Una riorganizzazione per mercati verticali e un nuovo programma di canale per sostenere gli ambiziosi obiettivi di crescita della società attiva nell’acquisizione automatica dei dati
Con oltre 40 anni di storia, Datalogic (www.datalogic.it) è una società italiana che detiene una posizione di leadership mondiale nei mercati dell’acquisizione automatica dei dati e dell’automazione industriale, oltre che di produttore di lettori di codici a barre e di attrezzature correlate.
Ma soprattutto con numeri in crescita che parlano di un fatturato totale nell’ordine dei 500 milioni di euro con oltre 2.300 dipendenti in tutto il mondo, e una leadership tecnologica forte di una ricerca continua, sottolineata da oltre mille brevetti e innovazioni di rilievo, come per esempio la lettura dei dati effettuata tramite la tecnologia imaging, introdotta sul mercato proprio da Datalogic. Le soluzioni dell’azienda trovano impiego in numerose aree quali la grande distribuzione, con i lettori di codice a barre, anche portatili, che permettono di velocizzare la spesa, oppure nell’ambito della raccolta dati per gli inventari di magazzino. Anche le società di logistica e trasporti possono utilizzare i device portatili per tracciare le consegne dei colli. E in ambito sanitario, questa tecnologia permette di avere un controllo sempre puntuale e accurato della somministrazione dei medicinali.
Crescita in Italia
La filiale commerciale italiana di Datalogic ADC (acronimo di Automatic Data Capture), che ha sede a Vimercate e uffici corporate di ricerca e sviluppo nell’area di Bologna e di Treviso, ha da poco tempo una nuova country manager: Emanuela Iapelli. «Nell’arco dei prossimi quattro anni, intendiamo crescere di almeno due cifre, con l’obiettivo di posizionarci al primo posto anche in Italia» – dichiara Emanuela Iapelli – che ha le idee chiare sui piani di sviluppo della società nel nostro Paese. La ricetta passa per una riorganizzazione, annunciata con il motto “nuova partenza per un nuovo futuro” e che investe sia la focalizzazione per mercati verticali sia un nuovo ruolo per il canale dei partner. Ma andiamo per ordine. «Il mercato italiano ha bisogno di focalizzazione – spiega Emanuela Iapelli. «Le nostre soluzioni sono rivolte soprattutto ad alcuni settori specifici, come retail food, retail non food, trasporti, logistica, manufacturing e infine settore pubblico, con la Sanità in primo piano. È necessario avere persone che sappiano sempre più parlare la lingua del cliente e non solo dello specifico prodotto, in modo da poter proporre soluzioni più mirate e innovative: questo è il senso della nostra riorganizzazione per mercati verticali, che sta già dando i primi risultati».
Per sostenere tale approccio, un ulteriore elemento che aiuterà la crescita di Datalogic anche in Italia, è sicuramente l’innovazione, come per esempio quella di “Jade”, il nuovo sistema di check-out automatico per supermercati. Il cliente posiziona i prodotti sul nastro della cassa e questi, passando sotto il portal scanner di Jade, vengono acquisiti automaticamente dal POS, senza alcun intervento umano. Un primo test pilota è già stato fatto lo scorso anno presso un famoso retailer italiano, con notevole successo. E presto, il sistema sarà esteso ad altri supermercati.
Il ruolo del canale
L’altro grande pilastro a sostegno della crescita di Datalogic in Italia è la ridefinizione del ruolo delle terze parti, con un nuovo Channel Program, partito all’inizio di aprile 2014 che si articola in una riqualificazione dei diversi attori, come distributori, system integrator, Var e reseller, che avranno quattro livelli di coinvolgimento: Diamond, Platinum, Gold e Silver. «A regime, l’obiettivo – dice Emanuela Iapelli – è di avere al nostro fianco quattro o cinque distributori a valore aggiunto e circa una quarantina di aziende specializzate nei diversi mercati, con un investimento non indifferente a sostegno del canale dei nostri partner, nel quale crediamo moltissimo e che svolge un ruolo fondamentale per il nostro successo».