Il nuovo corso di InfoCert


Essere presenti sul territorio in maniera più capillare, sia direttamente che tramite una rete di partner qualificati, per cogliere tutte le opportunità offerte da un mercato in forte crescita

 

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Danilo Cattaneo, un manager di grande esperienza che negli ultimi dodici anni ha ricoperto in Oracle, azienda fortemente orientata al marketing, incarichi di crescente responsabilità,  fino a essere sales director Business Intelligence per il mercato italiano, nel settembre 2010 è diventato il nuovo direttore generale di InfoCert (www.infocert.it), il primo Ente Certificatore per la firma digitale in Italia, ai vertici del mercato per i processi di conservazione sostitutiva dei documenti a norma di legge e per i servizi di posta elettronica certificata. «Quando sono arrivato – ricorda Cattaneo – ho trovato un’azienda fortemente orientata all’eccellenza, con asset ad alto valore aggiunto, che però presentava molti margini di miglioramento dal punto di vista dell’approccio al mercato. Per questo, per prima cosa, ho deciso di avviare una riorganizzazione strategica di tutta l’area commerciale, sia per quanto riguarda le vendite dirette che indirette». Per una volta, però, riorganizzazione non è stato sinonimo di tagli al personale, ma, al contrario, di nuove assunzioni. «Abbiamo in programma una crescita superiore al 10% in termini di addetti, visto che contiamo di passare da 128 professionisti a 142 entro la fine del 2011», assicura Cattaneo. Un segnale di ottimismo concreto, dettato da un andamento più che soddisfacente – con una crescita, anno su anno, sempre a due cifre – da una forte solidità finanziaria e dalla consapevolezza che il tema dell’ufficio paperless continua a essere di grande attualità, grazie alle economie che può portare e grazie anche a un legislatore fermamente intenzionato ad accelerare questa trasformazione.

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Il caso WikiLeaks ha fatto scuola

Demandare all’esterno le complessità legate ai flussi documentali – cartacei o digitali che siano – naturalmente presenta anche dei rischi. «La vicenda WikiLeaks sta facendo scuola – commenta Cattaneo -: dimostra, una volta di più, che nessuno può ritenersi al sicuro, neppure le organizzazioni che fanno della riservatezza il loro tratto distintivo. Paradossalmente, per noi questo episodio si sta trasformando in una formidabile occasione di business: un numero crescente di aziende, pubbliche e private, infatti, ha aperto gli occhi, capendo l’importanza di scegliere un partner in grado di garantire livelli qualitativi di eccellenza a 360°». Per quanto in Italia le aziende che si occupano di gestione documentale in outsourcing siano molte, infatti, quelle in grado di garantirne il valore legale in ogni fase del trattamento in totale sicurezza e di assumersi tutti gli oneri a essa correlati – inclusa la responsabilità civile e penale – sono davvero poche, e InfoCert è una di queste. Di fatto, i clienti possono delegare completamente a InfoCert, in qualità di “responsabile della conservazione”, tutti gli oneri e le procedure di sicurezza, salvataggio, verifica periodica dei supporti, apposizioni di firme digitali e marche temporali previsti dalla normativa di riferimento per poter conservare i documenti in formato elettronico, inclusi i libri contabili e amministrativi. Certificata da tempo CSQ ISO 9001:2000, al fine di dimostrare al mercato la propria serietà (in mancanza di un albo ufficiale degli enti autorizzati alla conservazione sostitutiva, che si spera venga istituito in tempi brevi), InfoCert si è anche dotata di un Codice Etico in linea con i criteri previsti dal decreto legislativo 231/01 che stabilisce la responsabilità di una impresa nel caso di comportamenti scorretti messi in atto da risorse interne o da terzi operanti per conto dell’azienda. «Continuiamo a investire in innovazione e abbiamo asset di grande valore, che vogliamo veicolare sempre meglio al mercato, rafforzando la nostra presenza presso i clienti e rimodellando il nostro ecosistema, al fine di creare una rete di partner in grado di aggiungere valore alla nostra proposizione – dice ancora Cattaneo -. Nel corso del 2011 intendiamo investire in maniera consistente in questa direzione, mettendo a disposizione dei partner di canale il nostro know how, attraverso un fitto calendario di corsi di formazione, gratuiti, organizzati spesso in collaborazione con le associazioni di categoria».

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InfoCert, con sedi a Roma, Milano e Padova, dunque, progetta e sviluppa soluzioni informatiche di ultima generazione per la dematerializzazione dei processi documentali attraverso componenti di gestione documentale, conservazione sostitutiva, firma digitale, posta elettronica certificata e anche di Enterprise Content Management (Ecm), grazie all’acquisizione del 100% della società di consulenza KLever, perfezionata nel dicembre 2009. «Completata con successo l’integrazione con KLever – conclude Cattaneo – la strategia di crescita per linee esterne avviata nel 2009 potrebbe continuare anche in futuro, nell’eventualità che si presentassero opportunità interessanti in ambito nazionale o, perché no, internazionale».

 

Prodotti e servizi sempre un passo avanti

Entrando nel merito dell’offerta, le suite InfoCert riguardano la gestione documentale (LegalCycle), la conservazione a norma dei documenti (LegalDoc), tra cui i libri contabili e amministrativi, la certificazione e la sicurezza digitale (LegalCert, che include Business Key), la gestione di Posta elettronica certificata (Legalmail), la gestione e conservazione a norma del Libro unico del lavoro in formato digitale (LegalHR), le gestione informatica del protocollo, dei flussi documentali, dei processi e degli atti deliberativi delle Pubbliche Amministrazioni (LegalWork) e, infine, la gestione della modulistica elettronica (LegalForm). InfoCert, inoltre, ha sviluppato una serie di offerte verticali in grado di rispondere alle esigenze di alcuni specifici mercati, in particolare quello assicurativo, bancario, delle Pubbliche Amministrazioni e sanitario, settori in cui la dematerializzazione di documenti e processi rappresenta un obiettivo particolarmente significativo, al fine di snellire e rendere più efficiente l’operatività, migliorare la gestione delle informazioni e ridurre i costi legati alla gestione cartacea delle informazioni. Completano l’offerta servizi di consulenza di processo, consulenza archivistica, servizi di system integration e di Bpo (Business Process Outsourcing) che consentono a InfoCert di supportare i clienti nella scelta delle azioni da intraprendere per l’ottimizzazione dei processi documentali sotto tutti i punti di vista: passaggio da cartaceo a digitale, semplificazione del workflow, ottimizzazione di tempi e risorse. Grazie ai servizi di system integration, la società è in grado di costruire soluzioni flessibili e modulari “su misura”, in grado di evolvere in base alle esigenze degli utenti, gestite, se il cliente lo richiede, in outsourcing o, come si dice oggi, nel Cloud, ovvero in modalità as-a-Service, grazie a una solida infrastruttura tecnologica – anch’essa rispondente ai più rigorosi standard di mercato e ai requisiti di legge – su cui l’azienda continua a investire. Un portfolio ampio e articolato, dunque, che consente a InfoCert di gestire in maniera estremamente efficace oltre quattro milioni di certificati di firma digitale, 450mila caselle di posta elettronica certificata (Pec) e più di 200 milioni di documenti conservati in modalità sostitutiva. Numeri che pochi, in Italia, possono vantare, e che consentono, tra l’altro, di rendere l’offerta molto competitiva, proprio grazie alla massa critica raggiunta.

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