Le soluzioni software per ottimizzare il processo degli acquisti proposte dall’azienda italiana conquistano sempre più spazio in tutto il mondo grazie alla flessibilità e alla modularità
Esistono ancora numerosi esempi di eccellenza nel Made in Italy. E non solo nei classici campi della moda, delle auto sportive o della meccanica di precisione. Nell’ambito del software e dell’innovazione tramite Internet, l’italianissima BravoSolution (www.bravosolution.com) continua a mietere successi. Società interamente privata che fa capo alla famiglia bergamasca Pesenti, con interessi in numerose aree di business, BravoSolution è stata creata nel Duemila per supportare gli uffici acquisti di aziende private e pubbliche nella gestione degli approvvigionamenti, con soluzioni software che innovano l’intero ciclo di acquisto migliorandone le performance, oltre a ridurne i costi generali. Definite dall’azienda come “supply management excellence”, le tecnologie BravoSolution supportano tutte le fasi del procurement, a partire dall’analisi e raccolta del fabbisogno fino al pagamento del fornitore. Quindi, si va dal sourcing al vendor management, con focus particolare sulla valutazione delle performance dei fornitori, dalla spend analysis al contract e program management, fino alla fatturazione e pagamento, anche con l’ausilio di servizi professionali e competenza nelle diverse categorie di acquisto. Ma non solo: con il software BravoSolution la gestione dell’intero processo di procurement è effettuata in modalità “paperless”, cioè senza alcuno scambio di documenti cartacei, con ulteriori risparmi.
Crescita costante
«BravoSolution è nata nel momento in cui la “bolla” Internet era al suo massimo, ma delle circa mille e 300 iniziative sorte per occuparsi di e-procurement, cioè il campo in cui siamo attivi da sempre, ne sono rimaste in tutto il mondo meno di dieci» – fa notare Ezio Melzi, direttore generale. La società ha – da tempo – messo a segno una progressione davvero invidiabile: in uno scenario nel quale moltissimi attori scomparivano oppure venivano acquisiti da colossi dell’IT, BravoSolution ha conquistato la leadership mondiale, con una crescita costante fatta di bilanci sempre in attivo. L’ultimo, relativo all’esercizio 2012, appena approvato, parla di un fatturato consolidato di circa 62 milioni di euro, con una crescita del 11%, oltre 530 dipendenti, un centinaio dei quali addetti allo sviluppo tecnologico, e una presenza diretta in 11 Paesi di tre continenti: oltre al quartier generale di Milano, le attività si svolgono attraverso 13 sedi tra cui quelle di Londra, Parigi, Chicago e Dubai. «Oggi, il 60% del nostro fatturato è realizzato fuori dall’Italia, con una preponderanza del mercato americano – un’area molto promettente, dove stiamo crescendo molto – e di quello asiatico, dove stanno nascendo molte opportunità» – sottolinea Melzi. Attualmente, la società ha un totale di 600 clienti sparsi per il mondo, tra aziende private , enti pubblici e governi nazionali, come Regno Unito, Emirati Arabi e Messico. Tra i clienti internazionali ci sono EDF, Pfizer, Unilever e McDonald’s. Tra i clienti nazionali possiamo citare Autogrill, Astaldi, Banca d’Italia e Poste Italiane.
Al servizio di Sua Maestà
Quello del governo di Sua Maestà britannica è un caso emblematico per BravoSolution: il software della società italiana è stato adottato a partire dal 2004 e prosegue fino a oggi con numerose estensioni, tra cui le Olimpiadi del 2012, i cui processi di appalto sono stati interamente elaborati, gestiti e assegnati con le soluzioni italiane. «Inizialmente abbiamo vinto una gara internazionale indetta nel 2003 dal governo del Regno Unito per fornire a tutti gli uffici della pubblica amministrazione, le tecnologie per gestire le gare pubbliche – spiega Melzi – e in seguito abbiamo iniziato a gestire i processi di spending review, rispondendo direttamente al Cabinet, cioè l’ufficio del primo ministro». Con notevoli risultati, visto che grazie alle analisi strutturate della spesa targate BravoSolution, il Regno Unito ha potuto effettuare risparmi per 2,5 miliardi di sterline nell’arco di 16 mesi. E anche le cifre della gestione di Olympics 2012 non sono da meno, dato che l’intera spesa riguardante la kermesse sportiva, pari a oltre dieci miliardi di euro distribuiti sul ragguardevole numero di circa 20mila fornitori, è stata veicolata in modalità interamente paperless, tramite appalti via web realizzati con software BravoSolution, che ha creato un portale al quale facevano capo tutti i soggetti coinvolti.
I vantaggi per le aziende
Per tornare all’importante capitolo della spending review, tema senz’altro di attualità anche per il nostro Paese, va sottolineato come i software di BravoSolutions non si sostituiscano alla politica, com’è ovvio che sia. Più precisamente – fa notare Melzi – «lavoriamo sull’elaborazione dei dati coinvolti nei processi, in modo da dare agli amministratori pubblici gli elementi necessari per prendere decisioni il più possibile informate e oggettive. Oltre a far emergere evidenze numeriche a supporto delle decisioni, le nostre soluzioni consentono di reiterare periodicamente le analisi sulla spesa, perché il vero risparmio è quello che dura nel tempo. Questo si può ottenere anche tramite una nuova governance dei processi: se si trasferiscono i processi tradizionali sulle tecnologie web, questi diventano tracciabili e quindi, per definizione, trasparenti». Questi vantaggi sono validi anche per le aziende, perché gestire i processi di acquisto tramite un software specialistico permette anche di eliminare strumenti poco strutturati e scarsamente efficienti come per esempio il telefono, l’email o i fax, che sono tuttora molto utilizzati, per passare a comunicazioni online tracciate e veloci, a costi virtualmente inesistenti.
Nativamente cloud
Un altro punto di forza di BravoSolution è quello di proporre tecnologie che possono essere utilizzate come servizio in modalità cloud, e questa possibilità è scelta dalla maggioranza dei clienti. «Questa caratteristica ci distingue notevolmente rispetto alla concorrenza – sottolinea Gianni Rizzetti, senior vice president Research & Development, ed è resa possibile dal fatto che fin da subito le nostre soluzioni sono state sviluppate per il cloud, offrendo alle aziende uno strumento non invasivo, snello da implementare e utilizzare ma, al contempo, personalizzabile in funzione delle specifiche esigenze. Grazie a queste peculiarità, non abbiamo dovuto adattare al cloud i nostri software, al contrario dei concorrenti. Siamo stati dei pionieri nel comprendere le potenzialità del cloud». Un altro vantaggio dell’essere nativamente cloud è quello della velocità di implementazione: «Nell’arco di pochi giorni – spiega Rizzetti – possiamo mettere un’azienda in grado di provare il nostro servizio, per poi passare all’operatività completa in poche settimane. Metaforicamente, le nostre tecnologie permettono ai clienti di salire su un treno in corsa…scegliendo a quale velocità andare! Un altro elemento differenziante è il livello di sicurezza che offriamo e che è stato certificato secondo i rigorosi criteri ISO 27001».
Conoscere il mercato
Con Mario Messuri e Andrea Mitrovich, entrambi business director di BravoSolution, facciamo infine il punto su come stanno cambiando le esigenze del mercato, anche alla luce del momento particolare che da tempo caratterizza lo scenario economico. «Il percorso verso l’innovazione e il cambiamento non è mai facile – dichiara Messuri – ma la crisi economica in atto spinge le aziende a cercare nuove aree in cui recuperare efficienza e competitività». Ma il risparmio non va visto in chiave “one-off”, strappando condizioni molto favorevoli in una fase di prima negoziazione, che però poi porta inevitabilmente a una normalizzazione delle condizioni nell’anno successivo: quello che conta è la sostenibilità nel tempo. È anche per questo che «per ogni euro investito nelle nostre soluzioni – dice Andrea Mitrovich – si può arrivare ad avere un ROI che va da quattro a otto euro in base al punto di partenza». Ma un altro aspetto da non sottovalutare è quello di poter contare su un’organizzazione che conosce bene i settori di business ai quali si rivolge. «Siamo cresciuti parlando la lingua dei diversi ambiti di mercato sui quali ci siamo di volta in volta concentrati, e abbiamo anche fatto evolvere le nostre tecnologie pensando sempre ai requisiti specifici dei nostri clienti» – dice Messuri – che aggiunge: «Quello che fa la differenza è conoscere i processi di business del cliente in maniera approfondita, per essere in grado di offrire sempre il massimo valore aggiunto e dare il nostro contributo tecnologico con lo scopo di colmare le differenze che tuttora in Italia si riscontrano tra una filiera e l’altra nell’utilizzo di soluzioni di e-procurement». Il riferimento è al settore del piccolo manifatturiero, che risulta ancora indietro, rispetto per esempio al campo delle costruzioni. «In questo settore – conclude Mitrovich – hanno ottenuto notevoli vantaggi dal ricorso alle soluzioni di gestione online degli acquisti non solo grandissime aziende ma anche operatori di dimensioni relativamente piccole, nell’ordine dei 15-20 milioni di fatturato».