E’ possibile creare la “life balance” ideale?
Conciliare lavoro e famiglia è davvero possibile oggi, nel mondo in cui viviamo, ultra-competitivo e in molti settori ancora guidato dagli uomini? In che modo le donne che hanno avuto bambini possono tornare a condurre una carriera di successo e sentirsi soddisfatte della propria vita professionale, essendo allo stesso tempo mamme presenti per i propri figli? E che ruolo può avere la tecnologia per supportare sia i singoli individui che le famiglie in una gestione equilibrata del tempo, in modo da soddisfare esigenze differenti e spesso – almeno in apparenza – in conflitto? Per cercare risposte e stimoli al dibattito, attualissimo nella società in cui viviamo, ci siamo recati al “Work & Family Show” di Londra, un evento concentrato sul creare “La tua life balance ideale” che si propone infatti di offrire suggerimenti e mettere in contatto il pubblico con esperti del settore. L’evento si è aperto con un panel su “Il futuro del lavoro e della famiglia: politica, etica e quote rosa”, cui hanno preso parte politici, imprenditori e consulenti. Per Jenny Willott del Dipartimento per la Business Innovation “le imprese guidate dalle donne o dove la presenza femminile è forte, spesso ottengono più successo degli altri business”. Vicky Pryce, Business Consultant, ha sottolineato che “i risultati scolastici sono a favore delle femmine, ma quando una donna va in maternità e deve lasciare temporaneamente il posto di lavoro, dopo, in molti casi è quasi impossibile per lei tornare a occupare la stessa posizione. Questo è un problema sociale ma ha effetti importanti anche sul sistema economico del paese, con perdite enormi in termini sia di potenziale personale che di produzione di ricchezza”. John Timpson, imprenditore e presidente del gruppo Timpson, ha parlato invece dell’importanza per le compagnie di “avere le persone giuste nelle posizioni giuste all’interno dell’azienda”, e di incentivare un sistema all’interno del quale “tutti, uomini e donne, devono avere le stesse opportunità di successo sulla base del merito e delle capacità”.
Tecnologia e flessibilità per una società più moderna
Del rapporto tra tecnologia e flessibilità sul lavoro hanno invece parlato Ollie Sharpe di LinkedIn, Hannah Martin del Talented Ladies Club, Alex Hobbs di Backbone UK e Nicole Yershon di Ogilvy.
Sharpe ha spiegato in che modo si costruisce un profilo LinkedIn vincente e come si può usare il network per trarre il massimo vantaggio a scopi professionali, sottolineando che “è uno strumento molto utile anche nel caso in cui una persona decida di tornare a lavorare dopo un periodo di sospensione della propria attività, magari per la nascita dei figli o altre ragioni”. Hannah Martin ha invece parlato di come sfruttare al meglio i social network avendo le idee ben chiare circa gli obiettivi che ci si pone quando li si utilizza. “Perché, chi, dove, cosa e come sono le cinque domande chiave a cui rispondere se si vuole definire una strategia per costruire la propria immagine, ovvero il proprio brand personale, on-line”. Essere interessanti, rilevanti e utili sono tre caratteristiche fondamentali per il successo, e soprattutto “evitare un approccio timido quando invece si ha qualcosa di importante da dire”. Alex Hobbs ha parlato dell’utilizzo della tecnologia per supportare uno stile di lavoro flessibile, che non implichi una presenza costante in ufficio o in un solo luogo fisico. “Proprio da quest’anno – ha spiegato – ogni dipendente ha il diritto legale di chiedere una modalità di lavoro flessibile”. Sono più di 2 milioni, infatti, gli uomini e le donne nel Regno Unito che al momento non possono lavorare perché si occupano della famiglia, ma di questi “più del 60% sta pensando di tornare al lavoro e ha bisogno di soluzioni specifiche per poterlo fare”. Inoltre, il 65% dei dipendenti colloca il lavoro flessibile ai primi posti di ciò che vorrebbe in azienda. “Le soluzioni ci sono ed è la tecnologia che le abilita, grazie a connessioni sempre più veloci ed affidabili con accesso sicuro ai dati”. Nicole Yershon di Ogilvy ha infine mostrato un video sulle attività degli Ogilvy Digital Labs, che sviluppano soluzioni d’avanguardia in molti campi, “dalla stampa 3D a iniziative per il cambiamento culturale nell’impresa, con modi innovativi di pensare”. Yershon, che è stata includa nella lista di Wired delle 100 persone più influenti, ha condotto i Lab attraverso dodici “Semestri di Apprendimento” per sviluppare una nuova cultura dell’innovazione, avendo ben presenti i problemi delle madri che devono occuparsi della famiglia pur avendo anche una carriera e obiettivi professionali importanti. “La cosa più importante è coltivare la curiosità intellettuale in tutto ciò che si fa, anche per scoprire nuovi modi di conciliare famiglia e lavoro e sfruttare appieno le potenzialità offerte dalla tecnologia”.
A margine del convegno: due domande a Doug Richard e Birgit Neu
Tra gli ospiti del convegno anche l’esperto di supporto alle start-upDoug Richard, e Birgit Neu, consulente specializzato in valorizzazione delle risorse umane.
Richard, fondatore e Ceo di School for Startups, ha collaborato con università, istituzioni pubbliche e organizzazioni filantropiche supportando più di 10.000 imprenditori nella crescita del business. Per il suo lavoro ha ricevuto diversi premi e onorificenze tra cui il Queen’s Award for Enterprise Promotion e l’Enterprise Educator of the Year Award.
Neu è Managing Director della società di consulenza Neuchange, e ricopre anche il ruolo di UK Director del Center for Talent Innovation, un think-tank specializzato in HR, leader nel talent management e che si occupa di sviluppare ricerche e programmi per attrarre i talenti in azienda, incoraggiando le diversità di genere e cultura.
A margine del convegno abbiamo chiesto a Doug Richard di illustrarci le condizioni per il successo delle start-up tecnologiche in UK e quale ruolo può avere Londra nel supportarle: “Agilità e velocità sono fondamentali quando ci si muove sul mercato, così come attrarre l’interesse della community di riferimento per creare un network a supporto della propria idea di business. Se si è un’azienda europea, uno dei luoghi migliori per iniziare l’attività è proprio Londra, che si sta sempre più affermando come hub globale per le giovani compagnie tecnologiche”.
Abbiamo invece parlato con Birgit Neu di tecnologia e telelavoro per favorire le donne in maternità e permettere loro di continuare la propria attività anche a distanza: “Le nuove piattaforme informatiche consentono ora di lavorare da casa o da dovunque ci si trovi, abbattendo di fatto i confini fisici dell’ufficio. Anche il modo tradizionale di valutare una persona, in base a quanto produce in ufficio dove è fisicamente possibile vederla, sta cominciando a svanire, ed il management è chiamato a valutare la qualità del lavoro in base ai risultati effettivi, sviluppando metodi di controllo e analisi dei risultati a volte differenti rispetto al passato, quando tutto era più legato al mondo fisico e meno a quello virtuale. La tecnologia può quindi avere un ruolo molto importante per far ulteriormente progredire la life balance e aiutare con ciò a vivere in modo più armonico ed equilibrato, sia nel contesto familiare che in quello lavorativo”.