Cisco Live Net Revolution

Tutti d’accordo sulle rivoluzionarie opportunità della nuova “infosfera”. Per l’Italia è una scommessa da non perdere

 

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David Bevilacqua vicepresident Cisco per il Sud EuropaC’è un incomprensibile divario che separa la realtà italiana dagli scenari che eventi quali Cisco Live (www.ciscolive.com) ci presentano come ragionevolmente a portata di mano.

Un divario che potrebbe diventare anche incolmabile se non sapremo muoverci in fretta.

E pensare che – come hanno spiegato molto bene David Bevilacqua, vice president Cisco per il Sud Europa e gli ospiti del “Forum of IoE” provenienti dal mondo della ricerca, dell’università e dell’impresa – sul piano dei prerequisiti tecnologici, i benefici della connettività universale (50 miliardi di persone, macchine e oggetti uniti da Internet nel 2020, un valore stimato di 19mila miliardi di dollari ripartiti in dieci anni), ci sono tutti. Per l’AD di Cisco Italia, Agostino Santoni, il bilancio di Cisco Live (Milano, 27-31 gennaio), non avrebbe potuto essere più soddisfacente. L’evento globale di Cisco (www.cisco.com/it) e dei suoi partner (nel complesso ventiquattro edizioni europee), è arrivato in Italia per la prima volta, attirando settemila visitatori, ma anche espositori in rappresentanza di ben 95 nazioni. Santoni ha anche sottolineato il momento formativo della Academy Live, che con le sue lezioni sulla IoE ha raggiunto 500 studenti a Milano e altri ottomila attraverso i collegamenti streaming.

La lectio magistralis di Bevilacqua sulla rete intelligente e le incredibili opportunità collegate al giacimento da 35 zettabyte previsti nel 2020 ha offerto al manager europeo di Cisco lo spunto per esortare imprenditori e decisori politici nazionali a non perdere l’ennesimo treno. «Secondo la nostra analisi, un’adozione massiccia delle tecnologie della Internet of Everything porterebbe a un risparmio di 100 miliardi di euro tra costi amministrativi, efficientamento delle smart city, sanità avanzata. La tecnologia può essere il catalizzatore di una trasformazione radicale del Paese. Mi chiedo – ha detto Bevilacqua – come facciano certi intellettuali a guardare con sospetto una tecnologia che Papa Francesco definisce “dono di Dio”. La nuova rivoluzione industriale è un fatto ineluttabile. Pensate ai cambiamenti che vent’anni di Internet hanno portato alle nostre vite, e considerate che tutto questo è stato possibile con appena l’uno percento di utenti connessi. Che cosa succederà quando le connessioni riguarderanno il 99% di 50 miliardi di oggetti»?

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Bevilacqua al termine del suo intervento ha voluto ricordare Marco Zamperini – l’amatissimo “funky professor” della Internet all’italiana – esortando a uno sforzo collettivo per una trasformazione che può partire subito grazie a Expo 2015: «Altro formidabile catalizzatore di cambiamento». Maria Letizia Mariani, president manager Lighting Philips Europe ha parlato della luce intelligente con i nuovi prodotti di illuminazione Philips hue. Il futurologo, Gaetano Ravasio, ha presentato l’auto connessa. Per Livio Gallo, direttore della Divisione Infrastrutture e Reti di Enel, la sfida è far interagire i “prosumer”, ovvero i consumatori-produttori di energie rinnovabili, che al momento in Italia sono circa 40mila. Il botanico, Stefano Mancuso, ha presentato gli alberi-sensori del Wood Wide Web. Il fisico genovese, Roberto Cingolani, ha messo in evidenza le potenzialità dei robot e dei nuovi nanomateriali. E alla fine della visionaria mattinata, Agostino Santoni ha salutato la grande platea, ricordando i tanti cervelli italiani che si nascondono dietro molte invenzioni della stessa Cisco e ha dedicato il Forum ad Adriano Olivetti, simbolo vivente della prima rivoluzione informatica italiana.