CIO EVOLUTION – Mobilità digitale con ATM

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«ATM è un’azienda che va verso il cittadino, i nostri progetti sono in continuo sviluppo, non ci fermiamo mai»

Le grandi città italiane sono malate di traffico: ogni cittadino mediamente arriva a trascorrere anche due settimane all’anno in macchina. Ci sono grandi costi ambientali ed economici; in Europa la velocità media nelle città è di 15 Km orari e ogni anno ci sono sempre più veicoli all’interno delle città che formano code chilometriche. In Italia il quadro è peggiore del resto d’Europa: rispetto alla media europea di 3.218 veicoli per km, in Italia ci sono 5.809 veicoli per km. Quale modello di mobilità per favorire i passeggeri? Pur con mille difficoltà e senza quella valenza strategica che la mobilità urbana dovrebbe avere, negli ultimi anni abbiamo assistito a una complessa riorganizzazione del sistema, che sta trasformando radicalmente le abitudini dei cittadini. Come l’informatica può aiutare questo processo? Ne abbiamo parlato con Roberto Andreoli, Cio di ATM – Azienda Trasporti Milanesi.

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Qual è il contesto di ATM?

Nata nel 1931, l’Azienda Trasporti Milanesi è una Società per Azioni di proprietà del Comune di Milano. ATM gestisce il trasporto pubblico nel capoluogo lombardo e in 72 Comuni della Provincia, servendo un territorio che interessa 2,6 milioni di abitanti. 

Le attività negli anni si sono ampliate: oggi è un’impresa che progetta e gestisce servizi e sistemi tecnologicamente avanzati per la mobilità sostenibile.

Quali sono i vostri numeri? Quante linee ci sono, quanti passeggeri e così via.

Il servizio offerto da ATM si articola in quattro modalità di trasporto: metropolitana, autobus, tram, filobus.

La rete metropolitana di Milano è la più estesa in Italia: su 74 chilometri delle 3 linee viaggiano oltre 120 treni; quella di superficie serve in modo capillare tutta la città di Milano, i Comuni di area urbana e una parte del territorio della Provincia. Inoltre l’azienda gestisce 19 parcheggi di corrispondenza, il sistema SostaMilano, con il controllo delle zone di sosta e di tutti i sistemi di pagamento in città.

Vengono gestiti anche i servizi di car sharing GuidaMi e di bike sharing BikeMi e il sistema di pollution charge Ecopass. Da gennaio 2008, infine, ATM gestisce anche la metropolitana automatica di Copenhagen.

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Nel triennio 2008-2010 sono in corso investimenti per un importo complessivo pari a 836 milioni di euro.

Nel contesto della mobilità cittadina l’ATM gioca un ruolo importante, muovendo mezzi che a loro volta muovono persone, tutto ciò in una grande metropoli come Milano.

Qual è il contesto It?

Oggi si parla molto di città digitali, ATM al momento sta seguendo molti progetti in questo settore come per esempio l’Ecopass o il cablaggio in fibra ottica o la gestione delle telecamere cittadine, caratterizzati da grandi investimenti.

L’azienda di mobilità si sta trasformando così come evolvono le metropoli che stanno diventando città digitali. Siamo in piena transizione: cambiamento di mezzi, di infrastrutture, della viabilità cittadina anche in prospettiva dell’Expo del 2015 che si svolgerà a Milano.

L’It è un fattore critico di successo e pertanto è uno degli asset principali dell’azienda, tanto è vero che anche il nostro attuale presidente, Elio Catania, viene dal mondo It (ex IBM), e quindi c’è una grande spinta verso le tecnologie.

ATM sta lavorando per far sì che il viaggio dell’utente, dal momento in cui si parte fino al momento in cui arriva, sia il più comodo e fruibile possibile. Ciò vuol dire in pratica realizzare alcuni importanti progetti, come per esempio il digital signage; in alcune stazioni della metro sono installati dei monitor per informare gli utenti su eventuali problemi o ritardi sulla rete, sia in superficie che sottoterra. Inoltre la nostra piattaforma di mobilità integrata non riguarda solo la metro, ma anche per esempio le informazioni sui parcheggi piuttosto che notizie sui tempi di percorrenza o magari sulla presenza di cantieri in città, erogando informazioni complete per i cittadini.

La produzione dei dati è alla base della nostra azienda, le persone viaggiano e ciò rappresenta il nostro dato più importante. Uno degli obiettivi è quello di migliorare la mobilità analizzando i flussi dei passeggeri ovvero dove vanno, con che frequenza e altro, in modo da fare un tuning dei mezzi di trasporto e migliorare quindi il servizio erogato.

Come è organizzata la struttura It?

La struttura It di ATM si interessa in realtà anche di telecomunicazioni, a oggi siamo circa 220 risorse interne e ci occupiamo di tutto, dal mondo office o SAP fino ai sistemi Avm (Automatic vehicle monitoring, ndr) di localizzazione della nostra flotta.

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In questo momento abbiamo diverse server farm interne dedicate ai nostri servizi, ma a breve ne realizzeremo una sola interna che prevederà la centralizzazione di tutte le strutture che prima erano dedicate.

Inoltre stiamo per avviare i lavori della nuova e centralizzata sala operativa di tutte le metropolitane, i lavori inizieranno a breve, in questo momento stiamo ultimando i bandi di gara.

Visti i numeri della struttura, la vostra attività non è solo di governance dei sistemi?

La tendenza premiante degli ultimi anni è stata quella di fare insourcing, pertanto ci “sporchiamo le mani” con l’informatica cercando di mantenere gli skill e il know how all’interno dell’azienda, comprando invece sul mercato risorse operative per lo sviluppo dei programmi e la manutenzione.

Quali sono stati i progetti più importanti realizzati?

Il nostro obiettivo è quello di migliorare il servizio offerto ai cittadini durante il loro viaggio, i principali progetti che riguardano l’utenza sono stati: il restyling del sito Web, utilizzando tecnologie di nuova generazione in ottica 2.0, per fornire, per esempio, le informazioni in tempo reale sulla posizione dei veicoli e sull’orario di arrivo.

Giromilano è uno dei siti più visitati e a breve ne faremo una versione mobile. Tra non molto saranno disponibili dei servizi che, via Sms, ci permetteranno di dialogare con i cittadini indicando il tempo di arrivo del bus alla fermata piuttosto che quanti posti liberi ci sono in un parcheggio.

Insomma ATM è un’azienda che va verso il cittadino, i nostri progetti sono in continuo sviluppo, non ci fermiamo mai.

Tuttavia vi sono anche grossi progetti interni come quello relativo alla dematerializzazione, piuttosto che la completa automazione dei cicli attivi e passivi o l’informatizzazione delle strutture di manutenzione che sono fondamentali per velocizzare l’intera azienda, migliorandone le perfomance nel suo complesso.

Quale deve essere il ruolo del Cio: tecnologo estremo o allineato con il business?

Il ruolo del Cio è un argomento spesso oggetto di dibattito con i miei colleghi, in quanto la sua figura deve essere polivalente e sarebbe facile optare verso il giusto mezzo tra le due posizioni. In realtà non è così in quanto il Cio sta andando sempre più verso il business essendo la sua funzione sempre di più a contatto con i manager aziendali di prima linea. Anche se “un generale che non sta in battaglia con i suoi, spesso perde la battaglia”, perciò è fondamentale essere sempre in prima linea senza mai perdere la vision tecnologica.

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In Italia e forse in Europa non c’è una scuola di formazione per i Cio, visto il rapido evolversi di questa professione, la ritiene una cosa da fare?

Assolutamente sì, la formazione non è mai abbastanza. In ATM il nostro presidente dedica molta attenzione a questo tema, infatti io stesso ho partecipato a molte iniziative di formazione manageriale. Certamente questi corsi sono più orientati al management generale e non al lavoro dei Cio.

Qual è la tecnologia su cui punterebbe una fiche?

Siamo un’azienda che fa innovazione soprattutto per ciò che riguarda il miglioramento del servizio che rendiamo ai cittadini. Come prassi ogni novità che ognuno di noi sente o vede in giro viene poi discussa e messa a fattor comune.

Scommettere su una tecnologia è estremamente complicato vista la velocità con cui questa cambia, realtà aumentata o Web 3.0. Chi lo sa? Faremo il Wi-Fi o Wi-Max sul terreno cittadino? È probabile. Questi sono tutti argomenti su cui ATM sta effettuando sperimentazioni e ricerca.

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ROBERTO ANDREOLI STORY

Roberto Andreoli, nato a Milano nel 1967 e laureato in Ingegneria Industriale indirizzo Elettrotecnico, è in ATM dal 2005 dove, dal luglio 2007 ricopre il ruolo di Cio, direttore dei sistemi informativi e delle tecnologie, occupandosi dei sistemi, degli sviluppi software dell’infrastruttura ATM, della gestione dell’area telecomunicazioni e telemetria bordo-terra dei veicoli. È inoltre coordinatore del Gruppo di lavoro 14 CT 79 del Comitato Elettrotecnico Italiano, del settore della ricerca e sviluppo per sistemi per la sicurezza dei mezzi mobili e delle persone. Prima in Europ Assistance, poi in altre realtà del settore. Dal 2001 al 2005 ha ricoperto il ruolo di project manager presso l’azienda aerospaziale Carlo Gavazzi Space.