In occasione del centenario dalla nascita di Alan Turing, l’inventore del computer e dell’intelligenza artificiale, l’evento itinerante tra Roma, Milano e Trieste dal titolo “Ask me please! Fammi una domanda!” ha fatto il punto sul ruolo nella comunicazione degli assistenti virtuali per lo sviluppo della conoscenza nei servizi digitali. Grandi aziende italiane già usano queste soluzioni con successo. Le prospettive di business delle tecnologie che permettono la conversazione in linguaggio naturale tra esseri umani e servizi digitali sono destinate a diventare uno standard industriale indispensabile nei servizi digitali. Gli assistenti virtuali intelligenti sono utilizzati con risultati misurabili nelle strategie di help desk e help online, nei servizi di nuova generazione di contact center intelligenti, in servizi di ecommerce, nei servizi per il digital learning e per il tutoring personalizzato. «Abbiamo pensato di organizzare il primo evento italiano sugli agenti intelligenti – ha spiegato Rita Fiasco, senior partner di Gruppo Pragma e socio fondatore di Intoote – perché la tecnologia e le condizioni dei mercati sono maturi per un ripensamento radicale nel rapporto di servizio tra le aziende e i propri clienti. Gli agenti intelligenti, molto simili per modalità d’uso ai social networks come Facebook, sono applicazioni che rispondono alle domande, come se fossimo in chat con un esperto. Sono perfetti per avere informazioni e formazione senza perdersi in siti e menu labirintici». Perché saranno il futuro della customer care? «Perché aiuteranno gli operatori dei contact center a essere più efficaci. Perché forniranno agli utenti, sempre più esigenti e connessi alla Rete, servizi di assistenza e accesso integrato alle informazioni».