L’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa rinnova i sistemi IT con notevoli benefici, come una diminuzione di sei volte dei consumi di elettricità e spese di condizionamento ridotte a un terzo
Incrementare le performance, l’affidabilità e la flessibilità dei sistemi IT, diminuendo nel contempo la complessità gestionale e operativa, oltre ad abbattere i costi ricorrenti come energia elettrica e raffreddamento. Gli obiettivi del progetto di consolidamento IT dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa sono stati raggiunti – pur se ambiziosi – anche in relazione alle dimensioni complessive del sistema informativo al servizio dell’istituzione. Con un ambito geografico di utenza che corrisponde al territorio dell’intera provincia di Siracusa, esteso su circa 2.100 chilometri quadrati e con più di 400mila abitanti distribuiti su 21 comuni, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa eroga l’attività territoriale attraverso quattro distretti sanitari, mentre l’attività ospedaliera è svolta con due distretti ospedalieri ai quali fanno capo sei presidii ospedalieri. Per far operare al meglio una struttura così articolata e distribuita, l’Azienda Sanitaria dispone di una WAN (wide area network, rete geografica) costituita da circa 50 sedi interconnesse mediante la rete del sistema pubblico di connettività (SPC), in tecnologia MPLS, che prevede un numero potenziale di utenti dell’intera infrastruttura pari a circa tremila e 300 persone.
Riduzione dei consumi e delle spese
«Prima dell’intervento di consolidamento, i sistemi informativi aziendali venivano distribuiti, per aree di riferimento, su circa 30 server fisici installati a rack su tre armadi da 42 unità, con un consumo elettrico nominale di circa 30 Kw e un bisogno di condizionamento nominale di circa 90mila BTU informatici» – spiega Stefano Salemi, amministratore di sistema dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa. «Successivamente all’entrata a regime dell’intervento di consolidamento, si è passati a un consumo elettrico nominale di circa cinque Kw e un bisogno di condizionamento nominale di circa 30mila BTU informatici». In pratica, l’Azienda Sanitaria ha ridotto i consumi di elettricità di sei volte e ha potuto diminuire a un terzo le necessità di condizionamento: sicuramente un risultato davvero eccellente, in ragione sia dei minori costi in termini di spesa, sia in ragione della maggiore sostenibilità dell’informatica in termini “green” di rispetto e di salvaguardia dell’ambiente.
Il progetto
Ma come si è svolto in concreto il progetto? «L’intervento – dichiara Salemi – si è basato principalmente sull’adozione di tre macro tipologie di consolidamento. Innanzitutto, si è proceduto sull’infrastruttura, tramite il consolidamento dei server, che ha consentito di incrementare le performance generali dei sistemi IT. Poi, è stata la volta del consolidamento operativo, che ha permesso di ridurre la complessità e di standardizzare processi specifici quali la gestione storage, il backup, il ripristino e l’archiviazione. Infine, si è passati al consolidamento delle informazioni, con cui sono state definite regole e procedure per memorizzare, gestire, proteggere e archiviare le informazioni, cioè i “contenuti statici” o “fixed content”, sulla base del loro valore ai fini del business».
Partito nel maggio 2012, il percorso di consolidamento ha visto come momento iniziale un’analisi approfondita delle attività, tramite la quale sono state in primo luogo elencate e pianificate tutte le attività propedeutiche alla messa in esercizio del sistema. Successivamente, sono state discusse tutte le criticità che si sarebbero potute presentare in modo da creare dei “protocolli” di risoluzione, e infine sono state compilate le checklist con tutte le attività da effettuare per l’implementazione generale del sistema. Una volta messo a regime, il sistema è stato testato per 30 giorni e poi dichiarato conforme ai requisiti di gara. Da notare anche che – come di consueto in questo tipo di progetti – al personale interno dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa è stato fornito l’addestramento necessario a consentire la piena conoscenza delle modalità operative e funzionali dell’hardware e del software fornito.
Virtualizzazione
Il processo di virtualizzazione si è basato su due momenti distinti: da una parte, l’implementazione dell’infrastruttura virtuale basata su tecnologia VMware che ha permesso di raggiungere lo scopo tipico della virtualizzazione, cioè l’eliminazione delle dipendenze dall’hardware, e di scegliere flessibilmente il sistema operativo più adatto per ogni applicazione. «In questo modo – precisa Salemi – si è avuta una riduzione del TCO ed è aumentato il ritorno sull’investimento (ROI), permettendo il consolidamento dei server, il provisioning rapido e la gestione della disponibilità e delle risorse, con l’obiettivo di creare un’infrastruttura efficiente, altamente utilizzata e disponibile». Dall’altra parte, si è inoltre provveduto a implementare un ambiente di test per la virtualizzazione dei desktop mediante IBM Virtual Desktop for Smart Business.
Cloud privato
Un altro importantissimo valore aggiunto dell’intero progetto ha riguardato l’implementazione di un cloud di tipo privato su infrastruttura IBM, che Salemi qualifica come una delle prime installazioni in un ambiente sanitario a dimensione provinciale. «Avere un sistema informativo sanitario e amministrativo standardizzato e distribuito da un unico centro – dice Salemi – ha permesso di adottare una metodologia uniforme di distribuzione e fruizione dei servizi corrispondenti nei vari punti di accesso dell’Azienda anche perché, al livello gestionale, l’accentramento permette un controllo più efficiente e puntuale». Nel dettaglio, la soluzione adottata è IBM SmartCloud for Entry: mediante una serie di software completamente integrati, la soluzione permette di trasformare un ambiente virtualizzato in ambiente cloud. In particolare, «risulta di notevole utilità la misurazione dei workload integrata, che permette di associare un corretto peso nel processo di business intelligence e di assegnazione dei budget» – fa notare Salemi.
Le tecnologie adottate
Passando a esaminare più da vicino i sistemi implementati, per la parte di data base server e di virtualizzazione è stato scelto un sistema IBM Blade Center H con a bordo cinque blade HX5 (due dei quali dedicati all’installazione del DBMS e tre alla virtualizzazione), una lama Power e 4 Ethernet Switch Module. Per la parte storage, dove l’esigenza era quella di effettuare il consolidamento dello storage raggruppando tutte le risorse storage in un unico dispositivo e quindi di poter integrare tutte le caratteristiche dei sistemi tradizionali di memorizzazione, è stato scelto un sistema IBM StorWize v7000 con caratteristiche di tutto rilievo quali, per esempio, 14 dischi da 450Gb, 10 dischi da 600Gb, connettività fiber channel e integrazione di software come IBM Tivoli Storage Flash Copy Manager e IBM Storwize v7000 External Virtualization. La gestione dell’intero sistema è stata invece demandata a IBM System Director, che offre una gestione avanzata delle piattaforme di server virtuali e fisici. Infine, è stato ritenuto fondamentale procedere anche al monitoraggio di alcuni parametri ambientali, in particolare nei locali e negli armadi nei quali il sistema è stato installato. È stato quindi installato un dispositivo di monitoraggio IP, al quale sono stati collegati una serie di sensori per l’umidità, la temperatura, i contatti, le perdite d’acqua, i fumi e i movimenti, connessi a un software centralizzato di monitoraggio e di correlazione eventi, in modo da avere sempre i massimi livelli di attenzione per garantire la sicurezza complessiva dei sistemi.