Cogliere la ripresa con gli analytics

Investire negli analytics per cogliere le opportunità di ripresa che offre il mercato. È quello che stanno facendo tante aziende, piccole e grandi. Lo confermano non solo i dati degli analisti e il parere dei vendor più quotati, ma anche i casi delle aziende utenti di successo

Per uscire dalla crisi, le aziende italiane devono puntare su prodotti e innovazioni ad alto valore aggiunto. L’innovazione è una delle leve gestionali più importanti per mantenere i vantaggi competitivi della propria azienda e per incrementarne la redditività. Molto utili si rivelano gli analytics, visti non come tecnologia, ma come strumento per misurare i processi aziendali, la performance del capitale umano, le dinamiche della domanda, i fattori di rischio e per far individuare sia gli elementi di forza, su cui far leva per allargare il vantaggio competitivo, sia gli elementi di criticità, su cui agire con opportuni interventi correttivi. 

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Gli strumenti giusti

Le aziende che riescono ad analizzare al meglio i propri dati hanno a disposizione una fonte di Intelligence con la quale proiettare una fotografia sufficientemente chiara del domani sull’oggi, e in base a essa innovare i propri processi, per essere sempre competitivi sul mercato. Non c’è bisogno solo delle persone giuste, ma anche di sistemi informatici basati su una tecnologia completamente fruibile, efficiente e semplice da usare, in grado di dare quello che serve quando serve. L’uso di strumenti adatti è fondamentale per trovare nuove strade. Senza gli strumenti giusti, l’innovazione fallisce. Secondo uno studio di IDC (www.idc.com), quasi il 50% delle risorse stanziate per lo sviluppo e la commercializzazione dei prodotti sono sprecate. Le aziende di successo – invece – investono nella tecnologia per evolvere il proprio business, per migliorare i propri processi e affrontare così le problematiche legate alla sempre maggiore globalizzazione, alla forte competizione locale e internazionale, a nuove tipologie di clienti più informati ed esigenti, per rispondere al meglio alle opportunità del mercato. Questo fatto è confermato anche da una ricerca condotta, su oltre duemila CIO e decisori IT di aziende piccole e medie in ventuno paesi, dall’istituto Oxford Economics (www.oxfordeconomics.com). Per il 46% delle aziende italiane, e per il 49% delle aziende europee, l’innovazione è lo strumento ideale per il raggiungimento dell’efficienza e il contenimento dei costi. La tecnologia riveste un ruolo fondamentale, anche se il 47% degli intervistati dichiara di investire in innovazione tecnologica solo quando esiste un chiaro ritorno sugli investimenti. Le piccole e medie imprese italiane prevedono entro i prossimi tre anni un consistente incremento nell’utilizzo della tecnologia a servizio del business. Le previsioni di crescita maggiore sono per le soluzioni di business analytics, che passeranno dal 32% al 48% di utilizzo tra le PMI. L’uso dei social media salirà al 36%, (oggi, sono utilizzati dal 28% delle PMI) e aumenterà anche l’adozione di soluzioni cloud, oggi utilizzate dal 33% delle imprese, e destinate a salire al 44%. In aumento, anche l’uso delle tecnologie già ampiamente presenti all’interno delle PMI: i software gestionali, oggi utilizzati nel 47% delle aziende, avranno una crescita del 17% nei prossimi tre anni, e il mobile passerà dal 45% al 48%. Sul fronte dell’utilizzo dei dati a supporto del business, IDC conferma la crescita del mercato degli analytics. Secondo stime aggiornate relative alla componente di Data Access Analysis & Delivery (DAAD) che copre ampiamente la BI, il mercato DAAD si attesta in Italia sopra i 250 milioni di euro, con un tasso di crescita previsto per il 2014 attorno al 4%. Superiore, attorno al 7%, il tasso di crescita previsto per il 2014 nel mercato DAAD nell’Europa Occidentale, che si ferma poco sotto i 6 miliardi di euro.

I benefici degli Analytics

Strumenti informatici sempre aggiornati sono necessari per essere protagonisti nel mercato attuale. «Nel mondo globalizzato – spiega Cristiano Zambabieri, responsabile Customer Service e Servizi a Valore Aggiunto di Rihag (www.rihag.com) – le aziende che operano in settori in profonda trasformazione non possono più fare previsioni affidandosi alla sola capacità umana di analizzare le informazioni disponibili sulla base di uno storico, ma devono dotarsi di strumenti informatici all’avanguardia». Rihag, uno dei player più riconosciuti in Italia per fatturato, gamma e organizzazione nella distribuzione dei componenti per auto, veicoli industriali e trattori, opera da oltre 50 anni sul mercato indipendente dei ricambisti, rettificatori e dei loro riparatori con un tasso di evasione degli ordini, con materiale disponibile in filiale del 92% circa. «Oggi – aggiunge Zambabieri – è fondamentale per Rihag focalizzarsi sulle problematiche distributive per individuare il prodotto giusto da inviare alla filiale giusta. Da qui, la scelta di adottare i business analytics di SAS (www.sas.com/italy) con l’obiettivo di ridurre il tempo di elaborazione e di ingegnerizzare il processo di trattamento analitico e statistico dei dati senza richiedere agli utilizzatori particolari conoscenze informatiche. I miglioramenti della qualità della predizione che abbiamo riscontrato sono dell’ordine del 50-60%. Non solo. È stato possibile creare le condizioni in azienda per diffondere la cultura del dato con un approccio più strutturato all’utilizzo delle informazioni a fini decisionali. Gli analytics hanno aperto nuovi scenari e portato un beneficio significativo sul piano dell’operatività quotidiana: sono stati ridotti di un quarto i tempi per l’elaborazione dei dati, le analisi e la consegna di report. Tempi che ora si misurano in minuti e non più in ore come in passato».

Interessante è l’utilizzo degli analytics per dare valore aggiunto alle analisi dei dati prodotti in azienda dall’utilizzo quotidiano degli ERP, come spiega Angelo Cian, responsabile soluzioni di Business Intelligence di Zucchetti (www.zucchetti.it), che con InfoBusiness ha investito molto sugli analytics. «Fin dal 2009 – racconta Angelo Cian – è iniziata la distribuzione sul mercato di connettori tra gli ERP Zucchetti e InfoBusiness che permettessero analisi a valore aggiunto. Successivamente, sono stati creati modelli di analisi preconfigurati, le InfoBusiness Analytic Applications, con l’obiettivo di valorizzare, tramite un metodo proposto, le informazioni già presenti in azienda. La BI come sola componente tecnologica porta, infatti, al fallimento dei progetti, poiché, se manca la cultura di analisi dei dati basata su metodi precisi, non sussistono le condizioni necessarie per sfruttare appieno l’investimento fatto». Zucchetti, con il know-how e l’esperienza di oltre 95mila clienti, riesce a distinguersi e a fare la differenza in questo ambito, perché la sua soluzione di business intelligence soddisfa diversi target di mercato. Con InfoBusiness, infatti, vengono veicolati connettori integrabili non solo con tutte le soluzioni ERP e HR Zucchetti, ma anche con quelle realizzate da altri fornitori. «Grazie agli IB Connectors – prosegue Cian – è possibile fare un ulteriore passo: oltre a semplificare l’implementazione di una soluzione di BI, si possono ridurre i costi e sfruttare i vantaggi delle Analytic Applications. Con InfoBusiness possono essere veicolate analisi su venduto, marginalità, scontistica, monitoraggio clienti, fornitori e prodotti, analisi di magazzino, cash flow, analisi di bilancio riclassificate e per indici, CRM e molte altre ancora».

In attesa che la ripresa si manifesti davvero, sono importanti le analisi sulla propria organizzazione e sul mercato nel quale si opera. Spazio dunque alla Market Intelligence e alla HR Intelligence, come spiega Gualtiero Bazzana, amministratore delegato di Alten Italia (www.alten.it): «La nostra società utilizza strumenti di analytics in due ambiti: per l’ottimizzazione dei nostri processi interni e, in quanto società di consulenza, per la fornitura di servizi di business intelligence verso i nostri clienti. In entrambi i casi, da diversi anni abbiamo strutturato un “cockpit” ispirato alla metodologia della balanced scorecard con cui monitoriamo i processi ritenuti più importanti per la nostra value proposition». Al di là dei KPI di natura finanziaria, su cui esiste un accurato approccio di gruppo legato anche alle esigenze di reporting richiesto alle aziende quotate in Borsa, come la stessa Alten, particolare enfasi è stata data a due cluster: Market Intelligence e HR Intelligence. I progetti sono portati avanti con il supporto tecnologico dello strumento proprietario BSC – Business Software Control. «Per quanto riguarda la Market Intelligence – chiarisce Bazzana – grazie a una serie di indicatori vengono tracciate le dinamiche della domanda e le performance delle aziende in questo ambito, sia in ambito sales (con particolare attenzione alle attività della forza vendita, alle dinamiche dei clienti acquisiti e alla penetrazione su nuovi account) sia in ambito redditività». Sul lato HR Intelligence, Alten Italia attribuisce grande importanza alla qualità del capitale umano. «Per questo – dice Bazzana – ha varato progetti all’interno della sua organizzazione e ha anche supportato diversi clienti in importanti progetti di Intelligence, per analizzare in modo quantitativo non solo il processo di recruitment, ma anche la composizione dei team e lo sviluppo del personale».

Retail e GDO

In ogni settore di mercato nel quale sono applicati, gli analytics sono in grado di supportare le aziende nello sfruttamento delle opportunità di mercato. Per esempio, questi strumenti si rivelano molto utili nel supporto alle campagne promozionali. «Nell’ambito retail e GDO – spiega Alessia Paganelli, Marketing & Communications di Information Builders (www.informationbuilders.it) – le campagne promozionali sono uno strumento tattico per la correzione del flusso delle vendite nel breve periodo. Numerosi player hanno un approccio sempre piú customer-focused, non solo sui clienti con un elevato shared of wallet, ma anche su cluster di clienti con minore frequenza di acquisto, proponendo operazioni di micro e nano marketing rivolte alla fidelizzazione degli stessi. Per realizzare questo tipo di iniziative, è obbligatorio raccogliere il maggior numero di informazioni di vendita relative a un ampio periodo temporale, analizzarle tempestivamente utilizzando modelli matematici capaci di identificare quale promozione, quale cliente e quale prodotto potranno incrementare la redditività. Information Builders, da sempre leader di business analytics, fornisce una soluzione modulare, end to end, dedicata al mercato retail che integra la gestione dinamica del prezzo prodotto, il marketing mix basato su loyalty card (o su dati social), la gestione del restock automatico dei punti vendita e la distribuzione delle informazioni verso il singolo punto vendita e verso i clienti finali. Inoltre, per aumentare il valore assoluto delle informazioni, é possibile far confluire sulla stessa piattaforma anche i fornitori, creando offerte in shared value sempre più competitive e redditizie».

Le dinamiche della domanda

Oltre che nel supporto alle campagne promozionali, gli analytics sono utilizzati con profitto nell’analizzare e prevedere le dinamiche della domanda e nel tarare la filiera produttiva. Secondo Andrea Maderna, direttore commerciale di BOARD Italia (www.board.com), gestire in modo ottimale le dinamiche della domanda è un requisito fondamentale e irrinunciabile di molte aziende appartenenti a diversi settori, soprattutto quello alimentare. «La volatilità del settore – spiega Maderna – è generata da una difficile previsione dei volumi complessivi, da uno spostamento dei consumi tra famiglie di prodotto, anche in termini di rapporto tra prezzi e costi, e infine da difficoltà economiche all’acquisto delle famiglie. Si potrebbe dire che una previsione della domanda sensibile e in grado di rispondere prontamente è una delle chiavi per agire e avere successo in azienda. Con BOARD, attraverso il suo potente motore di calcolo, si possono raggiungere tali obiettivi velocemente, ma soprattutto in modo integrato con altri processi aziendali, dal reporting al budget, dal financial planning al production planning. Un progetto implementato con BOARD permette di tenere “tesa” l’intera supply chain in modo collaborativo e attraverso algoritmi statistici e funzionalità di best fit, che confrontano la qualità del forecasting ottenuto con tecniche differenti. BOARD, infatti, riesce a individuare e proporre ai responsabili della pianificazione la curva della domanda più attinente sia al periodo temporale in oggetto sia ai prodotti in assortimento, gestendo in modo automatico anche caratteristiche specifiche di tale mercato come le promozioni, il ciclo di vita del prodotto (solitamente breve) o la gestione di ordini aperti con la GDO».

L’evoluzione nel Finance

Per quanto riguarda il settore finance, è molto interessante quanto racconta Teresa Roma, responsabile della Business Line Information Management di System Evolution (www.systemevolution.it). «In questo mercato, i nostri clienti stanno sicuramente concentrando una parte significativa dei propri investimenti in soluzioni analitiche. La nostra azienda opera principalmente, anche se non esclusivamente, con aziende del settore finance. In particolare, gli impegni più rilevanti riguardano alcune aree di business. Prima fra tutte la gestione della relazione con i clienti, che fa sempre più uso di strumenti e modelli analitici per migliorare l’efficacia delle azioni commerciali, supportando una più precisa identificazione dei target di una campagna, analizzando attraverso opportuni parametri la qualità e l’efficacia del rapporto, misurando le performance della rete con indicatori che identifichino in modo tempestivo e puntuale sforzi e risultati. Un altro ambito di particolare interesse per le banche è il monitoraggio della qualità del credito e dei rischi a essa connessi. Il processo di deterioramento passa attraverso vari stadi e necessita di essere analizzato nei suoi effetti economici e patrimoniali. Le banche hanno l’esigenza di analizzare lo stato e l’evoluzione dei propri crediti, con particolare attenzione al controllo di fenomeni di deterioramento. Di particolare interesse sono le analisi riguardanti i passaggi di stato tra i vari stadi di deterioramento, rappresentabili attraverso matrici di transizione e l’analisi delle caratteristiche di provenienza dei flussi di crediti deteriorati. Per quanto riguarda i rischi di credito, è essenziale disporre di modelli per la loro valutazione che supportino le banche sia nel rispetto dei requisiti regolamentari sia in risposta a esigenze gestionali».

Analytics e Sanità

Gli analytics sono utili anche nella Sanità, come spiega Jean-Pierre Giannetti, country manager di MicroStrategy (www.microstrategy.com), illustrando il caso di Vree Health Italia, una società del gruppo MSD Italia dedicata alla realizzazione e commercializzazione di soluzioni e servizi di healthcare. «Tra le soluzioni proposte da Vree Health Italia, Doctor Plus, un ecosistema di soluzioni e servizi per l’autoanalisi e il telemonitoraggio. All’interno di Doctor Plus, la BI ha un ruolo di supporto fondamentale nell’architettura della soluzione, in quanto garantisce la qualità del dato e la sua disponibilità per tutti i diversi soggetti coinvolti, nella forma e nel modo più adatto. Con Doctor Plus, i dati vengono raccolti e validati con standard qualitativi molto elevati, al punto che tutta la soluzione è certificata come presidio medico. Il servizio è costruito attorno a un modello integrato dove diversi attori, ovvero una centrale infermieristica propria, medici e altre figure di supporto, concorrono alla gestione ottimale del paziente». In una prima fase, l’applicazione mobile realizzata con MicroStrategy è stata messa a disposizione dei medici di base e specialisti, che possono ora leggere e gestire le informazioni relative ai pazienti sia attraverso un qualsiasi browser web sia tramite dispositivi mobili basati su Apple iOS (quindi iPad e iPhone). La modalità di visualizzazione cambia a seconda della piattaforma: informazioni più sintetiche su smartphone, cruscotti e grafici su tablet e personal computer. In tutti i casi, i medici possono visualizzare e gestire i vari tipi di allarmi che scattano al superamento di soglie di attenzione dei parametri vitali (una caratteristica già sperimentata con successo nello studio clinico sui pazienti affetti da diabete). «Doctor Plus è appena nato – ricorda Giannetti – e incarna quindi i connotati di innovazione che tutti i progetti di successo evidenziano. Nonostante ciò, però, ci sono alcune aree di sviluppo già tracciate, tra cui il supporto di un maggior numero di dispositivi mobili, per esempio quelli del vasto mondo Android, l’estensione del servizio ad altre aree terapeutiche e soluzioni di prevenzione disponibili in “punti della salute” ad esempio in farmacia».

 

Leggi anche:  Chatbot intelligenti in Java, come liberare il pieno potenziale dell’AI generativa