L’era dell’unbound cloud. NetApp accelera lo storage

La strategia unified storage di NetApp si estende anche alle soluzioni di terze parti, per uno storage che parla sempre più la lingua del “software defined”

di Luca de Piano

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Roberto Patano direttore tecnico di NetApp«Lo ha sancito IDC a fine 2013. Data Ontap è il sistema operativo per storage numero uno al mondo» – dichiara Roberto Patano, direttore tecnico di NetApp (www.netapp.it). Le novità in casa NetApp sono a tutto campo: dai nuovi sistemi di storage unificato FAS8000 al software FlexArray per la virtualizzazione dello storage, fino all’aggiornamento del sistema operativo Clustered Data Ontap. «Qualcuno potrebbe considerarli semplici annunci di prodotto – spiega Patano – ma in realtà rappresentano la prosecuzione della nostra strategia, quella dell’unified storage, che prevede un’unica piattaforma sulla quale concentrare tutte le funzioni storage. Con FlexArray, estendiamo il concetto di unified storage ai servizi di memorizzazione di altri vendor e anche in questo siamo i primi sul mercato. Sulla stessa piattaforma si possono quindi avere SAN, NAS e servizi storage di terze parti».

Ovviamente, tutto poggia sui prodotti, che sono in questo caso i nuovi sistemi di storage della serie FAS8000, con i modelli 8020, 8040 e 8060. Tra le caratteristiche salienti della nuova serie FAS8000, vi sono un miglioramento delle performance fino a due volte rispetto alle piattaforme FAS precedenti, un’architettura storage ottimizzata per l’input e output di dati grazie ai chipset Intel, memoria espansa e migliore supporto flash per offrire ottime performance a bassa latenza per carichi di lavoro importanti. Inoltre, la nuova serie rende possibile lo scale-out orizzontale fino a 24 controller, e può integrare fino a 216 Tb di memoria flash, gestita in maniera automatica dal sistema operativo. Ma vi sono altri dati: «Con i nuovi FAS – sottolinea Patano – consente di ottenere throughput fino a 2,6 milioni di IOPS, una capacità fino a poco tempo fa impensabile, ma perfettamente in linea con quelle che sono le nuove esigenze delle aziende. Per esempio, si parla tanto di big data, la cui vera ottica è quella di correlare masse crescenti di dati: per farlo, servono contenitori con vastissime capacità, ed è esattamente quello che ci siamo proposti ripensando i nostri sistemi FAS per gestire quantità enormi di dati».

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Tra le altre novità di NetApp, vi è il nuovo software FlexArray che virtualizza e gestisce piattaforme di storage, comprese le soluzioni di terze parti, spianando ulteriormente la strada al software-defined storage. «Anche in questo caso, si possono portare le funzionalità di NetApp sullo storage di terze parti» – chiarisce Patano. «Per esempio, si potrà aggiornare il proprio storage prendendo sistemi nuovi di NetApp e riservarli alla produzione, portando le funzioni di backup e disaster recovery sullo storage preesistente, anche di terze parti, recuperando un investimento già fatto ma senza rischi, in quanto le performance meno brillanti dello storage di generazione precedente non sono un ostacolo per le funzioni di backup e disaster recovery». Infine, la release più recente del sistema operativo Clustered Data Ontap permette di costruire una piattaforma universale per i dati, che supporta la loro portabilità dinamica in cloud pubblici e privati, offrendo al contempo un’ampia scelta di opzioni tecnologiche, applicative e di partnership.