CLOUD SECURITY ECOSISTEMI PIU’ OPEN

Maurizio Barbieri, amministratore delegato di General Computer ItaliaGeneral Computer Italia e Dell hanno organizzato un seminario per illustrare l’importanza di un corretto approccio tecnologico alla protezione e riservatezza delle infrastrutture ibride

 

Nei suoi vent’anni di attività, General Computer Italia ha visto trasformare le infrastrutture informatiche dei suoi clienti. «La società – spiega Maurizio Barbieri, amministratore delegato di GCI – è nata quando il data center era una piccola stanza con qualche server e due o tre workstation a supporto del CAD. Abbiamo visto i primi esempi di virtualizzazione su macchine Vax, sui mainframe IBM. Per gli addetti ai lavori, i modelli non cambiano, le tecnologie sì e in modo profondo». Oggi, GCI (www.gci.it) è un gruppo che riunisce sei diverse società specializzate in IT professionale e con un team di una quindicina di persone che recentemente ha aperto a Parigi, in Francia, la prima testa di ponte di una futura espansione europea. «La tendenza è chiara» – spiega Barbieri. «Ma quando si tratta di abbracciare la virtualizzazione e spostare una parte delle proprie informazioni sul cloud, le perplessità sono tante. Soprattutto in ordine alla sicurezza, alla riservatezza e all’effettivo controllo di dati che rappresentano dopo tutto un asset fondamentale per qualsiasi imprenditore». Il compito di consulenti e system integrator come GCI è di fungere da interfaccia verso la nuova realtà, prima di tutto affrontando queste problematiche in chiave di progetto “su misura” del cliente.

Proprio su cloud e sicurezza, Barbieri ha voluto organizzare a Milano, insieme a Dell (www.dell.com/Italia), tradizionale partner tecnologico di General Computer, un incontro rivolto alle piccole e medie imprese per promuovere un impiego consapevole delle infrastrutture virtuali e ibride. «Le minacce – che arrivano ogni giorno dalla rete, il malware, gli attacchi coordinati, i tentativi di infiltrazione che mirano, per puro scopo di lucro, a carpire o compromettere le informazioni di un’azienda – non sono una buona ragione per evitare il cloud computing» – ha sottolineato Cristiano Cafferata, senior sales manager della business unit sicurezza di Dell, costituita intorno all’acquisizione, lo scorso anno, dello specialista di firewall e protezione della connettività SonicWALL. Al tempo stesso, non bisogna prendere alla leggera la questione della sicurezza perimetrale di una infrastruttura IT, né la problematica, ancora più subdola, delle informazioni che viaggiano dall’interno del perimetro verso l’esterno, anch’esse oggetto di attacchi e policy di sicurezza assenti o maldestramente implementate. Cafferata ha esortato i partecipanti al seminario sulla cloud security a investire in tecnologie personalizzate, soffermandosi in particolare su due soluzioni Dell-SonicWALL come il firewall di nuova generazione Deep Packet Inspection Platform, capace di sorvegliare anche i flussi che attraversano le porte criptate del protocollo Https, e le soluzioni SSL Vpn. La storia di successo è stata raccontata da Gianfranco Cersosimo, responsabile sistemi dell’Eco della Stampa, la società di servizi di monitoraggio mediatico che ha recentemente affidato a General Computer il progetto di messa in sicurezza di una infrastruttura che serve a erogare in modalità web a operatori e clienti applicazioni di rassegna stampa e media analysis.

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