AVANADE: LE TECNOLOGIE CONSUMER CONQUISTANO LE AZIENDE

Secondo una ricerca di Avanade il 90% delle aziende italiane conferma il cambio di rotta degli investimenti IT, ora rivolti a sostenere il fenomeno della consumerizzazione

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Mentre solo qualche tempo fa veniva ipotizzato che l’informatica sia per le aziende sia per i privati si sarebbe trasformata in una commodity, ossia un bene che può essere comprato sul mercato senza particolari differenze qualitative, come per esempio la corrente elettrica oppure il petrolio, ora si vede che l’ICT ha subìto anche un processo di “consumerizzazione”, un brutto neologismo che però descrive bene come le caratteristiche dei prodotti consumer siano penetrati anche nelle soluzioni aziendali.

Per capire meglio ciò che sta accadendo, Avanade (www.avanade.com), fornitrice di soluzioni tecnologiche e servizi informatici per le aziende, ha sviluppato una più attenta osservazione del fenomeno, tra cui le abitudini dei Millennials, ossia la Net Generation dei giovani con età compresa tra i 18 e 29 anni, la preferenza di alcuni brand da parte dai dipendenti e la perplessità dei Cio nell’accogliere questo nuovo trend pervasivo.

Una recente indagine che ha coinvolto oltre 600 dirigenti e decision maker in 17 Paesi, condotta da Avanade e intitolata “Sfatare i sei miti dell’IT consumerization”, rileva un cambiamento inarrestabile nell’utilizzo di tecnologie consumer sul posto di lavoro e significativi investimenti adottati in ambito IT volti alla gestione di questa tendenza.

A livello globale, l’88% dei rispondenti afferma che attualmente i dipendenti utilizzano sul posto di lavoro i propri dispositivi tecnologici, mentre in Italia si raggiunge addirittura il 90%.

«Sono molte le aziende ad aver adottato la policy “bring your own device” – spiega Roberto Chinelli, senior director application development and innovation di Avanade, durante la presentazione dei risultati -, con l’obiettivo di soddisfare al meglio le esigenze dei dipendenti. Si nota inoltre che, mentre a livello globale meno di un terzo dei responsabili aziendali ha modificato le policy al fine di rendere più interessante il luogo di lavoro per i dipendenti più giovani, in Italia la percentuale raddoppia con ben il 63% dei rispondenti».

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Alla domanda sull’impatto dell’utilizzo di tecnologie private in azienda, oltre la metà dei dirigenti intervistati risponde che il primo risultato ottenuto è la possibilità per i propri dipendenti di poter lavorare ovunque, seguito dall’opportunità di poter lavorare oltre l’orario d’ufficio.

«Anche in Italia – ha concluso Paolo Fumi, customer director di Avanade – al primo posto troviamo l’importanza della possibilità di accedere ai dati da qualsiasi posto, mentre cambiano le posizioni successive. A pari merito con il 41%, i dirigenti evidenziano l’opportunità di rendere più gradevole le attività dei dipendenti, di favorire la collaborazione tra i diversi gruppi di lavoro e di responsabilizzare maggiormente i più giovani».

Inoltre, in misura sempre maggiore ora i dipendenti desiderano utilizzare i propri dispositivi per accedere alle applicazioni aziendali mission critical.

Come si vede, nonostante l’opinione diffusa che vede le imprese ancora restie nel favorire l’IT consumerization, la ricerca di Avanade evidenzia invece come sempre più organizzazioni aziendali siano favorevoli al cambiamento e gli stessi Cio dimostrino interesse nel volersi muovere in questa direzione.