Le ultime novità sull’operato dell’importante società che si occupa di tutte le esigenze ICT della Regione. Davide Rovera: «Più intelligence in house e valorizzazione delle competenze»
È sicuramente molto nota, anche fuori dai confini lombardi, proprio per la sua natura di “braccio” ICT della più importante regione italiana. Lombardia Informatica (www.lispa.it), costituita nel 1981, è infatti una società di servizi a capitale interamente regionale, che svolge un ruolo di “cerniera” tra la domanda della pubblica amministrazione, l’offerta del mercato IT e i cittadini che usufruiscono dei servizi. In altre parole, Lombardia Informatica si pone come interprete, da un lato delle esigenze della Regione e, dall’altro, delle soluzioni offerte dal mercato dell’ICT. Non a caso, Regione Lombardia – impegnata da anni in un piano di digitalizzazione di tutte le attività di governo e di erogazione dei servizi – si avvale di Lombardia Informatica per la realizzazione di progetti negli ambiti di e-Government ed e-Health in un’ottica citizen-oriented, che attribuisce un ruolo centrale a cittadini e imprese. Ne è un esempio la Carta Regionale dei Servizi: la tessera sanitaria che ha iniziato a essere distribuita in Lombardia dal 2001 e che da fine settembre 2013 è stata standardizzata in tutta Italia, sul modello lombardo, come Carta Nazionale dei Servizi. Essendo identiche, come caratteristiche tecniche, a quelle nuove nazionali, la sostituzione di tali carte non comporta quindi alcun disagio ai residenti in Lombardia, in quanto l’accesso ai servizi resta immutato.
Nuova direzione
Dallo scorso luglio, alla guida della società c’è Davide Rovera: poco più che cinquantenne, «varesino docg», come ama definirsi lui stesso, profondo conoscitore delle tematiche legate all’informatica e alle telecomunicazioni, avendo operato anche in posizioni di elevata responsabilità presso importanti aziende del ramo. «Le nostre attività – esordisce Rovera – riguardano numerosissimi aspetti della “macchina” regionale e spaziano dai servizi in primo piano come il sistema socio-sanitario regionale ad altri – meno visibili al cittadino ma non meno rilevanti – come per esempio la mappatura dei boschi regionali». Occupandosi di questi aspetti, Lombardia Informatica sviluppa un fatturato annuo di oltre 180 milioni di euro, con circa 550 dipendenti diretti, una buona metà dei quali è laureato, prevalentemente in discipline scientifiche. La maggior parte dei dipendenti diretti coordina gruppi di lavoro esterni che vengono scelti sulla base di bandi di gara, con un volume annuale di circa 300 “ordini di lavoro”, come vengono definiti nel gergo specifico. «Circa l’80% del nostro fatturato viene esternalizzato – precisa Rovera – in quanto è immesso sul mercato con specifiche gare ad evidenza pubblica, come prescritto dalle normative vigenti, che puntano a individuare il miglior fornitore al miglior costo».
Evoluzione continua
«La mente deve essere sempre in house – continua Rovera – cioè l’intelligenza e il controllo devono essere mantenuti in casa, proprio perché buona parte del fatturato di Lombardia Informatica viene immesso sul mercato attraverso queste gare ad evidenza pubblica, affidando così incarichi a professionisti e aziende capaci e consentendo alla Regione di ottenere tariffe sempre più basse pur mantenendo un’elevata qualità delle forniture.
L’obiettivo è dare spazio al mercato ICT, con particolare attenzione alle PMI lombarde attive in ambito digital. L’ambizione strategica è l’istituzione di una community permanente delle Piccole Medie Imprese ICT che collaborano con la PA Regionale per costituire un luogo virtuale permanente di confronto, formazione e aggiornamento».