEFAT United Nations centre for trade facilitation and electronic business