Information on demand e Analytics sono gli strumenti che possono supportare lo sviluppo di nuovi modelli di business. Questo il messaggio emerso allo IOD 2010
Malgrado i segnali di profondo rosso, rilevati in generale nel settore Ict per il primo trimestre e confermati anche per l’Italia nelle analisi prodotte da Assinform (www.assinform.it) e da Assintel (www.assintel.it), alcune aree si salvano, o per meglio dire fanno registrare performance meno negative, grazie all’interesse dimostrato dal mercato della domanda.
Tra queste spicca la Business intelligence, che negli ultimi anni ha vissuto un periodo di fermento con la nascita di numerose start up da un lato e con fenomeni di consolidamento dall’altro.
In questo ambito IBM (www.ibm.com/it) ha messo a segno due importantissime acquisizioni, prima Cognos (www-01.ibm.com/software/it/data/cognos) e più recentemente Spss (www.spss.it), dimostrando così la propria attenzione per le soluzioni Analytics.
In occasione della manifestazione IOD 2010, il più importante appuntamento IBM dell’area Emea per queste tematiche, svoltosi quest’anno a Roma, partendo dalla testimonianza diretta di success story, decine di aziende di tutti i settori hanno mostrato il valore intrinseco di un’analisi ottimale delle proprie informazioni, che diventa il momento strategico nello sviluppo del business e ha assunto un’importanza capitale all’interno dell’azienda.
Attraverso gli interventi di vari manager IBM di primissimo piano – infatti sul palco delle varie sessioni plenarie si sono alternati tra gli altri Mike Rhodin senior vice president Software Group, Rob Ashe, general manager Business analytics, Arvind Krishna, general manager Information management – sono state delineate le strategie più efficaci per districarsi tra la marea montante di dati provenienti dalle fonti più svariate, al fine di trasformarli in informazioni significative e di valore determinante.
I molteplici impieghi delle soluzioni IBM, per la Business intelligence, l’Enterprise content management, l’Information integration, il Business process management e la Business analytics, sono stati poi presentati attraverso testimonianze di esperti, business partner e clienti.
CEO STUDY 2010
Nelle aziende, però, un terzo del management si trova ancora nelle condizioni di prendere decisioni senza disporre delle informazioni necessarie e tre quarti vorrebbe avere a disposizione strumenti predittivi, in grado di fornire diversi scenari possibili nei momenti delle scelte.
Per conoscere meglio le reali necessità espresse dai Ceo, durante la manifestazione è stata presentata la ricerca, condotta anche quest’anno dall’IBM Institute for Business Value (www-935.ibm.com/services/us/gbs/bus/html/bcs_whatwethink.html), che ha visto la partecipazione di 1.500 top manager, tra cui 55 italiani, in rappresentanza di 60 Paesi e appartenenti a 33 settori d’industria.
Parlandone con Adam Klaber, general manager di IBM per Global Consulting Services, che ha effettuato la presentazione, sono emersi alcuni spunti interessanti per quanto riguarda le tematiche relative alle soluzioni Analytics.
«In generale – ha spiegato – i Ceo indicano nella creatività, dote ritenuta primaria oggi in un leader, la chiave per capitalizzare la complessità, individuando nuove strade per crescere, inventando differenti relazioni con i clienti, innovando i modelli di business».
Klaber, che ha la responsabilità globale dell’offerta di consulenza da parte di IBM, conosce bene l’importanza della Business intelligence nello sviluppo di nuovi business model.
«I Ceo – ha sottolineato Klaber – hanno evidenziato che la nuova sfida non sta solo nel cambiamento, quanto nella complessità generata da un mondo sempre più interconnesso e veloce. Circa la metà degli intervistati ritiene che la propria organizzazione non sia ancora preparata a gestirla e che necessiti di strumenti capaci di analizzare le informazioni, quasi automaticamente, e di fornire modelli logici facilmente interpretabili».
PREDICTIVE ANALYTICS
«La soluzione – ha spiegato Mychelle Mollot, vice presidente worldwide marketing analytics and PM di IBM Software Group – è quella di instaurare un corretto processo virtuoso tra gestione dei numeri, che sono diventati una commodity, cattura dell’informazione, creazione di valore aggiunto e vantaggi di business per le aziende».
Inoltre, il miglioramento della capacità di utilizzo delle enormi quantità di dati, raccolti nei database delle grandi organizzazioni, richiede tecnologie di tipo previsionale.
«Le informazioni sono sempre meno strutturate – ha aggiunto Jason Verlen, direttore Spss per product strategy e predictive analytics di IBM Software Group – e le risorse ormai limitate vanno indirizzate verso iniziative selezionate e bacini di utenza specifici, dove possono essere più efficaci per mantenere la fidelizzazione del cliente ed evitare i fenomeni di abbandono».
I Ceo stanno ora sperimentando le peculiarità del nuovo ambiente economico venuto a crearsi in conseguenza della crisi. Per prendere le decisioni migliori è quindi necessario aumentare la capacità previsionale, costruendo modelli dinamici, tramite accumulo di dati, grazie all’impiego di soluzioni innovative che arricchiscono e completano i tradizionali strumenti di Business intelligence.