All’edizione europea di Discover 2012 si delinea la strategia di HP. Dai tablet ai data center. Big data, analytics e cloud computing segnano la rotta dei nuovi scenari tecnologici
Francoforte – Ci ha pensato Meg Whitman, chief executive officer di HP (www.hp.com/it), durante il keynote seguitissimo dalla platea degli oltre novemila tra clienti e partner intervenuti all’evento HP Discover 2012, svoltosi nella città sulle rive del Meno ai primi di dicembre, a delineare le strategie del colosso dell’IT per gli anni a venire. A cominciare dalla sempre più netta integrazione delle applicazioni di Autonomy, la cui acquisizione ha creato non pochi grattacapi a livello finanziario, sulla maggior parte delle novità di prodotti e soluzioni. Meg Whitman non ha mancato di ribadire che «l’innovazione è più viva che mai e opera alacremente in HP, un’azienda che capitalizza sulla ricerca degli HP Labs. Grazie all’innovazione continua e alle nostre solide risorse tecnologiche e finanziarie, siamo in grado di affrontare la nuova ondata dell’IT, che sta ridefinendo gli scenari di erogazione e utilizzo dell’informatica. È un vero e proprio «stile nuovo dell’IT, guidato dalla triade cloud, analytics e big data». È in questo nuovo scenario dell’IT che i componenti chiave come i device, il software, l’infrastruttura e i servizi entrano in gioco tutti al massimo. «Dato che HP dispone in casa di queste quattro piattaforme, è più che mai il partner perfetto per questa nuova IT» – ha ribadito Meg Whitman, che ha anche incassato l’apprezzamento personale da parte di Jeffrey Katzenberg, numero uno di Dreamworks, tra i clienti più importanti e soddisfatti dei servizi cloud di HP, utilizzati per gestire e coordinare la realizzazione di tutti i film di animazione della società, sviluppati in numerosi laboratori sparsi per il mondo.
STORAGE MULTIFORME
Passando agli annunci di prodotto che hanno costellato la tre giorni di Francoforte, uno dei piatti forti è stato quello dello storage, in particolare con i nuovi modelli StoreServ 7000 che costituiscono la nuova declinazione in chiave midrange delle tecnologie di 3Par, società acquisita un paio d’anni fa da HP, per dare a prezzi vantaggiosi funzionalità di tipo Tier 1. Queste novità rientrano nel paradigma HP Converged Storage, che nelle parole della società sono ispirate all’idea della “semplicità polimorfica”: si tratta di un nuovo concetto di storage che permette a un’unica architettura di sistema di esistere in diverse forme, modelli e dimensioni, dal piccolo al grande, cioè in grado di scalare, di operare con blocchi, file e oggetti, e con un’architettura che può gestire drive classici e SSD. Lo scopo è di superare la frammentazione dello storage in diverse architetture, che nella gestione quotidiana rappresentano maggiori costi e maggiori problemi.
BIG DATA, ANALYTICS E CLOUD IBRIDO
Se si tratta di “domare” i big data, HP propone StoreAll Storage, che integra la tecnologia Express Query degli HP Labs e le funzionalità Idol di Autonomy: nelle parole della società, può effettuare ricerche centomila volte più rapide rispetto ai metodi tradizionali, impiegando 1,4 secondi invece di 42 minuti per trovare il dato desiderato in mezzo a 500mila file. Qui si entra nel campo dell’information optimization, come HP definisce il fenomeno analytics: grazie anche alle appliance Vertica coniugate con il motore di ricerca Idol di Autonomy, i clienti HP possono analizzare a fondo le informazioni allo scopo di trarne valore di business: le cifre in gioco sono notevoli, anche perché secondo i calcoli snocciolati dagli esperti HP a Francoforte, un dollaro speso in soluzioni analytics ripaga per almeno 10,66 dollari. Si parla ormai di un universo digitale che presto raggiungerà un totale definito “Brontobyte”, cioè una quantità di byte pari a 10 alla 27, contro l’attuale livello “Yottabyte”, pari al contenuto di 250 trilioni di DVD. Al di là di queste misure fantascientifiche – però – il futuro si giocherà sempre più nell’ambito del cloud computing, con il focus di HP puntato sul cloud pubblico e soprattutto su quello ibrido. In questo ambito, la gamma HP Converged Cloud si arricchisce di nuovi componenti, come HP CloudSystem e HP Cloud Service Automation (CSA) 3.1, che offrono sia la piattaforma abilitante, sia la piattaforma di gestione, necessarie per una rapida implementazione dei servizi cloud. Infine, HP Continuous Delivery Automation (CDA) 1.1 automatizza completamente il processo di rilascio delle applicazioni cloud, mentre gli HP Cloud Services, ulteriormente ottimizzati, offrono servizi cloud in molte aree.