Le catene di fornitura sono sempre più globali e sempre più complesse: diventano indispensabili le soluzioni per il Supply Chain Management, per ottimizzare l’intera filiera, valutare i fornitori, ridurre i costi e i rischi dell’approvvigionamento, senza ridurre il livello di servizio al cliente. Un mercato, in Europa, da oltre due miliardi di dollari, in crescita secondo IDC almeno fino al 2016
Le soluzioni per il Supply Chain Management (SCM) permettono di trasformare in conoscenza i dati presenti in azienda e aiutano a scoprire informazioni – anche nascoste – su modelli di domanda, operazioni, processi, requisiti di servizio al cliente e reti di fornitura. Il loro utilizzo garantisce il miglioramento delle prestazioni della Supply Chain, dove anche i partner concorrono a produrre valore per il cliente finale, e consentono un impatto immediato sulla riduzione dei costi, senza ridurre il livello di servizio al cliente. Questi strumenti sono in grado di integrare i dati provenienti dai diversi applicativi presenti nei sistemi informativi aziendali e di arricchirli con i dati provenienti da fonti esterne (indagini demografiche, dati statistici, ricerche di mercato), fornendo analisi e reporting completi, che rispondono alle esigenze di business.
IL MERCATO
L’utilizzo delle soluzioni di SCM è aumentato in questi ultimi anni dove, in un complesso contesto economico, diventa fondamentale poter gestire in modo efficace la domanda, perché è la leva per contenere i livelli di magazzino, ridurre il capitale circolante, svincolare liquidità dalla Supply Chain. Questo è ancora più importante se si considera che sono numerose le aziende che negli ultimi anni hanno sperimentato – e purtroppo stanno ancora sperimentando – l’imprevedibilità dei consumi e la contrazione delle vendite. Dotarsi di questi strumenti è una scelta quasi obbligata per chi ha una catena di fornitura complessa: infatti, solo una gestione accurata e ottimizzata della propria filiera, nel mercato globale, può far acquisire un valore strategico.
Secondo dati IDC (www.idc.com/italy), il mercato europeo delle soluzioni di SCM ha superato quota 2 miliardi di dollari nel 2009. Se nel 2010 gli investimenti sono cresciuti di circa il 4% (calcolato a cambio dollaro/euro costante, sui valori del secondo semestre 2011), il tasso di crescita annuo sia nel 2011, sia quest’anno, si è ridotto, attestandosi poco sopra al 2%. Secondo le previsioni di IDC, però, il mercato europeo tornerà a crescere a un tasso annuo che oscillerà dal 3% al 4% tra il 2013 e il 2016: alla fine del 2016, il mercato europeo dell’SCM supererà quota 2,5 miliardi di dollari. Gli investimenti complessivi (comprendenti licenze, abbonamenti e manutenzione) nel Supply Chain Management in Europa, sempre secondo IDC, sono orientati per poco più della metà della spesa complessiva nell’Inventory Management (51,1%). Il resto degli investimenti è destinato alle applicazioni Logistics (27,9%) e Production Planning (21%).
LE FUNZIONALITÀ PIÙ APPREZZATE
Le soluzioni per l’SCM sono utilizzate per prevedere l’andamento della domanda e per pianificare le decisioni future su approvvigionamenti e produzione. Da un lato, sono utili per valutare le strategie di approvvigionamento più opportune, analizzando i costi relativi agli acquisti e riducendo i rischi associati alla fornitura – dall’altro – permettono di ottenere una visione di insieme del processo di produzione, gestendo le necessità e i problemi legati alla qualità, pianificando al meglio la manutenzione programmata, riducendo il tempo assorbito dalla manutenzione non programmata, aumentando la produttività e riducendo i costi operativi. Molto interessanti sono le potenzialità legate alle simulazioni what-if e alla valutazione di scenari multipli: è possibile arrivare a calcolare quantità e tempi di riapprovvigionamento ottimali anche in contesti complessi e multilivello, e valutare i piani di replenishment alternativi e il loro impatto sul livello di inventario e sul servizio al cliente.
Utilizzando questi strumenti, si ottengono vantaggi tangibili e misurabili che vanno dalla precisione delle decisioni alla rapidità di analisi, dalla creazione e dalla condivisione di piani previsionali sempre aggiornati al monitoraggio e all’ottimizzazione della catena di fornitura.
Le funzionalità di Supplier Relationship Management – necessarie proprio per la gestione delle relazioni con i fornitori – sono tra le più apprezzate. Per quanto riguarda la gestione dell’operatività, danno la possibilità di condividere in tempo reale, via Web, le informazioni relative a tutti i processi della Supply Chain, dagli acquisti alla produzione in outsourcing, alla distribuzione, sia nel caso vengano svolti all’interno della propria realtà aziendale sia nel caso siano a carico dei partner di filiera (produttori, distributori, fornitori, operatori logistici). Per quanto riguarda le funzionalità di analisi, questi strumenti permettono un monitoraggio con indicatori KPI, report avanzati e funzionalità di BI necessarie a scoprire i processi meno performanti e a ottimizzarne il funzionamento.
E’ importante anche la possibilità di valutare le performance dei fornitori, con l’assegnazione di una valutazione derivante da una serie di parametri come tempi di consegna o rispetto delle condizioni di fornitura. Capire in anticipo quali sono i fornitori più affidabili – e cosa ancora più importante, capire quelli che non lo sono – è addirittura indispensabile in aziende, in cui sono gestiti, settimanalmente, migliaia di ordini a centinaia di fornitori diversi. Infine, un aspetto da non sottovalutare è la visibilità reciproca di quanto avviene nella filiera, perché consente di migliorare la qualità della collaborazione e di dare risposte rapide, in caso di urgenze e imprevisti.
IL SALES & OPERATIONAL PLANNING
Tra i processi e i sistemi che consentono non solo la crescita, ma anche la protezione e la solidità del business, le aziende si stanno focalizzando sul Sales & Operational Planning (S&OP). Non si tratta solo di una tecnologia, ma di un processo completo, che include molti aspetti, dal finance alla pianificazione della domanda, dal design alla produzione, fino alle vendite e al marketing. TCT Mobile Europe, filiale dell’azienda cinese TCL Corporation, distribuisce, ogni anno, circa 20 milioni di prodotti in EMEA con il brand Alcatel One Touch. La società ha implementato Infor10 Sales & Operational Planning (S&OP) di Infor (www.it.infor.com), come parte di un progetto di reingegnerizzazione dei propri sistemi informativi per automatizzare le attività e garantire la disponibilità dei propri prodotti in Europa. L’applicazione fornisce una visione globale della domanda, della fornitura e dell’aspetto finanziario del business. Spiega Marc Gurdon, project manager, TCT Mobile Europe: «Con Infor10 S&OP possiamo ottimizzare la previsione della produzione in Cina e analizzare, in tempo reale, l’impatto economico delle nostre decisioni. Inoltre, siamo in grado di gestire automaticamente tutti gli ordini dei clienti con una singola applicazione, migliorando il decision making e ottimizzando l’operatività dei nostri dipendenti». Aggiunge Pieter Leijten, vp, SCM di Infor: «Infor10 S&OP permette di ottenere una previsione accurata della domanda locale e rende disponibili le informazioni in tempo reale direttamente all’impianto di produzione in Cina».
Un’applicazione con caratteristiche simili viene descritta da Andrea Maderna, sales director di BOARD Italia (www.board.com): «Il modello sviluppato in una nota azienda fashion-retail si articola secondo uno schema ”supply chain oriented”, in cui tutte le attività che compongono la filiera commerciale – acquisto, distribuzione, vendita – concorrono a generare gli obiettivi della pianificazione. La pianificazione degli obiettivi di fatturato è il primo step del processo e procede attraverso due differenti strategie, volte a bilanciare il mix di collezioni passate e nuovi articoli». Nel primo caso la performance ottenuta nei periodi precedenti impone un vincolo in termini di livelli di magazzino a disposizione – inoltre – la potenzialità di vendita decresce rapidamente al crescere dell’età della merce. L’obiettivo è di bilanciare l’esigenza di ridurre le rimanenze con la tenuta della profittabilità media, utilizzando la leva degli sconti. Nel secondo caso, la marginalità e le quantità vendute sono decise in base al target di fatturato totale. Quantità, valori e margini di vendita della merce nuova determinano, a loro volta, il budget degli acquisti e sono, pertanto, definiti coinvolgendo nel processo i diversi buyer. Aggiunge Maderna: «Trait d’union tra acquisti e vendite è l’attività di distribuzione, che collega le diverse categorie merceologiche ai punti vendita, al fine di massimizzare l’efficacia commerciale, differenziando l’offerta in base alle dimensioni, alla tipologia di clientela, all’ubicazione e allo status del singolo punto vendita».
RICICLARE CON INTELLIGENCE
GV Macero, azienda di Pedrengo (BG) che opera nel settore della raccolta e del riciclo dei materiali cartacei, è il riferimento principale sul territorio bergamasco sia per le amministrazioni pubbliche, sia per le imprese private che hanno necessità di smaltire notevoli quantitativi di carta. L’azienda bergamasca doveva risolvere una criticità nella gestione degli acquisti: una persona del back office era completamente dedicata al confronto dei dati contenuti in vari fogli Excel per determinare il costo medio di acquisto dei materiali cartacei e calcolare il prezzo di vendita della carta riciclata alle cartiere. Era necessario introdurre uno strumento in grado di svolgere queste analisi in modo automatico, per risparmiare tempo e guadagnare efficienza. «Grazie a InfoBusiness, la soluzione di Business Intelligence di Zucchetti – spiega Irene Carminati, export manager di GV Macero – l’azienda ha potuto calcolare correttamente i costi dell’acquisto della carta, determinando in modo esatto il prezzo di vendita della carta riciclata alle cartiere, che deve essere vantaggioso per l’azienda, ma deve anche essere estremamente competitivo sul mercato». Angelo Cian, responsabile soluzioni di Business Intelligence in Zucchetti (www.zucchetti.it) aggiunge: «InfoBusiness, grazie a cruscotti personalizzabili, sintetici e dinamici – che mettono a disposizione tutti i dati necessari per effettuare analisi multidimensionali sulle diverse aree aziendali – consente al management di GV Macero di tenere sempre sotto controllo l’andamento delle vendite sia in Italia, sia nei mercati esteri e di prendere le giuste decisioni in base a dati certi».
LA GESTIONE DEI TRASPORTI IN FIAT
Per avere una gestione comune dei trasporti e ottimizzare i processi, Fiat (www.fiatspa.com) ha implementato Oracle Trasportation Management On Demand di Oracle (www.oracle.com/it) all’interno della piattaforma i-FAST, per governare le attività di trasporto per la raccolta di materiali per tutte le aziende Fiat e Fiat Industrial, aumentando la tracciabilità di ogni spedizione e il controllo sulla rete. Oracle Trasportation Management On Demand (OTM) consente la gestione di attività prima gestite da diversi operatori logistici, con una riduzione dei tempi di consegna e dei costi e un minore impatto ambientale. È ottimizzato il governo dei carrier, eliminando le precedenti comunicazioni one-to-one e permettendo la gestione univoca dei contratti stipulati dai diversi settori, con gli operatori logistici, per l’acquisto in grandi volumi a condizioni più competitive. OTM garantisce anche piena visibilità sull’intera catena logistica e consente di reagire velocemente a eventi inattesi nella supply chain, quali ritardi o spedizioni insufficienti. Secondo Fabrizio Ansalone, ICT project manager, Fiat Group Automobiles: «Per Fiat e Fiat Industrial l’efficienza e la sostenibilità dei processi logistici sono fattori chiave per la creazione di valore. Il passaggio dall’utilizzo di operatori logistici a i-FAST è reso possibile grazie all’investimento nella soluzione di Oracle per la gestione dei trasporti». Aggiunge Fabrizio Cassidei, ICT supply chain process manager, Fiat Group Automobiles: «Oracle Trasportation Management consente di gestire meglio i materiali, controllando l’intera catena logistica in modo integrato».
CUSTOMER EXPERIENCE E MOBILITÀ IN AMAZON
L’esplosione degli acquisti via smartphone sta sostenendo la strategia di Amazon nella vendita al dettaglio. «Questo grazie alla tipologia dei clienti di Amazon», afferma Dan Kerzner, vp mobile di MicroStrategy (www.microstrategy.it), nel corso del MicroStrategy World, il convegno sulla Business Intelligence che si è tenuto lo scorso luglio e che ha raccolto 820 partecipanti ad Amsterdam. Aggiunge Kerzner: «Ogni fattore che spinge i consumatori verso la tecnologia mobile è positivo per Amazon per quanto riguarda il suo approccio alla vendita al dettaglio: Amazon ha un network distributivo molto forte e continua a investire nelle infrastrutture». Amazon ha lanciato la sua offensiva grocery due anni fa e ha costantemente aumentato la propria offerta sino ad arrivare a 129mila referenze. Ha lanciato promozioni “subscribe & save”, offrendo regolarmente sconti del 10% e aumentando il numero dei punti vendita, fino agli attuali diecimila. Amazon prevede di crescere ancora, perché ha sempre posto una grande attenzione sulla customer experience.