Veeam gestisce le strutture virtuali e salva i loro dati


Con un’ampia gamma di soluzioni, vengono razionalizzate le attività quotidiane, massimizzati i risultati ottenibili con la virtualizzazione e modernizzato il disaster recovery

 

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Terminata ormai la fase più intangibile del paradigma Cloud, che gli americani definiscono “smoke and mirror” e potrebbe essere liberamente tradotta in “giochi di illusionismo”, si passa ai primi progetti di realizzazione concreta, dove la componente più importante rimane il processo di virtualizzazione.

In questo ambito si presentano però alcuni problemi: primo tra tutti l’inadeguatezza di alcuni strumenti di supporto, precedentemente impiegati nella gestione delle architetture infrastrutturali più classiche.

Stiamo parlando di soluzioni per il backup e il monitoraggio, dove opera Veeam Software (www.veeam.com), partner tecnologico di VMware (www.vmware.com) con la qualifica di Premier VMware Technology Alliance, offrendo prodotti innovativi per la gestione degli ambienti virtualizzati.

«Il nostro obiettivo e il principale punto di forza – ha dichiarato Ratmir Timashev, fondatore, presidente e Ceo di Veeam – è quello di permettere, con serenità, la realizzazione delle promesse fatte dalla virtualizzazione e quindi anche dalle soluzioni Cloud. Ossia, soddisfare le esigenze di proteggere i dati e gestire in modo semplice le funzionalità delle nuove infrastrutture virtuali, attraverso soluzioni innovative e pensate per ridurre i costi, aumentare la produttività e limitare i rischi».

Infatti, se precedentemente era relativamente agevole monitorare i sistemi informativi e predisporre ambienti di disaster recovery, anche in presenza di infrastrutture basate su migliaia di server, ma dove ogni componente era ben identificata e svolgeva funzionalità determinate, con la nascita di sistemi infrastrutturali virtualizzati l’esecuzione delle funzioni operative diventa dinamica e i confini si fanno più labili, anche nell’ambito di un numero limitato di super server.

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Una ricerca di mercato indipendente (http://go.veeam.com/vmware-management-with-big-5-enterprise-management-systems.html), svolta dalla società Vanson Bourne per conto di Veeam, ha rilevato che circa l’80% dei Cio preferirebbe estendere le funzionalità per l’amministrazione degli ambienti virtuali già in uso presso l’azienda e che poco meno della metà di questi individua nell’insufficiente capacità di gestione e di controllo dell’infrastruttura virtuale una delle cause del ritardo o del rallentamento nella loro diffusione.

«Quando siamo partiti – ricorda Timashev –, abbiamo considerato come cambiavano le esigenze di gestione delle infrastrutture virtualizzate tramite VMware. Abbiamo quindi realizzato un prodotto freeware per il backup, FastSCP (www.veeam.com/vmware-esxi-fastscp.html), che è stato subito scaricato in centinaia di copie dal nostro sito e oggi è utilizzato da oltre 120mila amministratori, confermandosi ormai lo strumento gratuito più diffuso per la gestione di ambienti VMware vSphere».

Da allora, in breve tempo, Veeam ha fatto molta strada e ora, accanto ai prodotti più noti, ha annunciato che presto sarà disponibile una nuova proposta per Backup & Restore, rivolta agli utenti di Microsoft Hyper-V.

Veeam, il cui nome, come spiega Timashev, è nato dallo spelling delle due iniziali di Virtual Machine, è stata costituita nel 2006 e oggi è una multinazionale statunitense con sede a Columbus (Ohio, USA) che conta attualmente oltre 12mila clienti nel mondo, con un ritmo in crescita di circa 750 nuovi acquirenti ogni mese.

Quando l’argomento è scivolato sulla recente crisi del mercato, con l’immancabile sagacia ed entusiasmo russo, Timashev ha rilevato che effettivamente in condizioni normali forse Veeam sarebbe cresciuta ancora più rapidamente.

Opinione pienamente condivisa anche da Fabio Alghisi, che dallo scorso anno è stato nominato sales manager e guida la nuova filiale italiana con lo stesso successo.

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