Secondo una recente indagine della società di ricerca le imprese della Regione sono molto orientate al suo utilizzo
L’80% delle aziende intervistate sostiene che il cloud computing avrà uno sviluppo in azienda a livello infrastrutturale e applicativo e oltre il 40% dichiara un’intenzione d’investimento superiore al 40% e una priorità di spesa media, intesa come peso relativo nel contesto del budget It, pari a 4, in una scala compresa tra 1 valore minimo e 5 valore massimo.
Sono solo alcuni dei risultati emersi da un’indagine sul cloud computing condotta in Sicilia nell’ambito del programma di ricerca sull’evoluzione del cloud computing in Italia, promosso e organizzato da Nextvalue (www.nextvalue.it), che coinvolge sei Regioni – Piemonte, Campania, Puglia, Sicilia, Emilia Romagna – e si concluderà a Milano il 1° luglio 2010.
Anche in questa occasione, Nextvalue si è avvalsa della collaborazione di un panel autorevole di Cio di aziende e organizzazioni medie e medio-grandi della Sicilia, comprendendo in tale definizione solo le imprese con fatturato maggiore di 50 milioni di euro, appartenenti ai distretti industriali, al mondo finance e alla Pal della Regione.
Il convegno di Catania
La ricerca è stata presentata da Alfredo Gatti, managing partner di Nextvalue, a Catania lo scorso 25 maggio alla presenza di Giuseppe Bulla assessore per le Politiche dell’Ambiente e del Territorio (Ecologia e Aree Protette) della Provincia di Catania e di una platea qualificata di aziende medio-grandi della Regione. Carlo Meneghini, responsabile infrastruttura di Sit La Precisa, azienda padovana ai vertici mondiali nel settore dei controlli meccanici di sicurezza e regolazione, è intervenuto in sala raccontando la propria esperienza di early adopter di un progetto di cloud computing via Lotus Live, il software di collaboration di IBM Italia sponsor dell’iniziativa.
I risultati della ricerca
Solo il 40% del panel di aziende siciliane intervistate dichiara di non essere attualmente impegnato nello sviluppo di un progetto di cloud computing contro un 60% che invece in parte afferma di aver già sviluppato progetti in tal senso (36%) e in parte di prevederne lo sviluppo a breve (24%); questo dato incoraggiante tuttavia entra in contrasto con un misuratissimo 28% di imprese intervistate che considera matura l’offerta di cloud computing, e viene ulteriormente confermato, quando al panel è stato chiesto di indicare con risposte multiple, i principali ostacoli all’implementazione di tale modalità in azienda: il 38% ha indicato impedimenti di tipo operazionale, e tra questi l’immaturità delle tecnologie e la difficoltà di integrazione dei servizi applicativi, contro un 42% che ha segnalato anche problematiche di tipo manageriale collegate alla mancanza di cultura aziendale e alla scarsa capacità negoziale delle imprese nei confronti dei fornitori di cloud computing.
Tra i principali vantaggi attesi invece dall’adozione di progetti di cloud computing, il panel siciliano individua la riduzione e variabilizzazione dei costi correlati al software, alle infrastrutture e al personale (77%), la sicurezza del servizio intesa come continuità e salvaguardia dei dati (50%) e la maggiore elasticità nella gestione operativa, peraltro indicata solo dal 35% degli interpellati.
Tra gli sponsor dei progetti di cloud computing nelle aziende in Sicilia, i Cio o direttori dei sistemi informativi raggiungono le preferenze del 64% degli intervistati seguiti, con un significativo distacco, dalle figure del responsabile amministrazione e finanze o dal direttore generale che, a pari merito, sono state indicate dal 16% del panel tra i promotori dei progetti in the cloud.
Il Cloud computing Roadshow 2010 prosegue il 15 giugno 2010 a Rimini con la presentazione dei risultati della ricerca “Cloud computing nelle Imprese dell’Emilia Romagna: scenario, trend, opportunità” e si concluderà a Milano con un evento di primo piano dal titolo “Cloud computing un anno dopo. Cio italiani e Cio europei a confronto”. Sponsor dell’iniziativa EMC, IBM Italia, e Microsoft Italia.