L’approccio di BT, servizi g-local in azione

L’incontro con Ashish Gupta, a capo dell’offerta di BT Global Services, per fare il punto sui successi della divisione del colosso delle comunicazioni e dell’IT. Con uno sguardo anche alle novità in ambito BYOD


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Ashish Gupta president Portfolio & Service Design and BT Advise di BT Global ServicesLa componente rilevante dell’offerta di BT (www.btplc.com), i Global Services, costituiscono una fetta rilevante del fatturato del colosso mondiale delle comunicazioni e dell’IT con headquarter a Londra. Nell’ultimo anno fiscale, chiuso il 31 marzo 2013, i Global Services hanno “pesato” per più di sette miliardi di sterline su un totale di oltre 18 miliardi. Logico che questa sia una delle aree sulle quali si punta maggiormente l’attenzione di BT, come conferma in un incontro a Milano, nella sede italiana della società, Ashish Gupta, che in qualità di president Portfolio & Service Design and BT Advise di BT Global Services, ha la responsabilità dell’intero portafoglio di offerta di BT Global Services, che è molto vasto e serve un totale di circa settemila grandi clienti in ambito aziendale e pubblico in oltre 170 paesi del mondo. «L’offerta di servizi IT gestiti fa affidamento sulla nostra rete globale e sulla nostra capacità di fornire ogni tipo di servizio – ha spiegato Gupta – in base alle diverse esigenze, sia locali sia del settore verticale specifico». Puntare sugli ambiti verticali con proposte ad hoc è uno degli elementi che contraddistingue BT Global Services. «Tra i settori nei quali abbiamo investito maggiormente negli ultimi tempi – ha detto Ashish Gupta – vi sono il manufacturing, l’oil & gas, i beni di largo consumo, il farmaceutico, il banking e finance. Ma c’è un altro punto di forza da evidenziare. «Siamo veramente globali, nel senso esatto del termine – ha fatto notare Gupta – visto che solo il 40% di BT è nel Regno Unito e questo ci consente di poter operare con un modello di business che può essere definito “g-local”, offrendo servizi globali forniti localmente. E questo costituisce un valore aggiunto anche agli occhi delle grandi imprese globali, in quanto non tutte effettuano i loro acquisti di tecnologia e di servizi su base mondiale, ma spesso richiedono forniture locali in grado di soddisfare le esigenze peculiari delle specifiche filiali».

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Essere “g-local”

L’offerta di BT Global Services è molto articolata, anche se a far da comune denominatore è la struttura di connettività globale assicurata dalla rete mondiale di BT. «La connettività costituisce il core dell’offerta, che si esplica tramite le soluzioni BT Connect, e BT One, queste ultime più specificamente rivolte alla unified communication» – ha precisato Gupta. «Negli ultimi tempi la collaboration e la comunicazione unificata (UC) stanno mostrando tassi elevati di crescita, grazie all’offerta IP e soprattutto al cloud, che per noi significa possibilità di scalare i servizi all’infinito e poter essere multi-tenancy. Per fare un solo esempio, tutta la nostra piattaforma di contact center è oggi sul cloud, con importantissimi risvolti in termini di flessibilità dell’offerta e dei servizi proposti». Altri aspetti rilevanti dell’offerta BT Global Services sono quelli legati alla sicurezza (BT Assure), che includono una gamma di prodotti e servizi di security che spaziano dai firewall, alla web security, dalla prevenzione delle intrusioni al controllo delle minacce, con una suite completa che parte dall’health check. BT Advise è invece la parte di offerta relativa ai servizi professionali, con tremila e 500 esperti in tutto il mondo che forniscono consulenza, integrazione e servizi gestiti per i clienti BT.

 

Affrontare il BYOD

Un tema che sta assumendo rilevanza crescente è quello del BYOD. Come conseguenza di questo fenomeno, le aziende vedono sempre più i propri dipendenti utilizzare per le esigenze di lavoro dispositivi personali, soprattutto smartphone e tablet, al fianco degli strumenti usualmente forniti dall’azienda stessa. Non a caso, una ricerca commissionata da BT e Cisco e condotta da Vanson Bourne nel maggio 2013 – intervistando duemila e 200 professionisti IT in 13 paesi del mondo tra cui l’Italia – ha evidenziato che l’aumento esponenziale nell’uso dei dispositivi mobili ha portato a un’elevata e crescente domanda di banda larga nell’84% delle aziende. Non solo. Più della metà dei manager IT, per l’esattezza il 56%, ha evidenziato una conseguente riduzione delle prestazioni di alcune applicazioni, con un impatto negativo sulla produttività promessa dai dispositivi smart. Infatti, il 46% dei dipendenti dotati di collegamento Wi-Fi in ufficio ha riscontrato ritardi di accesso alle applicazioni, ed è significativo notare che in Italia questo dato è risultato molto superiore alla media globale, con un 60% tondo di persone che ha avuto problemi di accesso alle applicazioni. Di contro, se il 39% a livello globale ha notato un rallentamento della navigazione, per l’Italia questa percentuale si è assestata su un livello leggermente inferiore, pari al 34%. Inoltre, la ricerca ha rivelato che il 76% degli intervistati ritiene che la propria azienda debba fare ancora molto per poter ottenere i potenziali benefici di performance offerti da queste tecnologie. Per cogliere le opportunità, occorre – infatti – incentivare l’uso di soluzioni cloud (33%), aumentare il ricorso a software specifici (32%) ed estendere il supporto agli utenti di dispositivi mobili (32%).

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Le novità in campo

Facendo proprie le risultanze di questa ricerca, che ha posto l’attenzione sul fatto che l’accesso Wi-Fi presente ovunque – e soprattutto basato su una rete potenziata – sia indispensabile per lo sviluppo del BYOD, BT ha ulteriormente affinato la propria offerta per questo ambito, capitalizzando ulteriormente sui suoi tradizionali punti di forza della suite di soluzioni di networking BT Connect e della gamma di servizi di sicurezza BT Assure, oltre a essere supportata dall’offerta di servizi professionali BT Advise. Attualmente, dal colosso britannico fanno sapere che sono in fase di lancio nuovi servizi, prodotti e funzionalità in grado di completare la soluzione BYOD di BT, tra cui in primo luogo BT Advise BYOD Ready Infrastructure Quick Start, un nuovo servizio professionale che valuta il livello di preparazione di un’azienda e l’impatto delle sue necessità sulla WAN e sulla LAN. A questo, si affianca BT Advise BYOD Quick Start, la nuova offerta di servizi professionali che permette di individuare rapidamente i passaggi necessari per ridurre al minimo i potenziali rischi e valutare il livello di preparazione dell’azienda all’introduzione strategica dei dispositivi smart e dell’approccio BYOD, a partire dalle policy per arrivare fino all’implementazione.

La nuova offerta proposta da BT si basa anche su una suite di soluzioni integrate per i CIO, con nuove funzionalità per wireless LAN, che prevede la gestione dei miglioramenti, policy di controllo e reporting: tra queste rientrano i servizi Wi-Fi guest, che offrono ai CIO maggiore visibilità e controllo dei guest, e anche la loro localizzazione, consentendo la fornitura di contenuti personalizzati all’interno dell’azienda. La suite contiene sia un nuovo servizio di gestione delle applicazioni mobili e dei dispositivi, basato sul cloud, che amministra contenuti e applicazioni per gli utenti, sia un nuovo pacchetto MobileXpress che offre l’accesso remoto sicuro in ambito cloud, oltre infine a Connect Intelligence for devices, un nuovo servizio che offre visibilità a livello centrale sulle applicazioni installate sui dispositivi smart.

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