La soluzione Veeam Backup Management Suite di Veeam Software garantisce all’amministrazione locale la gestione e la continuità di servizio dell’infrastruttura con sei nodi VMware nel sito primario e due nodi nel sito di disaster recovery, per un totale di circa 150 macchine virtuali
Cogliere le opportunità che derivano dalla disponibilità di nuove tecnologie e nello stesso tempo perseguire una politica di razionalizzazione e consolidamento dell’infrastruttura coerente con le esigenze dell’organizzazione e con i limiti di budget. Può essere sintetizzata in questo modo la filosofia con cui ha operato in tutti questi anni il dipartimento IT del Comune di Verona. «Il sistema informativo è mutato nel tempo – afferma Alberto Verzobio, responsabile unità operativa sistemi dell’area informatica del Comune scaligero. Si sono progressivamente abbandonate le piattaforme mainframe, AS-400 e Risc Unix, traslando la capacità elaborativa su una infrastruttura Wintel, che negli anni si è aperta al mondo Linux. L’obiettivo è stato mettere a punto un insieme di risorse secondo una logica industriale che potesse trarre il massimo vantaggio da un’economia di scala. Architettura Intel, piattaforme operative Windows e Linux – quindi – che permettono di sostenere costi inferiori rispetto alle piattaforme proprietarie, preservando il valore dello skill interno e – nello stesso tempo – la ricerca di un assetto informativo più flessibile ed efficiente». Quest’ultimo aspetto – evidenzia Verzobio – «è stato risolto con la progressiva messa a punto di ambienti virtualizzati. E’ stato un percorso graduale e i singoli risultati ottenuti hanno costituito la premessa per ulteriori investimenti. Abbiamo sempre considerato essenziale mantenere un ambiente ibrido fisico-virtualizzato, sebbene quest’ultimo abbia nel tempo metabolizzato risorse e capacità elaborative sempre crescenti».
FULL VIRTUAL
Grazie all’esperienza maturata negli anni e agli obiettivi conseguiti, il Comune di Verona ha deciso di procedere alla virtualizzazione di gran parte delle risorse del sistema informativo, includendo in questo progetto i server fisici che supportavano le componenti a più alta criticità. «Tutto ciò ha permesso – spiega Verzobio – di creare una omogeneizzazione e integrazione di tutte le realtà ambientali restituendo un’immagine univoca di tutto il sistema informatico».
Contestualmente si è rivelato fondamentale individuare una soluzione che assicurasse la massima affidabilità e continuità di servizio. La sfida? Risolvere la criticità di un’infrastruttura, che tendeva a integrare un numero sempre più crescente di macchine virtuali, assicurando il recupero totale delle virtual machine (VM) in caso di disaster recovery. E’ stata perciò abbandonata la soluzione di backup precedentemente in essere e si è individuata la soluzione più efficiente che consentisse di abilitare funzioni di backup e disaster recovery in un ambiente altamente virtualizzato. Sono state fatte valutazioni e prove con diversi prodotti e alla fine è stata scelta la soluzione di Veeam Software (www.veeam.com/it). «Veeam Backup Management Suite – spiega Verzobio – ha permesso di risolvere tutte le questioni per noi più importanti. Dal backup e replica dei dati in maniera rapida e affidabile, alla sicurezza nella gestione e archiviazione dei dati. Siamo in grado di soddisfare sia le necessità di restore di file delle VM, sia le funzionalità di reportistica».
IL VALORE E LA LOGICA DI IMPLEMENTAZIONE
La suite Veeam gestisce sei nodi VMware nel sito primario – un cluster da quattro nodi e uno da due – e due nodi nel sito di disaster recovery, per un totale di circa 150 macchine virtuali. «E’ stato un investimento che ha ottimizzato e capitalizzato la nostra infrastruttura virtuale. Ancora una volta – dice Verzobio – si è preferito non eccedere nella concentrazione e avere due cluster separati. Per nostra esperienza, una concentrazione troppo spinta può dare luogo a un numero di problemi maggiori. Ecco – quindi – che il nostro approccio alla virtualizzazione ha cercato di salvaguardare criteri di distribuzione delle risorse, mettendo a punto un’architettura multicluster e multinodo». Insomma, l’opinione di Verzobio è che la virtualizzazione – pur consentendo un consolidamento generalizzato – debba essere implementata secondo criteri che garantiscano una certa separazione fisica delle risorse.
Pur utilizzando esclusivamente VMware (www.vmware.com/it), è stato valutato positivamente il fatto che la soluzione Veeam potesse gestire ambienti virtuali Microsoft. In questo modo, il Comune di Verona ritiene di essere nella posizione di potere, in prospettiva, valutare anche alternative tecnologiche rispetto a quelle correnti.
Obiettivo primario dell’organizzazione IT del Comune di Verona è rispettare un budget costante negli anni. «Da un’infrastruttura di vecchio stile siamo arrivati a un’infrastruttura più moderna mantenendo gli stessi livelli di spesa e incrementando in modo esponenziale il numero di servizi, applicazioni e funzionalità erogate. Uno dei maggiori vantaggi dato dalla virtualizzazione è ottimizzare la capacità di provisioning, aumentando il livello di flessibilità e adattamento delle risorse rispetto ai requisiti di business. Tutto questo ci mette nella posizione di assecondare al meglio, soprattutto in termini di delivery, le richieste che vengono sollevate dall’amministrazione».
UNA REGIA UNICA
Per Alberto Verzobio è fondamentale aver il controllo diretto delle proprie risorse. «Questo ci permette di essere nella condizione di erogare servizi migliori. Qualunque scelta venga fatta in un’ottica di outsourcing può penalizzare la qualità dei prodotti erogati. In questa prospettiva, consideriamo che il cloud rappresenti un’opportunità se gestito in una modalità privata. Un esempio per tutti: il nostro sistema informativo territoriale riesce a integrare decine di layer alfanumerici, di tutte le grandezze, ed esporle in una dimensione cartografica. Questo, grazie al fatto che tutti i database e il patrimonio informativo dell’Ente sono gestiti e organizzati in un’unica struttura. Una prerogativa che verrebbe meno, se il tutto fosse parcellizzato su più fornitori o se fosse adottata una logica di housing. Importante è essere noi gli integratori di tecnologia. Nei confronti dell’utenza interna eroghiamo dei servizi in una modalità molto vicina a quella del private cloud, assecondando le varie richieste ed esigenze in tempi estremamente veloci. E’ importante che il sistema informativo sia gestito e coordinato da un’unica regia che sappia capitalizzare il valore delle informazioni distribuite. Diversamente, se le singole aree dell’azienda decidessero per un outsourcing o cloud esterno, verrebbe meno la capacità di incrociare informazioni, rendendo molto più complicata la realizzazione di nuovi servizi e applicazioni».
Alberto Verzobio dichiara di essere soddisfatto delle funzionalità che vengono rese disponibili dalla suite di Veeam. «Siamo riusciti in maniera completamente autonoma a implementare una struttura di backup e disaster recovery nell’ambito di un ambiente complesso. Veeam Backup Management Suite si è dimostrato un valido complemento all’infrastruttura VMware in un’ottica di business continuity e disaster recovery. È in grado di offrire un aiuto intuitivo e di semplice utilizzo per risolvere l’operatività quotidiana ed è capace di conciliare un’interfaccia utente semplice con una notevole robustezza infrastrutturale. La soluzione è facile da utilizzare, chiara nella comprensione, solida e affidabile».