La sfida di Google al mondo della televisione
A inizio Gennaio due delibere dell’Agcom avevano equiparato i siti Web produttori di contenuti audio e video alle testate radiotelevisive. Siti come Youtube e Vimeo si vedevano investiti di eccessivi oneri, se consideriamo il ricavato (seppur alto) di tali aziende in confronto a quello (più cospicuo) delle vere e proprie emittenti televisive e radiofoniche nazionali. In quella delibera si diceva che tali siti sono obbligati a pagare una tassa di 500 euro all’anno oltre all’ingresso del concetto di responsabilità editoriale del sito nei confronti dei video caricati dagli utenti.
La migliore risposta alle delibere citate viene proprio da Google che sarebbe prossima a lanciare 20 canali tematici, tra cui alcuni in diretta. Qualche addetto di Youtube avrà pensato: “Se dicono che siamo come una televisione, mettiamoci a fare la televisione”.
La notizia, diffusa dal Wall Street Journal, sembra essere veritiera soprattutto se si considera l’esperimento cinematografico “Life in a day” che la stessa Google aveva lanciato attraverso Youtube solo poco tempo fa. La rivoluzione poi non sarebbe nemmeno tanto netta. Verranno creati canali dove si aggregheranno contenuti di uno stesso settore (ad esempio musica) e altri che invece trasmetteranno in diretta eventi realizzati apposta per Youtube o comunque i cui diritti sono stati acquistati anche dal portale di Google.
La “Youtube Tv” sarebbe molto più efficace e diretta della “Google Tv” che prevede l’acquisto di un televisore apposito (per ora solo della Sony) o di un apparecchio con tastiera che venga abbinato ad un normale televisore con accesso al Web. L’investimento da parte di Google nei canali tematici permetterebbe invece un accesso ai nuovi servizi video senza ulteriori spese da parte dell’utente.
Quello che lo stesso Wall Street Journal evidenzia è che non nascerà una televisione in grado di soppiantare la classica digitale. Il motivo è che il Web da sempre non cerca di riprodurre schemi e palinsesti già esistenti altrove. In pratica non avremo un canale di sport o di cinema in diretta 24 ore su 24. Sarebbe impensabile sia riguardo alla qualità della trasmissione che dell’eccessivo investimento a cui Google dovrebbe far fronte. Quella che nascerà sarà piuttosto una multi-piattaforma interattiva di contenuti organizzati in maniera più accattivante, con la possibilità di alcune trasmissioni in diretta e di rilievo minore, come ad esempio film fuori dal circuito di Hollywood, sport locali e festival musicali per appassionati.
Questo è vero per il momento visto che Google vuole “solo” scommettere sul mezzo. Magari in futuro, grazie ad un buon ritorno in termini economici, Youtube potrebbe diventare un vero e proprio canale televisivo. Sarebbe il primo caso di azienda che dal Web passa alla tv classica, visto che la traiettoria seguita fin ora, quella dei canali classici che finiscono sul Web, non ha avuto l’esito sperato (ci sta provando Mediaset con Net-Tv).
In sintesi Google porterebbe quel vero senso di “mobilità” tecnologica che da tante parti si auspica, ma che ancora non sembra essere arrivato.