Il ritorno dell’ICT al camice

Pier Paolo Crovetti CIO di Brembo GroupIl Gruppo Brembo rappresenta una realtà industriale in costante espansione e anche il suo sistema informativo è in continua evoluzione, in linea con la dinamicità e l’elevata innovazione dei prodotti. C’è stato un tempo in cui la Direzione ICT si chiamava CED (Centro Elaborazione Dati) e le risorse che vi facevano parte indossavano il “camice bianco”, quasi un segno distintivo per i “sacerdoti del tempio” così lontani e poco comprensibili. Da allora, la storia delle aziende racconta – e noi stessi raccontiamo – come l’Information Technology abbia contribuito a cambiare le organizzazioni nel proprio modo di operare, facendo registrare salti in avanti assolutamente straordinari. In quasi tutti i progetti di rinnovamento dei sistemi informativi in aziende industriali come Brembo giunge il momento in cui l’ICT deve portare nuove soluzioni e tecnologie “a bordo di ogni linea” nel cuore pulsante del business che è la fabbrica. Per molti, e certamente per Brembo, questa è stata una delle più importanti sfide. Comprendere come il nostro sistema gestionale – indipendentemente dalla soluzione ERP adottata – fosse in grado di ampliare il proprio raggio d’azione entrando in “sincronia” con gli eventi fisici della produzione, è stata la sfida che ci siamo posti. In tale contesto, gestire, e quindi prevedere l’impatto dell’interazione tra il sistema gestionale – con le sue regole e i professionisti ICT dedicati – e la fabbrica – con le sue risorse e la cultura industriale basata su indicatori, qualità ed efficienza produttiva – ha assunto per noi dell’ICT di Brembo primaria importanza. Il continuo punto di attenzione è stato pertanto quello di comprendere il “livello di disturbo” che potevamo arrecare alla fabbrica con l’implementazione delle soluzioni che ci erano richieste. Dopo quasi quattro anni, durante i quali abbiamo continuato a evolvere la nostra soluzione, soddisfacendo le svariate esigenze dei singoli processi produttivi nei diversi siti sparsi per il mondo e incrementando nel contempo il livello di “sincronia” e “qualità” dei dati raccolti, stiamo – oggi – lanciando una nuova sfida, spingendoci a integrare l’intelligenza del gestionale con l’intelligenza informatica che gestisce le linee produttive. È naturale che, prima di progettare questo nuovo passo, ci sia stata da parte nostra una fase di riflessione e comprensione dell’irruente percorso che abbiamo seguito negli ultimi anni al fine di analizzare l’esperienza appena conclusa e di “distillare” approcci concreti, evidenziando le aree d’intervento e le possibili soluzioni riutilizzabili. Un proverbio pellerossa dice che non si può comprendere veramente un’altra persona se non si cammina con i suoi mocassini. È quello che abbiamo fatto noi, lavorando a stretto contatto con le risorse della fabbrica e tornando a indossare nuovamente “il camice” o meglio “la tuta”. Vestendo metaforicamente la tuta degli operai di Brembo, abbiamo trovato insieme – coerentemente alla filosofia del miglioramento continuo – le soluzioni più efficienti e di qualità in grado di garantire solidità e ripetibilità. Questa esperienza di sviluppo in una situazione che potremmo definire “estrema” per un gestionale, ha confermato la visione che il sistema ERP non sia meramente un contenitore in cui far convergere i processi aziendali – indipendentemente dalla specificità di business e dall’attitudine al cambiamento – ma sia una infrastruttura, un insieme di mattoncini assemblabili in grado di conformarsi ai processi aziendali e di introdurre il cambiamento alla velocità del cambiamento sostenibile dall’organizzazione.

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Pier Paolo Crovetti CIO di Brembo Group

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