Create-Net, dieci anni di traguardi di ricerca nell’ICT

Compie dieci anni il Centro di ricerca internazionale con sede nell’area di Trento, celebrando importanti successi mondiali e puntando sull’Internet del futuro, con uno sguardo attentamente mirato a un’innovazione complementare alla ricerca, da proporre anche alle aziende italiane

 

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Imrich Chlamtac presidente e Luigi Telesca chief operating officer di Create-NetLa sede è a Trento, la mission è internazionale e i risultati sono di ampio respiro. A cominciare dall’importante traguardo dei primi dieci anni, raggiunto e celebrato proprio quest’anno. Il biglietto da visita di Create-Net (www.create-net.org) è contenuto direttamente nella sua denominazione, visto che l’acronimo sta per Center for REsearch And Telecommunication Experimentation for NETworked communities. Non a caso, oggi Create-Net, un Consorzio di Ricerca Internazionale che riunisce alcuni dei migliori gruppi di ricerca nei vari ambiti del networking e delle telecomunicazioni, in Europa così come a livello mondiale, occupa una posizione di leadership tra i centri di ricerca che hanno fatto dell’ICT la leva di sviluppo per un’innovazione tecnologica finalizzata al miglioramento della qualità della vita.

 

Le tappe di uno sviluppo

«Nell’arco dei nostri primi dieci anni abbiamo consolidato una rete di collaborazioni con oltre 500 partner, fra cui enti di ricerca e aziende di primissimo piano del settore dell’ICT, avviando anche una serie di progetti con le maggiori istituzioni negli Stati Uniti, in Cina e Israele» – esordisce Imrich Chlamtac, presidente di Create-Net, nonché suo fondatore. Studioso di fama internazionale con formazione principalmente statunitense, a Imrich Chlamtac si devono importanti contributi a diverse tecnologie di networking in qualità di scienziato, docente e imprenditore. Noto come l’inventore del concetto di “lightpath”, il meccanismo di base delle reti “wavelength routing”, cioè la tecnologia ottica per le reti DWM, proprio Chlamtac è stato il primo a introdurre concetti fondamentali che affrontano aspetti quali la risoluzione dei conflitti di accesso tra canali, la soluzione ai problemi dei terminali nascosti, i protocolli di routing e la trasmissione, gettando le basi, all’inizio degli anni 1980, dell’odierno campo delle reti ad hoc. Ed è sempre nel campo delle reti che si sono concentrate le ricerche di Create-Net nel corso di questo decennio, con un forte focus sulle telecomunicazioni e sui servizi abilitati dalle reti di telecomunicazione. In particolare, tre sono i filoni sui quali si sta concentrando l’opera del Centro: il promettente campo del software defined networking (SDN), ovvero delle reti definite dal software, sul quale è in atto un’importante collaborazione con l’Università di Stanford in California per sviluppare componenti open source di SDN; l’altrettanto avveniristico ambito del “Future Internet PPP”, al centro di un progetto specifico intrapreso nel quadro della Commissione Europea, e che vede Create-Net nella lista dei primi trenta beneficiari del programma e coordinatore tecnico del progetto XIFI che farà da backbone per l’infrastruttura Future Internet in Europa; e in prima linea nell’esplorare le nuove frontiere dell’Internet of Things. In pochi anni Create-Net si posiziona dall’ultimo al 26esimo posto fra gli enti italiani operanti nel settore della ricerca nella valutazione effettuata nel 2012 da Research Ranking in base al successo nei finanziamenti europei (il ranking comprende tutte le discipline) e sulla base di questi ed altri risultati ottiene due premi dal ministero dell’Università e della Ricerca. A questi riconoscimenti, come ai molti altri assegnati al consorzio nel corso degli anni, non è estranea la mission di Create-Net, che si articola in quattro punti chiave che determinano la direzione delle attività di ricerca, ingegneria e innovazione: in primo luogo, raggiungere l’eccellenza di ricerca nel campo dell’ICT con particolare attenzione in materia di telecomunicazioni; successivamente, promuovere la cooperazione ed il trasferimento tecnologico verso l’industria attraverso lo sviluppo di prototipi e soluzioni tecnologiche; al terzo posto vi è incentivare l’attività di innovazione per rinforzare la competitività high-tech europea; infine, la mission del Centro di ricerca trentino prevede di concentrarsi su settori applicativi e servizi chiave che consentano di migliorare la qualità della vita e sviluppare la società globale.

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L’internet del futuro

«La società si sta evolvendo sempre più grazie a Internet» – sottolinea Chlamtac. I nostri sforzi si stanno sempre più concentrando proprio su questi aspetti, per verificare come le nuove tecnologie dell’Internet of Things possono trovare applicazione concreta nei campi della salute, dei trasporti e dell’energia, per fare alcuni esempi». Le linee strategiche per i prossimi anni sono chiare: «Intendiamo essere il centro di eccellenza per l’Internet of Things ed espandere i nostri servizi verso la Rete del futuro» – spiega Chlamtac. «Ma sempre con il nostro approccio concreto che punta a portare quanta più innovazione possibile a livello di industria, perché la qualità della ricerca si esplica anche nella commercializzazione dei progetti». E in effetti, anche le collaborazioni di Create-Net con il mondo delle grandi aziende vedono la presenza di molti nomi blasonati, come IBM, CISCO, Orange o HP, tanto per fare qualche esempio. Merito anche dell’approccio all’innovazione adottato da Create-Net ormai tre anni fa: definito “Community based innovation”, il sistema prevede la messa in rete di conoscenze, strutture e strumenti sin ora frammentati in Europa che con il diretto contributo di manager dell’innovazione, eccellenze nell’università e nella ricerca, start-up, industrie e tutte le comunità a esse collegate, ne fanno la più grande comunità dell’innovazione europea in grado di raggiungere centinaia di migliaia di individui. L’obiettivo è quello di abbattere il più possibile le barriere alla circolazione delle idee, che così possono essere sempre valorizzate nella maniera più capillare e proficua per tutti. «Vogliamo portare più rapidamente i risultati della ricerca sul mercato – prosegue Chlamtac – guardando, oltre ai temi legati alla rete, anche ad aspetti quali la mobilità sostenibile, la salute e il benessere, i social media e le tecnologie green».

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Team internazionale

Guardando alla composizione dello staff, non c’è dubbio che i team di ricerca di Create-Net abbiano saputo creare un’ottima armonia: si tratta di circa 110 persone, in massima parte ingegneri esperti in telecomunicazioni, con un’età media di 30-35 anni. Una metà circa proviene dall’Italia e dal Trentino, mentre il restante 50% è appannaggio di una ventina di nazionalità diverse, non solo europee. «Nel corso degli anni siamo stati capaci di attrarre capitali e conoscenze da tutto il mondo, valorizzando il Trentino e dando nuove prospettive per il futuro» – spiega Luigi Telesca, Chief Operating Officer di Create-Net, nell’introdurre il discorso relativo alla sede del consorzio di ricerca. «Se si guarda alla storia industriale, Trento non può vantare una storia nelle telecomunicazioni analoga, per esempio, a quella di Torino. Ma nonostante questo, ha saputo creare un sistema che sta dando moltissimi frutti e continuerà a darne altrettanti in futuro. Oltre a proporre un’altissima qualità della vita, Trento è riuscita a creare un ecosistema tecnologico che è molto solido ed è allo stesso tempo aperto alla competizione e alla cooperazione, nel migliore spirito di quella sana “coopetition” che aiuta a stimolare le nuove idee e a farle prosperare».

 

Un contributo alle aziende italiane

Far circolare le idee e tradurle in pratica perché possano contribuire al miglioramento della vita quotidiana è da sempre al centro della mission di Create-Net, e le numerose aziende che hanno fin qui messo in pratica le ricerche del consorzio lo stanno a testimoniare. «Si tratta per la maggior parte di aziende internazionali –conclude Telesca – ma la nostra intenzione per i prossimi anni è quella di metterci sempre più a disposizione delle aziende italiane, affinché possano attingere alle nostre competenze e alla qualità riconosciuta della nostra ricerca, soprattutto in ambiti quali le tecnologie di rete fisse e wireless a larga banda, la virtualizzazione delle stesse ed il cloud, le tecnologie mobili e l’internet delle cose che nei prossimi anni genererà una trasformazione della società e del business».

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