Le Telco nel triangolo amore e odio

Telco, device vendor e OTT: le relazioni fra questi tre attori sono quelle di un triangolo, in cui ognuno dei tre ha un forte bisogno degli altri due. In questo caso, però, non c’è solo attrazione: ogni attore è legato agli altri anche da una forte conflittualità

di Gabriele Roberti, senior research analyst – IDC Italia

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Facciamo un passo indietro di qualche mese. Lo scorso febbraio, a Barcellona, si è tenuto il Mobile World Congress 2014, l’evento che ha sempre rappresentato il presente e il futuro prossimo delle telecomunicazioni. La fiera più importante del settore, che per molti anni ha avuto come tema centrale il business delle telecomunicazioni mobili, quest’anno ha concentrato l’attenzione sul mondo connesso e sull’internet “always on”. Gli attori principali, tuttavia, sono stati da una parte i produttori di device, con i nuovi smartphone, tablet e wearable device, e dall’altra gli Over-The-Top, mentre gli operatori hanno avuto meno importanza che in passato.

La trasformazione in atto nel settore si legge chiaramente nei risultati del mercato dei servizi di telecomunicazioni in Italia: nel 2013, a fronte di una flessione complessiva dei ricavi delle Telco intorno al 10%, principalmente dovuto al proseguire della battaglia competitiva, il 48% dei ricavi per telecomunicazioni di rete fissa e il 34% dei ricavi di rete mobile sono stati legati a servizi dati e accesso a larga banda. Nel 2014, è prevedibile per il totale mercato una più lieve contrazione, con una quota di ricavi per dati/Internet in crescita, rispettivamente al 49% per la rete fissa e al 36% per la rete mobile. Tutto a discapito dei servizi tradizionali voce e sms.

Evoluzione tecnologica

L’evoluzione della tecnologia negli ultimi anni ha modificato in modo radicale l’ecosistema competitivo e i rapporti fra chi opera in questo mercato. È possibile identificare tre tipologie di attori: le Telco, che offrono servizi di telecomunicazioni di rete fissa e mobile al cliente finale, gestendo la complessità tecnologica e finanziaria che la rete comporta; i vendor di device, che forniscono prodotti sempre più avanzati e sofisticati a un pubblico molto esigente; gli OTT (Over-The-Top), che realizzano contenuti e servizi software sfruttando le potenzialità dei device e delle reti.

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Le relazioni fra questi tre attori sono quelle di un triangolo, in cui ognuno dei tre protagonisti ha un forte bisogno degli altri due. In questo caso, tuttavia, non c’è solo attrazione: ogni protagonista del triangolo è legato agli altri anche da una forte conflittualità. Le Telco cercano di differenziare la propria offerta con pacchetti che includono, oltre a connettività, device e servizi come cloud e contenuti a valore aggiunto. I vendor sfruttano le Telco come principale canale distributivo dei prodotti e cercano di creare un lock-in con i clienti attraverso piattaforme proprietarie di contenuti e messaggistica. Gli OTT, infine, sfruttano i device e le reti per distribuire contenuti che generino ricavi non condivisi con gli altri attori nel triangolo. Inoltre alcuni servizi OTT sono sostitutivi di quelli offerti dalle Telco sulle reti tradizionali. E sono pressoché gratuiti per gli utenti che possiedono un piano dati.

 Modelli di business

In questo ecosistema, i modelli di business sono molto cambiati: strutture di costo e investimenti sono sempre più sbilanciati verso gli attori che operano in mercati locali regolamentati, mentre una parte crescente dei ricavi, generata tramite l’advertising, non è più riconducibile agli utenti finali. L’arena competitiva, inoltre, non è più soltanto locale: mentre le Telco, legate alla propria rete, operano in un contesto nazionale e solo recentemente hanno iniziato un processo di consolidamento a livello europeo, vendor e OTT operano a livello globale.

Ognuno dei tre attori del triangolo nei prossimi due anni dovrà decidere come e se estendersi verso uno degli altri due vertici o se continuare a difendere la sua area storica, cercando di adattarsi alla progressiva evoluzione dell’ecosistema competitivo, che vedrà passare di mano i profitti, contrarsi la crescita dei ricavi generati dalle vendite di device e di servizi agli utenti finali, aumentare i ricavi per pubblicità e, solo in prospettiva, stabilizzarsi i ricavi per la connettività a banda larga.

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Lo scenario italiano

In Italia, lo scenario delle telecomunicazioni vedrà l’inizio di un nuovo ciclo, caratterizzato ancora da una fase di contrazione e dalla ricerca di nuovi modelli di business.

Il dibattito sullo sviluppo delle reti di nuova generazione proseguirà, con la ricerca di nuove fonti di finanziamento e nuovi piani di sviluppo, in cui il ruolo dei soggetti pubblici è ancora tutto da chiarire.

Il mercato dei servizi di telecomunicazioni vedrà accordi e partnership fra i diversi protagonisti, soprattutto per l’evoluzione dell’offerta, anche dei mobile virtual network operator (MVNO), mentre restano molte incertezze sul processo di consolidamento fra le Telco. Nella seconda parte del 2014, vedremo probabilmente l’armistizio nella guerra dei prezzi e la battaglia competitiva si sposterà su modelli di pricing e di offerta di larga banda, contenuti e convergenza fisso-mobile. I volumi di traffico dati continueranno a crescere: qualità e velocità delle connessioni avranno sempre più importanza, richiedendo maggiori investimenti su fibra e LTE, la cui copertura raggiungerà nel medio termine oltre la metà della popolazione.

Continuare a investire per lo sviluppo di reti ultrabroadband sarà fondamentale, non solo per presidiare la domanda di connettività, ma soprattutto come “condicio sine qua non” per entrare nella catena del valore dei servizi innovativi di Multiscreen Consumer, Business Convergent Networks e M2M-IoT.

Alla ricerca di equilibrio

Sotto la pressione degli OTT e dei vendor, le Telco continueranno a cercare un più stabile equilibrio nel triangolo descritto, con alleanze e nuove soluzioni, per entrare nella catena del valore dei servizi innovativi e cercare di stabilizzare i ricavi. Nel 2014 e nel 2015, il mercato dei servizi di telecomunicazioni vedrà ancora una flessione, ma si attenuerà la contrazione del valore dei servizi di rete mobile e fissa, grazie ai maggiori ricavi per i servizi dati. Il mercato dei servizi di rete mobile vedrà un’attenuazione della battaglia competitiva, ma la crescita dei ricavi per accesso a Internet non sarà sufficiente a stabilizzare i ricavi delle Telco. Le proposte di bundle con traffico voce illimitato domineranno ancora il mercato, mentre solo nel medio termine l’offerta dati mobili 4G e contenuti le vedrà differenziarsi e sperimentare nuove tariffe.

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Smart device

Gli smart device continueranno a crescere: le vendite di smartphone, in termini di unità, aumenteranno e nel corso dei prossimi quattro anni spariranno dal mercato i basic mobile phone, mentre i ricavi per le vendite saranno più contenuti rispetto ai due anni precedenti. In prospettiva, le vendite saranno caratterizzate da una maggiore presenza di smartphone a prezzi medio bassi ma il mercato italiano continuerà a essere molto sensibile ai prodotti di fascia alta, che continueranno a rappresentare uno status symbol. Fra i tablet, quelli con schermo fra gli 8 e i 10 pollici traineranno il mercato, ma saranno insidiati dai phablet, visti come punto di convergenza per portabilità e user experience. Nel breve, nonostante la novità, i wearable device non saranno ancora un fenomeno diffuso, ma contribuiranno a differenziare l’offerta di prodotti fra i quali il consumatore dovrà orientarsi. L’offerta dei servizi di rete fissa evolverà verso il quadruple-play con Internet ultrabroadband, traffico voce nazionale e internazionale, convergenza di servizi fisso-mobile e servizi aggiuntivi (cloud, contenuti, video e TV). I ricavi per i servizi dati, nell’arco del prossimo anno, tenderanno alla stabilità: la qualità e la velocità della connessione, soprattutto per i servizi in fibra (FttH e FttC) saranno i fattori differenzianti. Nelle case degli italiani, intanto, si moltiplicheranno gli schermi usati anche simultaneamente, ed evolverà ancora la dieta mediatica dei consumatori, che spenderanno sempre più tempo nell’interazione su mobile device che davanti a TV, pc e media tradizionali.